Vagabondavo solo come una nuvola | Che alta fluttua su valli e colline, | Quando a un tratto vidi una folla, | Una schiera di dorati narcisi | Lungo il lago e sotto gli alberi | Una miriade ne danzava nella brezza. | Fitti come le stelle che brillano | E sfavillano sulla Via Lattea, | Così si stendevano in una linea infinita | Lungo le rive di una baia. | Una miriade ne colse il mio sguardo | I fiori si lanciarono in una danza gioiosa | Lì presso danzavano le onde scintillanti, | Superate in letizia dai narcisi; | Un poeta non poteva che esser lieto | In così ridente compagnia. | Mirando e rimirando, pensai poco | Al bene che la vista mi recava: | Spesso quando me ne sto disteso, | Senza pensieri, o pensieroso, | Essi balenano al mio occhio interiore | Che rende la solitudine beata, | E allora il mio cuore si riempie di piacere, | e danzo con i narcisi.
Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa "To the world", dalla Giamaica a tutto il mondo. È venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
Ho iniziato gli studi di danza tardi, all'età di quattordici anni, e per questo ho fatto molti sacrifici per raggiungere il livello dei miei compagni di scuola.
Faccio parte di quella generazione di ballerini classici che posso definire un po' ottusi: ho vissuto diversi anni allestero, ho avuto la fortuna di lavorare in Inghilterra e di girare un po' tutto il mondo con il London Festival Ballett; noi che facevamo danza classica pura quasi snobbavamo i musical, non si andava neppure a vederli. Oggi non è più così, ma allora c'erano questi pregiudizi.
Ecco! La mucca pezzata di nero che tirava il carretto biciclo. Al centro del carretto. E dalla soglia della sagrestia Padre Handy, scrutando contro la luce del mattino dal Wyoming fino al nord, come se il sole sorgesse in quella direzione, vide il dipendente della chiesa, il tronco smembrato con la testa bitorzoluta che dondolava come in un viaggio immaginifico, assecondando la lenta danza della mucca Holstein che si avvicinava arrancando.
Sono l'Impero alla fine della decadenza, | che guarda passare i grandi Barbari bianchi | componendo acrostici indolenti in uno stile d'oro dove danza | il languore del sole.
Il teatro è unaltra esperienza, perché li devi capire veramente il ballo, devi raccontare la Danza come una storia, e per me è la cosa più bella che esiste.
Non sono una cantante che non canta più, un'attrice che non recita più, una ballerina che non danza più. Non ho ruolo. L'unica cosa che mi sta a cuore è lasciare come testamento ai miei nipoti solo bei ricordi.
È un paradosso: la danza e la poesia sono tanto simili quanto profondamente diverse, ma al di là di struttura e contenuti emotivi sono unite dal ritmo. D'altronde il ritmo è sovrano di tutte le cose che hanno senso a questo mondo.
"Dove andremo a finire?" si domandano le direttrici dei collegi leggendo sulla Tribuna del ventun febbraio 1919 questa notizia: "Enrico Cavicchioli ha ultimato la sua nuova commedia in tre atti dal titolo: La danza del ventre, che ha per protagonista un eunuco."
Ho paura e chiamo il tuo nome | Amo la tua voce e la tua folle danza | Ascolto le tue parole e conosco il tuo dolore | La tua testa tra le mani e il suo bacio sulle labbra di un altro | I tuoi occhi al suolo | E il mondo intorno che ruota per sempre | Addormentato nella sabbia con l'oceano che tutto cancella...
Quelle orribili amazzoni di Roma mi hanno reso schiavo e costretto a danzare nel loro balletto della tortura, nel Circo - la gente assiste ridendo, battendo le mani - la danza sessuale - se non balli t'infilzano su una lancia - la bruna grande e grossa scatta in piedi, mi afferra, mi trascina, mi fa fare movimenti osceni suggestivi con lei, tutta una danza che segue un preciso rituale scritto ma io sono uno schiavo riluttante, amante infelice - la folla esulta felice - è anche una specie di campo da pallacanestro, il campo parrocchiale di St. Louis.
Saltare di roccia in roccia senza mai cadere, con un bel peso sulle spalle, è più facile di quanto non sembri; non si può cadere quando si è presi dal ritmo della danza.
La danza sacra che i filosofi di oggi fanno attorno all'hegelismo, ultima tappa della filosofia prima del materialismo e del positivismo, si rivela infeconda e sterile, gira solo attorno a se stessa, dimenticando sempre più il vero mistero: quello della Croce e della sua presenza reale nella Chiesa di tutti i tempi per mezzo dello Spirito.
La cinta esterna del Cristianesimo è un rigido presidio di abnegazioni etiche e di preti professionali; ma dentro questo presidio inumano troverete la vecchia vita umana che danza come i fanciulli e beve vino come gli uomini. Nella filosofia moderna avviene il contrario: la cinta esterna è innegabilmente artistica ed emancipata: la sua disperazione sta dentro.
[Su Mike Tyson] Questo hombre fuerte mi pare un incrocio fra il bisonte e il gorilla. Nel vasto petto gli ruggono diavoli spietati, che paiono realizzarsi solo nel gusto vandalico della distruzione. The noble Art si squalifica a pretesto omicida: non è più scherma fatta con le braccia, che dopo tutto sono le gambe anteriori dell'uomo antico: non è più danza virile, non invenzione, astuzia, coraggio. Tyson abbassa le corna al gong e inizia la carica: chi osa opporsi alla sua corsa è condannato senza mercé.
È la danza più dolce che io abbia mai ballato, ciò che sento è la musica che mi scorre nelle vene, è fatta delle notti, del mare, dei campi, del profumo dell'asfalto quando piove.
La paranza è una danza che si balla nella latitanza, con prudenza ed eleganza e con un lento movimento de panza. Così da Genova puoi scendere a Cosenza, come da Brindisi salire sù in Brianza, uno di Cogne andrà a Taormina in prima istanza, uno di Trapani? Forse in Provenza... no, no, no.... [da La Paranza]
La danza però la porto ancora dentro. Mi ha forgiata, mi ha insegnato a misurarmi con le mie forze, con la necessità di un ordine. È a lei che devo la disciplina con cui lavoro. Fu duro doverla lasciare per un incidente al ginocchio, ma è stata la mia forza motrice e lo è ancora. Oggi mi tengo ancora in forma con la danza, con lunghe camminate, con gli esercizi di Pilates. E amo sempre andare a vedere i balletti.
Il successo o linsuccesso nello studio della danza dipende molto da come si iniziano gli studi; per questo occorre dare molta importanza alla scelta del maestro.
La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza.
Ora che sei venuta, | che con passo di danza sei entrata | nella mia vita | quasi folata in una stanza chiusa | a festeggiarti, bene tanto atteso, | le parole mi mancano e la voce | e tacerti vicino già mi basta. (da Ora che sei venuta)