Deve la storia essere veramente lo specchio della vita umana, non per narrare asciuttamente i casi occorsi a un principe o a una repubblica, ma per avvertire i consigli, i partiti ed i maneggi degli uomini, cagione poi delle felici od infelici azioni.
«Vide cor meum»: Tu, chiami? Oh il cuore, il cuore, niente | altro di me (Tu, cerchi?) ti specchia dal profondo. | Dunque toccami il cuore; gli occhi no, non la mente, | non la lingua insolente, la bocca ove m'ascondo.
[da Un'altra libertà, Vide cor meum]
L'uomo è capace di vedere il proprio pensiero capovolto, come in una pozza si vede capovolta una casa. Questa duplicazione mentale, questa specie di specchiamento è il più riposto mistero di tutta la filosofia.
Una politica che spesso guarda allo specchietto retrovisore è importante che abbia la consapevolezza di ciò che è avanti a noi per mantenere testa l'attenzione dei giovani verso le istituzioni.
Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze.
E cominciai a fà li conti cò lo specchio | puntai lo sguardo e m'accusai | "A Vincenzo" | nun sei 'n conquistatore, sei 'no stronzo | speriamo che 'sta cosa nun se sappia | tu e er travestito pensa un po' che coppia. [da Avventura con un travestito, dall'album Non escludo il ritorno, 2005]
Jorge Luis Borges mi ha promesso l'altra notte | di parlar personalmente col "persiano", ma il cielo dei poeti è un po' affollato in questi tempi, | forse avrò un posto da usciere o da scrivano: | dovrò lucidare i suoi specchi, | trascriver quartine a Kayyam, | ma un lauro da genio minore | per me, sul suo onore, non mancherà.
Sopra la costiera di una piacevole montagnetta, che tra Bardolino e Garda sorge alle sponde del Benaco, è posto Mirabello, luogo di delizia della marchesa di F*** dove è solita dimorare ogni anno buona parte della estate. Dall'un fianco guarda il bel piano, che irrigato è dal Mincio; dall'altro le Alpi altissime e i colli di Salò lieti di fresca e odorosa verdura; e sotto ha il lago, in cui si specchia, sparso qua e là di navigli e di care isolette.
C'è un pericolo che è sempre più elevato, il gioco di specchi tra media, nel senso che la televisione prende qualcosa dai giornali, i giornali copiano la televisione e si crea poi in qualche modo un circuito chiuso che tende quindi a illuminare di luce sempre più intensa una porzione sempre più piccola di realtà.
Quando le fonti di informazione vengono da una procura è un potere che, essendo incaricato dell'accusa, porta degli elementi di accusa. Un giornalista non deve essere lo specchio dell'accusa, ma deve in qualche modo raccogliere anche elementi della difesa, tenendo conto che la presunzione di innocenza è un principio costituzionalmente garantito in questo paese e che nessuno è colpevole fino a quando una sentenza non è passata in giudicato. Sul tema della giustizia evidentemente molti errori sono stati commessi, se pure in buona fede.
Mi specchiai nei tuoi occhi
pensando all'anima tua.
Oleandro bianco
Mi specchiai nei tuoi occhi
pensando alla tua bocca
Oleandro rosso
Mi specchiai nei tuoi occhi
ma eri morta!
Oleandro nero
Sui rami
indecisi
andava una fanciulla
ed era la vita.
Sui rami
indecisi.
Con uno specchietto
rifletteva il giorno
che era lo splendore
della sua fronte pura.
Sui rami
indecisi.
Sulle tenebre
andava sperduta,
piangendo rugiada,
prigioniera del tempo.
Sui rami
indecisi.
Mi sono spiato illudermi e fallire | abortire i figli come i sogni | mi sono guardato piangere in uno specchio di neve | mi sono visto che ridevo | mi sono visto di spalle che partivo.
Ora alzatevi spose bambine | che è venuto il tempo di andare | con le vene celesti dei polsi | anche oggi si va a caritare | E se questo vuol dire rubare | questo filo di pane tra miseria e fortuna | allo specchio di questa kampina | ai miei occhi limpidi come un addio | lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca | il punto di vista di Dio.
Ho un amico che si chiama da solo | Si manda i messaggi con scritto "Tesoro" | Si guarda allo specchio dicendo "Ti adoro" | Vorrei dirgli "Ma trovati un lavoro!"
Ma sono vittima del mio personaggio | E me ne accorgo quando parlo allo specchio da solo che lo incoraggio | E dico "Vai Fibra, vai Fibra, dillo a tutti | Che prima di cominciare li hai già distrutti"
La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione (il maya indiano); la stessa illusione è prodotta da una serie di specchi, e allo stesso modo Gaurisankar e il monte Everest risultano essere la stessa vetta vista da differenti vallate.