Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia
La folla - unita ebbrezza - par trabocchi
nel campo
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l'odio consuma e l'amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere
Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini;ma quanto,
quanto variate!
L'ore del giorno e le quattro stagioni,
un po' meno di sole o più di vento,
sono lo svago e l'accompagnamento
sempre diverso per le sue passioni
sempre le stesse;ed il tempo che fa
quando si leva, è il grande avvenimento
del giorno, la sua gioia appena desto.
Sovra ogni aspetto lo rallegra questo
d'avverse luci, le belle giornate
movimentate
come la folla in una lunga istoria,
dove azzurro e tempesta poco dura,
e si alternano messi di sventura
e di vittoria.
Con un rosso di sera fa ritorno,
e con le nubi cangia di colore
la sua felicità,
se non cangia il suo cuore.
Il poeta ha le sue giornate
contate,
come tutti gli uomini;ma quanto,
quanto beate!
È inevitabile che chi parla alla folla tenendo conto del suo interesse particolare risulti più gradito di colui che ha in mente solo il vantaggio pubblico.
La folla non sapeva perché acclamava, ma forse lo intuiva, forse sapeva che il cerchio tra adorazione della morte e desiderio di morte si era chiuso per un altro anno, e la folla non capiva più niente, era convulsa, in un parossismo di follia.
La folla doveva essere accontentata. La folla doveva essere adorata e temuta. La folla voleva il sacrificio.
Frasi sulla folla
DiStephen King
Una volta, in terza media, aveva letto un racconto di un tizio che si chiamava Ray Bradbury e che parlava della folla che si raduna quando accadono incidenti gravi, e di come quella folla abbia sempre le stesse facce e sappia sempre se un infortunato morirà o no. Io vivrò ancora un po', disse Garraty agli spettatori. Vivrò. Resisterò ancora.
Benché inglobati e trascinati senza reliquie dalla folla innumerevole dei loro consimili essi soffrono e si trascinano in una opaca e intima solitudine, e in solitudine muoiono e scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno.
L'Italia e non solo l'Italia del Palazzo e del potere è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: "contaminazioni" tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l'immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di "raptus": era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti.
Io vedo te, poi qualcun altro, e così all'infinito. Dalla nascita alla morte non faccio altro che vedere oggetti. Ma colui che vede, che osserva questo processo, viene dimenticato, smarrito nella folla. La folla è costituita di oggetti e il soggetto va perduto.
A quelli che una coppia è già una folla, e dicono che il cielo sia una balla.. a quelli che da soli ci stan stretti, e pensano che il cielo sia di tutti. A lui e lei che stanno insieme solo con la colla.
Lo spirito è ancora in me; ma non ho più niente da predicare. Sento piuttosto la vocazione di trascinare le folle dietro di me, di guidarle. Ma dove non so.
La moltitudine è sempre pronta ad ascoltare l'uomo forte, che sa imporsi a lei. Gli uomini riuniti in una folla perdono tutta la forza di volontà e si rimettono alla persona che possiede la qualità che ad essi manca.
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l'aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d'isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente.
[A Franz Liszt] Non sono fatto per i concerti. La folla mi fa paura, mi sento paralizzato da quegli sguardi curiosi, ammutolito da quei visi estranei. Dare concerti invece è affare vostro poiché se non vincete il vostro pubblico avete tanta forza d'accopparlo.
Nessuno può riferire esattamente cosa sia una folla newyorkese; cioè, lo sapeva Walt Whitman che rifugiava in certe solitudini e lo sa T. S. Eliot che in un poema spreme la folla come un limone per ricavarne vati feriti, ombre bagnate e ombre fluviali. Ma se a questo si aggiunge che quella folla è ubriaca, avremo uno degli spettacoli più intensi che si possono ammirare.
Morire per delle idee, l'idea è affascinante | per poco io morivo senza averla mai avuta, | perché chi ce l'aveva, una folla di gente, | gridando: "Viva la morte" proprio addosso mi è caduta.
Napoli è stata una capitale d'Europa, Roma il centro della cristianità: non appartengono al Centro Sud, appartengono al mondo e perciò si ignorano. Troppo vicine per potersi misurare, sono due immensità separate dalla storia. Hanno avuto in comune una gran folla di abitanti dentro le mura, questo ha reso temibile il popolo, gli ha dato un'aria sorniona da signore decaduto, consapevole del suo rango.
Guarda invece che scienziati, | che dottori, che avvocati, | che folla di ministri e deputati! | Pensa che in questo momento | proprio mentre io sto cantando | stanno seriamente lavorando!