Il dotto professore di ogni arte e di ogni scienza non sa usare mani e piedi, non sa né correre, né camminare, né nuotare, e considera uomini volgari e meccanici coloro che comprendono ed esercitano queste arti del corpo e della mente, benché per saperne anche una sola alla perfezione occorra molto tempo ed esercizio, capacità, forza e talento.
Andavo bene a scuola. Facevo bene un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Forte, fortissimo. Con la moto. E l'ho fatto. Pensa se non ci avessi provato.
Il paradigma della competizione è la gara: premiando il vincitore incoraggia ognuno a correre più veloce. Quando veramente il capitalismo funziona in questo modo, fa un buon lavoro; ma chi lo difende ha torto nell'asserire che agisce sempre così. Se i corridori dimenticano il motivo per cui è offerto il premio e si concentrano solo sul vincere non curandosi di come, possono trovare altre strategie, come ad esempio attaccare gli altri concorrenti. Se i corridori si azzuffano, arrivano tutti in ritardo al traguardo. Il software proprietario e segreto è l'equivalente morale dei corridori che si azzuffano.
Se mi sento stanco, stanchissimo dopo 3 o 4 ore di corsa, mi carico dicendomi che il mio avversario è forse più stanco di me e cerca soltanto di non farsene accorgere.
E chissà se vale la pena di passare la vita a correre | o se invece la migliore mossa non sia di starmene immobile | e tanto, se l'onda arriva, arriva e basta | non serve perderci la testa | e allora tanto vale sorridere.
So che nelle fiabe, succede sempre che, su un cavallo bianco, arriva un principe, porta la sua bella al castello, si sposano e sarà, amore per l'eternità, solo che la vita non è proprio così, a volte è complicata come una lunga corsa a ostacoli, dove non ti puoi ritirare, soltanto correre, con ti ama accanto a te.
Durante ogni allenamento, qualunque sia il tuo sport, ti senti distrutto perché in ogni allenamento devi andare oltre quello che sul momento ti sembra il tuo limite: tu cominci a correre, a scattare a calciare e dopo un po' ti sembra di aver esaurito ogni energia, mentre hai solo esaurito quello che io chiamo "primo fiato". A quel punto bisogna sforzarsi per superare la piccola crisi che sembra bloccarti, per arrivare al "secondo fiato": che ovviamente arriva solo dopo qualche minuto di sofferenza. Quando l'allenatore dà lo stop senti il cuore che batte vertiginosamente, sembra che debba scoppiarti nel petto: devi riuscire a ricondurlo al suo ritmo normale in meno di due minuti; se non ci riesci è meglio che apri una tabaccheria o tenti di diventare Presidente del Consiglio: vuol dire che hai sbagliato mestiere.
Quando sei uno chef, ti muovi continuamente. Non si ha mai la possibilità di sedersi e mangiare. Gli chef non si siedono mai per mangiare prima di cucinare. Così, quando ho finito il mio lavoro, la prima cosa che faccio, soprattutto quando mi trovo a New York, è andare a correre. Corro 10 o 15 chilometri e corro per farmi venire appetito.
A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire l'unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia.
Custodi d'un sogno concretato dal fuoco sul colle che scelse altra materna lupa, così i senesi dividono l'odio e l'amore come il pane e il fiele. Intanto la nostra cieca padrona fa correre palii in contrade sempre più ostili e lontane.
L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.
Correre ha significato per me crescere, aprirmi agli altri, maturare.
Frasi sulla corsa
DiGabriella Dorio
Lo spirito olimpico esiste ed esisterà sempre, perché il sentimento sportivo non può ridursi a una corsa per la vittoria, senza lealtà e rispetto dell'avversario.