Mi sono interessato a fondo della dignità umana: ho disposto nel mio laboratorio le analisi più disparate sull'argomento. Tutti i tentativi sono falliti miseramente a causa della difficoltà che ho incontrato a procurarmi il materiale occorrente.
Voglio essere una forza del bene. In altre parole so che esistono forze del male, forze che arrecano sofferenza agli altri e miseria al mondo, ma io voglio essere una forza opposta. Io voglio essere la forza con la quale fare veramente del bene.
Ci vorrebbe la guerra e anche un po' di miseria ad insegnarci a non sprecare i giorni. Non ho visto la guerra però anch'io vivo all'erta e capisco più di quanto sembri.
[da Signora]
Io arrivavo dall'America con alle spalle tanti anni di studio della danza classica e borse di studio vinte. Con Franco Miseria mi sono trovata a ballare la danza moderna in TV. Dedicavamo diverse ore alle prove, ma a me bastava guardare una volta gli altri ballerini ed apprendere subito una coreografia.
C'è, senza dubbio, un limite molto stretto fra miseria, che deve essere in tutti i casi soppressa, e povertà, che può essere una grazia che ci avvicina al Regno.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
[Il programma fiscale di Berlusconi è] miracolismo finanziario. [...] [L'aliquota unica del 33% sul reddito] Panzane. Quell'idea mi ricorda la favola di Voltaire, che diceva "voglio diventare svizzero, maledetta l'imposta unica che mi ha ridotto in miseria". Quell'idea fa pagare meno ai poverissimi e ai superricchi, ma penalizza proprio la classe media, l'uomo della strada. E poi le proposte vanno lette nel loro insieme. Il federalismo fiscale di Forza Italia toglie qualunque potere di imposizione allo Stato nazionale, di fatto cancella l'Irpef che è un'imposta nazionale, è come se riducesse con una mano qualcosa che con l'altra cancella.
Suole a' miseri crescere di dolersi vaghezza, quando di sé discernono o sentono compassione in alcuno. Adunque, acciò che in me, volonterosa più che altra a dolermi, di ciò per lunga usanza non menomi la cagione, ma s'avanzi, mi piace, o nobili donne, ne' cuori delle quali amore più che nel mio forse felicemente dimora, narrando i casi miei, di farvi, s'io posso, pietose. Né m'è cura perché il mio parlare agli uomini non pervenga, anzi, in quanto io posso, del tutto il niego loro, però che sì miseramente in me l'acerbità d'alcuno si discuopre, che gli altri simili imaginando, piuttosto schernevole riso che pietose lagrime ne vedrei.
Dal che si vede che, dal fondo della miseria, gli agi e i piaceri della vita, in sé vani e caduchi, possono acquistare un valore spirituale vero e proprio.
[Da una prigione]
Rahman, uno dei bambini feriti che avevamo finito di operare mezz'ora prima, camminava davanti a noi avvolto in una coperta e accompagnato da un infermiere che reggeva la bottiglia della flebo e lo scortava verso la sua tenda [...]. Mia figlia disse Perché quel bambino che era in sala operatoria non piangeva? Ne abbiamo ragionato a lungo, abbiamo cercato di capire perché quei bambini non piangono, abbiamo parlato della miseria che si fa routine, della presenza silenziosa della tragedia e, a volte, della morte.
Il mondo circostante era, come si è già notato, un groviglio di dipendenze familiari, feudali, e altre. L'idea complessa di San Francesco era che i Piccoli Frati dovessero essere come pesciolini, liberi di muoversi a proprio piacimento in quella rete. E potevano farlo proprio per il loro essere piccoli e perciò guizzanti. [...] Calcolando, per così dire, su questa astuzia innocente, il mondo era destinato ad essere circuito e conquistato da lui, e impacciato nel reagire alla sua azione. Non si poteva di certo lasciar morire di fame un uomo continuamente votato al digiuno, né lo si sarebbe potuto distruggere e ridurre alla miseria, poiché era già un mendicante. Vi sarebbe stata una soddisfazione ben scarna anche nel percuoterlo con un bastone, poiché egli si sarebbe lasciato andare a salti e canti di gioia, essendo l'umiliazione la sua unica dignità. E nemmeno lo si sarebbe potuto impiccare, perché il cappio sarebbe divenuto la sua aureola.
Lo sguardo della Vergine è il solo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che mai si sia posato sulla nostra vergogna e sulla nostra miseria.
Ma la sua buona intenzione fu frustrata dall'inflessibile intransigenza di Rebeca, alla quale erano stati necessari molti anni di sofferenza e di miseria per conquistare i privilegi della solitudine, e non era disposta a rinunciarvi in cambio di una vecchiaia turbata dai falsi incanti della misericordia.
Voce confusa con la miseria, l'indigenza e la delinquenza, parola resa muta dal linguaggio razionale della malattia, messaggio stroncato dall'internamento e reso indecifrabile dalla definizione di pericolosità e dalla necessità sociale dell'invalidazione, la follia non viene mai ascoltata per ciò che dice o che vorrebbe dire.
Ora alzatevi spose bambine | che è venuto il tempo di andare | con le vene celesti dei polsi | anche oggi si va a caritare | E se questo vuol dire rubare | questo filo di pane tra miseria e fortuna | allo specchio di questa kampina | ai miei occhi limpidi come un addio | lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca | il punto di vista di Dio.
La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.
Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all'irata protesta del popolo contro l'oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell'ombra e nella miseria.
L'islamismo può esistere solo come religione ufficiale; quando lo si ridurrà allo stato di religione libera e individuale, perirà. L'islamismo non è solo una religione di Stato, come è stato il cattolicesimo in Francia sotto Luigi XIV, come lo è ancora in Spagna, è la religione che esclude lo Stato. Là risiede la guerra eterna, la guerra che cesserà solo quando l'ultimo figlio d'Ismaele sarà morto di miseria o sarà stato relegato dal terrore in fondo al deserto. L'Islam è la più completa negazione dell'Europa; l'Islam è il fanatismo, come la Spagna dell'epoca di Filippo II e l'Italia dell'epoca di Pio V hanno conosciuto appena; l'Islam è il disdegno della scienza, la soppressione della società civile; è la spaventosa semplicità dello spirito semitico, che restringe il cervello umano, chiudendolo a ogni idea delicata, a ogni sentimento fine, a ogni ricerca razionale, per metterlo di fronte a una eterna tautologia: Dio è Dio. (dal discorso Che cos'è una nazione?)
Il povero, lo straniero si presenta come eguale. La sua uguaglianza in questa povertà essenziale consiste nel riferirsi al terzo, così presente all'incontro e che, nella sua miseria, è già servito da Altri. Egli si unisce a me. Ogni relazione sociale, al pari di una derivata, risale alla presentazione dell'Altro al Medesimo, senza nessuna mediazione di immagini o di segni, ma grazie alla sola espressione del volto.
A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.
Nei bei giorni d'estate, quando un ardente sole incendia le vie, un chiarore biancastro cade dai vetri sporchi e si trascina miseramente nel passaggio. Nei brutti giorni d'inverno, nelle mattinate di nebbia, i vetri gettano soltanto oscurità sulle pietre viscide, oscurità sporca e ignobile.
Come può essere che il tono della Bibbia ti colpisca al cuore, se il suo Dio ti respinge a tal punto ed essa tratta soltanto di lui? Senza Dio, infatti, la Bibbia non ti colpirebbe al cuore. Quello che ti colpisce dev'essere dunque un cordoglio per Dio, per l'ostinato, appassionato, instan-cabile tentativo di creare un Creatore e di tenerlo in vita, lui che porta tutta la responsabilità della nostra miseria. Perché è insopportabile pensare che questo caos insensato non trovi in qualcuno la sua composizione, il suo ordine, la sua conciliazione. La composizione, l'ordine, la conciliazione: l'impresa della Bibbia.