Siamo un paese che tende a prendere forti sbandate ideologiche. Si sono trasformati in ideologie persino il berlusconismo e l'antiberlusconismo e il mio grande dolore è stato non essere riuscito ad avviare una stagione di collaborazione nell'interesse dell'Italia dopo le elezioni.
Sempre in conformità al comando di Dio che assegna all'uomo il dominio della natura (Genesi, 1,1-5), la scienza moderna finirà poi col sottrarre questo dominio a Dio che, essendo sempre meno accessibile alla ragione, finisce con l'essere sempre più confinato nella fede. Prendendo il posto di Dio, la ragione diventa legislatrice; non "impara" dalla natura, come succedeva quando la natura era considerata il disegno dispiegato di Dio, ma, come dice Kant, obbliga la natura a rispondere alle sue interrogazioni. In questo modo la natura non ha in sé alcun senso se non quello che assume all'interno del progetto umano che tende a farne un fondo a disposizione dell'uomo. Oggi la scienza, non in chi la pratica, ma in chi (e siamo tutti noi) ripone in essa speranze, se non di salvezza, certamente di salute, guarigione, progresso, crescita, continua ad alimentarsi di ideologia religiosa, anche se la sua pratica effettiva prescinde da questa ideologia e procede come se Dio non fosse.
Lo specialista asseconda la propensione delle scienze a trasformarsi in ideologie. Al fine di occupare posizioni di comando, lo specialista attribuisce alla propria specialità una superiorità fittizia che il profano, intimidito dall'esoterismo di ogni specializzazione, non osa contestare.
Le categorie sociologiche autorizzano a circolare nella società senza curarsi dell'individualità insostituibile di ciascun uomo. La sociologia è l'ideologia della nostra indifferenza verso il prossimo.
Poco tremontianamente puntiamo su arte e cultura per vincere la sfida al provincialismo e la guerra contro l' ideologia della paura indotta dalla recessione. Noi siamo all'opposizione della cultura come idea marginale e parassitaria.
Negli anni '60 quando da noi si occupavano le fabbriche, in America la protesta finiva sui palchi universitari. Non c'è paragone tra quel movimento e il nostro spessore ideologico.
È un caso in cui l'Europa non è solo uno spazio economico ma è l'Europe puissance cara ai suoi padri. Dimostrando di saper agire anche nei confronti delle grandi aziende del Paese più potente si dimostra che la politica della concorrenza non è un'ideologia che punta a sacrificare i bastioni dell'impresa europea, ma tutela i consumatori europei a 360 gradi. L'Europa è un grande mercato del quale nessun colosso al mondo può fare a meno. La Ge o la Microsoft sono costrette a fare i conti con la Commissione perché non possono permettersi di non essere presenti sul mercato europeo. E ciò dimostra che anche questa è la vera forza dell'Europa unita e non solo il valore delle sue imprese produttive.
Mio padre ha subito in ventanni una persecuzione giudiziaria senza precedenti, è stato il bersaglio di organi di informazione che dividevano con un gruppo di toghe ideologie, interessi, obiettivi. La presunzione di colpevolezza ha sostituito quella dinnocenza, lincertezza del diritto ha stravolto i principi giuridici. E si è arrivati persino a celebrare processi su reati confezionati su misura.
[Corriere.it, aprile 2014]
Un capitalismo nato con l'impronta dominante dello Stato arriva alla svolta delle privatizzazioni senza strumenti adeguati come i fondi pensione; e a gestire questa delicata transizione, è la stessa classe politica che per decenni ebbe ideologie anticapitaliste e contrastò l'economia di mercato. Questa è l'Italia di oggi con le sue contraddizioni. Una situazione oggettivamente difficile, con pochi attori privati in campo, poche ricchezze da investire, e tanti ritardi strutturali.
Non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale. L'ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare.
Guardate bene ai pericoli delle correnti organizzate in seno a un partito. Si comincia con le divisioni ideologiche. Si passa alle divisioni personali. Si finisce con la frantumazione del partito.
Dal momento che non si può parlare di una ideologia indipendente, elaborata dalle stesse masse operaie nel corso del loro movimento, la questione si può porre solamente così: o ideologia borghese o ideologia socialista. Non c'è via di mezzo (poiché l'umanità non ha creato una "terza" ideologia e, d'altronde, in una società dilaniata dagli antagonismi di classe, non potrebbe mai esistere una ideologia al di fuori o al di sopra delle classi). Perciò ogni diminuzione dell'ideologia socialista, ogni allontanamento da essa implica necessariamente un rafforzamento dell'ideologia borghese.
La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
Io ho una grande speranza, e cioè che, con la scomparsa del marxismo, noi riusciremo con successo ad eliminare la pressione delle ideologie come centro della politica.
San Max [Stirner] riconosce che l'Io riceve uno 'choc' dal mondo fichtiano. Ma che i comunisti siano decisi a far passare sotto il loro controllo questo 'choc' che (se non si riduce a una vuota frase) diventa in realtà uno 'choc' molto complesso e determinato in molteplici modi, questo, per San Max, è un ragionamento troppo ardito perché egli vi si soffermi. (da L'ideologia tedesca; citato in Roger Garaudy, Karl Marx)
L'ideologia dominante è sempre stata l'ideologia della classe dominante.
Frasi sulle ideologie
DiKarl Marx
C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente.
Le ideologie ritengono che una sola idea basti a spiegare ogni cosa nello svolgimento dalla premessa, e che nessuna esperienza possa insegnare alcunché dato che tutto è compreso in questo processo coerente di deduzione logica.
È nella natura della politica ideologica e non un semplice tradimento commesso per interesse personale o smania di potere che il vero contenuto dell'ideologia (la classe operaia o i popoli germanici), originariamente alla base dell'"idea" (la lotta di classe come legge della storia o la lotta delle razze come legge della natura), venga distrutto dalla logica con cui tale "idea" è attuata.
Occorre dare nuovo respiro all'Europa, rivitalizzando le sue radici giudaico-cristiane. A condizione però che non si pretenda di innaffiarle con l'acido muriatico del pregiudizio ideologico e della strumentalizzazione politica dei valori religiosi. A parti invertite, è esattamente quello che fanno gli estremisti islamici: che, infatti, puntano esclusivamente alla conquista del potere.
Non si è mafiosi per una scelta ideologica o per ammazzare. Si è mafiosi per fare danaro e per gestire potere: le due cose ovviamente vanno assieme. Io l'ho sempre definito un circuito perverso. Tanto più danaro tanto più potere, tanto più potere tante più occasioni per far soldi.
L'ideologia che considerava il mercato come luogo dominante della politica è finita. E se è vero che la politica non potrà tornare nei vecchi recinti ideologici, è anche impossibile che continui a restare nel luogo artificiale del mercato. Non possiamo fermare la modernità, ma non possiamo nemmeno subirla in modo passivo.
Il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti, create e distrutte dal mero potere del desiderio, desiderio di non averli e di odiarsi fino al punto di amputarsi dell'amore. È lo scandalo supremo del nostro tempo, è una ferita catastrofica che lacera nel profondo le fibre e il possibile incanto della società moderna. È oltre tutto, in molte parti del mondo in cui l'aborto è selettivo per sesso, e diventa selettivo per profilo genetico, un capolavoro ideologico di razzismo in marcia con la forza dell'eugenetica.