Quel che mi preme dimostrare qui è d'inestimabile importanza, e cioè che, attraverso il processo di ritualizzazione filogenetica, nasce ogni volta un nuovo istinto completamente autonomo, che per principio è indipendente esattamente quanto qualsiasi altra delle cosiddette "grandi" pulsioni la fame, l'amore, la fuga, l'aggressione , e che, esattamente come queste, ha seggio e voto nel parlamento degli istinti.
Non sapevo questo di me prima, ma quando è uscito "Pirati dei Caraibi" ho capito che non mi piace ricevere una quantità enorme di riconoscimenti. Non reagisco bene. Penso che nella vita conta trovare chi sei e cosa ti piace veramente. Così ho iniziato a fare film indipendenti e film d'essai.
abolizione della proprietà privata [...] E la borghesia chiama l'abolizione di questo stato di cose abolizione della personalità e della libertà! E ha ragione. Perché si tratta, effettivamente, di abolire la personalità, l'indipendenza e la libertà borghese.
Soltanto nella nostra attività troviamo la salutare illusione di un'esistenza indipendente dall'universo intero, del quale tuttavia costituiamo soltanto una parte trascurabile.
Sensazione di sollievo, di benessere, il desiderio unico e urgente di vivere, insidiosa euforia, dolce pazzia: la rondinella liberata batteva le ali, pronta a prendere il volo alla scoperta del mondo. Manela rideva per un nonnulla. [...] Gildete lasciò posare lo sguardo sul viso di Manela e dietro la vivacità smodata, dietro la febbre della festa e dell'amoreggiare, riuscì a cogliere l'animo fermo, la decisione ormai presa non c'era dubbio, aveva proclamato l'indipendenza.
Lo spirito di progresso non è sempre spirito di libertà, perché può cercare di imporre a un popolo dei mutamenti indesiderati; e, nella misura in cui oppone resistenza a questi tentativi, lo spirito della libertà può allearsi localmente e temporaneamente con chi si oppone al progresso; ma la libertà è l'unico fattore infallibile e permanente di progresso, poiché fa sì che i potenziali centri indipendenti di irradiamento del progresso siano tanti quanti gli individui.
Chi può calcolare quanto perde il mondo con la moltitudine di intelletti promettenti ma uniti a caratteri deboli che non osano sviluppare alcuna linea di pensiero audace, vigorosa, indipendente, per timore di ritrovarsi con qualcosa che potrebbe venire considerato irreligioso o immorale?
Nei confronti di tutti, salvo coloro che la condizione economica rende indipendenti dal benvolere altrui, l'opinione è in questo campo altrettanto efficace che la legge: non vi è differenza tra imprigionare un uomo e impedirgli di guadagnarsi da vivere.
Frasi sull'indipendenza
DiJohn Stuart Mill
Non vorrei che i miei figli facessero gli attori, anzi faccio di tutto per tenerli lontani dal mio lavoro. Certo se uno di loro venisse da me e mi dicesse "mamma, voglio fare l'attore" non glielo impedirei, ma vorrei che lo facesse in modo del tutto indipendente da me. Devono essere liberi di fare le loro scelte professionali.
Il colore come è da noi percepito è una funzione di tre variabili indipendenti; io credo che almeno tre siano sufficienti, ma il tempo mostrerà se avrò avuto ragione.
Le mie relazioni sentimentali sono complicate. La mia popolarità rischia di scatenare antagonismo all'interno della coppia. Perciò, per far funzionare il rapporto, a volte accentuo i lati femminili del mio carattere. Voglio allontanare dalla testa dell'uomo che mi interessa di essere forte e indipendente. Per compiacerlo mi accuccio, cerco di trasformarmi in una perfetta geisha. Eccomi, gli dico, sono proprio come mi desideri. Ma poi va sempre a finire che mi pento. In un rapporto infatti ci deve essere equilibrio: se sono la sola a crearlo, a mettere pesi e contrappesi per farlo funzionare, cercando di essere più femminile, più fragile, più accomodante, l'equilibrio diventa precario. Se poi l'altro se ne approfitta e mi prevarica, la fine è inevitabile: divento una furia e spacco tutto.
Il popolo vietnamita ama profondamente l'indipendenza, la libertà e la pace. Ma di fronte alle aggressioni degli Stati Uniti che si sono sollevate, saremo uniti come un sol uomo.
Sono passati trent'anni dalla caduta del fascismo, e in questi anni il mondo è cambiato assai. Molte situazioni sono addirittura rovesciate. Il comunismo stesso ha sentito il bisogno di modificarsi e di assumere in Italia e in altri Paesi una maschera di indipendenza nazionale. Ci sono nuovi problemi e nuove leve di giovani. Sono seccati di sentir ancora giudicare le persone e le soluzioni secondo la distinzione di fascismo e antifascismo.
L'Italia non è il giardino del mondo. L'Italia è un paese naturalmente povero, senza carbone, con poco ferro, molto scoglio, per tre quarti malarico e troppo popoloso. Esso dipende e dipenderà sempre economicamente dagli stranieri. L'indipendenza dell'Italia è il mito più infondato e dannoso che un italiano possa nutrire. C'è una sola consolazione: che nessun paese è economicamente indipendente.
L'epoca passata, epoca che è finita con la rivoluzione francese, era destinata ad emancipare l'uomo, l'individuo, conquistandogli i doni della libertà, della eguaglianza, della fraternità. L'epoca nuova è destinata a costituire l'umanità;... è destinata ad organizzare un'Europa di popoli, indipendenti quanto la loro missione interna, associati tra loro a un comune intento.
Per decenni, in Europa, in Italia, drogati dal debito pubblico si è pensato che la politica fosse indipendente dai numeri, che la politica venisse prima dei numeri. E questi numeri poi, erano più o meno taroccati, ma ora è l'opposto: i numeri vengono prima della politica ed è la politica che deve adattarsi ai numeri.
In generale in Europa e in Italia, la ricreazione è finita. Non può continuare, deve finire, l'illusione che la spesa pubblica sia o possa essere una variabile indipendente dal Pil.
[Inno di Goffredo Mameli] Fu composto l'otto settembre del quarantasette, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 49.
Durante la mia malattia non ho pensato di rimettere mano al testamento, mi avrebbe depresso. Voglio continuare a divertirmi e lavorare nella mia azienda che resterà indipendente anche se ci saranno cambiamenti nel management.
Bocelli è ormai il numero uno al mondo e da settimane guida le classifiche di vendita inglesi, mentre da noi in testa alla hit parade c'è un gruppo chiamato Tabula Rasa Elettrificata che nessuno, neanche i ragazzi di Macao, conoscono! [Famosa gaffe del settembre 1997, riferendosi al gruppo musicale Consorzio Suonatori Indipendenti]
La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza.
La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
Nel Pd anziché creare un pensiero originale si oscilla tra babele culturale e voglia di mettere allangolo chi dissente. La promessa, dunque, non è mantenuta: non cè un partito nuovo, ma il ceppo del Pds con molti indipendenti di centrosinistra.
Io sono un principe italiano illegalmente spogliato del suo potere, è qui l'unica casa che mi è rimasta, qui è un lembo della mia patria, qui sono vicino al mio Regno ed ai sudditi miei vengono chiamati assassini e briganti quegli infelici che difendono in una lotta diseguale l'indipendenza della loro patria e i diritti della loro legittima dinastia. In questo senso anche io tengo per un grand'onor di essere un brigante!
Il problema delle proprietà dei mezzi di informazione è un problema molto delicato che non riguarda soltanto il nostro Paese. Certamente sarebbe auspicabile che i giornali e le televisioni non appartenessero a gruppi che hanno interessi di altro tipo. Però è anche vero che un giornale ha una sua storia, è formato da un gruppo di professionisti, ha un suo pubblico, quindi ha una sua indipendenza, perché più alta è la professionalità di chi ogni giorno compila questo giornale, di chi ogni giorno fa il notiziario televisivo, più elevata è la possibilità che questo sia in qualche modo immune da condizionamenti.
Non subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un'idea; avere quell'indipendenza distante che consiste nel diffidare della verità e, ammesso che esista, dell'utilità della sua conoscenza. [...] Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero.
La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso. I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea e mediterranea.
Sono una donna indipendente con un retaggio, però, di valori vecchia maniera. Mia madre è cubana e io, pur essendo nata e cresciuta negli Stati Uniti, sono ancora della scuola secondo cui una donna deve sostenere sempre e comunque il proprio uomo.