Sono sempre in ritardo, in tante cose mi ci vuole molto più tempo delle persone normali. Compenso la supervelocità in pista con la superlentezza nella vita.
Il mare a perdita di vista, senza una terra all'orizzonte, sotto la cappa affocata del cielo, appariva nero come l'inchiostro, e di una lucentezza funebre; una quantità sterminata di blatte, tanto fitte da non lasciar occhieggiare l'acqua di sotto, lo copriva per tutta la sua distesa. Nel gran silenzio s'udiva distintamente il rumore dei loro gusci urtati dalla prua. Lentamente, a fatica, la nave poteva avanzare, e subito le blatte si richiudevano sul suo passaggio.
Roland, lentamente, con l'atteggiamento di chi sta facendo qualcosa che non gli è consueto, protese le braccia. Guardandolo con un'espressione solenne, senza mai distogliere gli occhi dal suo volto, il piccolo Jake avanzò tra quelle mani di assassino e attese che gli si posassero sulla schiena. Aveva vissuto quella scena in sogni che non avrebbe mai osato rivelare.
O Tempo divoratore, e tu, invidiosa Vecchiaia, voi tutto distruggete e a poco a poco consumate ogni cosa facendola morire, rosa dai denti dell'età, di morte lenta.
Apparve allora il Crimiso e si videro i nemici che lo stavano attraversando: in testa le quadrighe con le loro terribili armi e già pronte alla battaglia, dietro diecimila opliti armati di scudi bianchi e che, a giudicare dallo splendido armamento, dalla lentezza e dall'ordine con cui marciavano, si suppose che fossero Cartaginesi. (Timoleonte, 27)
Nati dal mio silenzio,
posati santamente,
lentamente, i tuoi passi
procedono al mio letto
di veglia muti e gelidi.
Persona pura, ombra
divina, come dolci
i passi che trattieni.
O iddii, quali indovino
i doni che mi attendono
sopra quei piedi nudi!
Se da protese labbra,
per' acquietarlo, all'ospite
dei miei sogni prepari
d'un bacio il nutrimento,
non affrettarlo il gesto
tenero, dolcezza
di essere e non essere:
io vissi dell'attesa
di te, il mio lento cuore
non era che i tuoi passi.
Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.
Le Upanishad dicono che il mondo è illusorio, la materia è illusoria, ma solo dopo cinquemila anni la scienza può fare la stessa affermazione. Le Upanishad affermano che in profondità l'energia è consapevole: la scienza impiegherà altri cinquemila anni. Il misticismo è un salto, la scienza un movimento molto lento.
Questo secolo sprofonda lentamente in un pantano di sperma e di merda. Per maneggiare gli avvenimenti attuali gli storici futuri dovranno mettersi i guanti.
C'è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio. [...] Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria, il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio.
Mi torna in mente l'americana che una trentina di anni fa, con piglio insieme severo ed entusiastico, da vera militante dell'erotismo, mi diede una lezione (gelidamente teorica) sulla liberazione sessuale; la parola che ricorreva più frequentemente nel suo discorso era «orgasmo»; tenni il conto: la pronunciò quarantatré volte. Il culto dell'orgasmo: l'utilitarismo puritano applicato alla vita sessuale; l'efficienza contrapposta all'ozio; la riduzione del coito a un ostacolo che va superato il più velocemente possibile per giungere a un'esplosione estatica, unico vero fine dell'amore e dell'universo. Perché è scomparso il piacere della lentezza?
Ho scoperto che esiste un nuovo potere legato a forme di comunicazione diverse, come nella pubblicità per esempio. È qualcosa che mi ha attratto fin dallinizio, ma che ho imparato a conoscere molto lentamente. Così adesso vedo che larte ha un grande potenziale per inserirsi in un dibattito più ampio, per uscire nel mondo esterno e raggiungere un pubblico incredibile. E io lo faccio con quello che mi è permesso.
La percentuale del PIL dedicata alla ricerca è inferiore a quella di tutti i maggiori Paesi europei e il numero di ricercatori su 1000 abitanti è meno della metà di Francia, Gran Bretagna e Germania. Questi dati da soli dimostrano lo scarso interesse e apprezzamento verso la ricerca, eppure il numero di pubblicazioni sulle principali riviste internazionali e le citazioni delle stesse regge bene il confronto con la produzione dei ricercatori di questi Paesi, a riprova che, nonostante gli scarsi finanziamenti e le lentezze burocratiche, molte nostre università producono buona ricerca.
Lavoro come un giardiniere o come un vignaiolo. Le cose maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non l'ho scoperto in un sol colpo. Si è formato quasi mio malgrado.
Il Giappone consuma più di quello che produce [...] non abbiamo autosufficienza alimentare e persino il nostro abbigliamento intimo è fatto in Cina, il centro dellincertezza della nostra Nazione. Mi rendo conto che è impossibile cambiare drasticamente. Sarà quindi necessario un cambiamento graduale. Ma altresì è necessario molto tempo per arrivarci: se si procede troppo lentamente nellattuazione di queste modifiche, non posso dire di essere fiducioso nella nostra opera di allontanare la fine della civiltà.