Ho fatto questo mio mestiere proprio come una missione religiosa, se vuoi, non cedendo a trappole facili. La più facile, te ne volevo parlare da tempo, è il Potere. Perché il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! Capisci? Se ti metti accanto a un candidato alla presidenza in una campagna elettorale, se vai a cena con lui e parli con lui diventi un suo scagnozzo, no? Un suo operatore. Non mi è mai piaciuto. Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all'idea di essere vicini al Potere, di dare del "tu" al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande. Questo è il giornalismo.
La cosa più difficile è definire un cammino per noi stessi. Chi non compie una scelta, agli occhi del Signore muore, anche se continua a respirare e a camminare per le strade. Perché l'uomo deve scegliere. In questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni.
La democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto.
Il potere pubblico perderà il carattere politico. Il potere politico,[...]è il potere organizzato di una classe per l'oppressione di un'altra. Se il proletariato, nella lotta contro la borghesia, si costituisce necessariamente in classe e per mezzo delle rivoluzione trasforma se stesso in classe dominante.
Frasi sul potere
DiKarl Marx
Il potere censura solo le battute che riesce a capire.
Il potere logora chi non ce l'ha.
[Frase attribuita: la citazione completa dovrebbe essere "Un mio amico siciliano mi diceva che il potere logora chi non ce l'ha". Tale frase è attribuita anche a Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord]
Che cosa è il populismo? In politica è la tendenza di un soggetto a rivolgersi direttamente a un non meglio identificato "popolo", da lui considerato portatore di valori positivi in contrasto a una non meglio identificata "élite" (da noi diremmo "la casta", o "i poteri forti", "le sinistre", talvolta "le destre", spesso "i politici"...) portatrice di valori negativi. Dal punto di vista del populista il popolo è ovviamente quello che è d'accordo con le sue idee, che le acclama, che non le discute. Fuori dal popolo, e mosso da intenti perniciosi, è chi alle idee del leader non si accoda, o che comunque in qualche modo le contrasta o falsifica, o delle quali semplicemente dubita.
Per vent'anni l'Italia è stata governata da un regime fascista in cui ogni dialettica democratica era stata abolita. E successivamente un unico partito, la Democrazia cristiana, ha monopolizzato, soprattutto in Sicilia, il potere, sia pure affiancato da alleati occasionali, fin dal giorno della Liberazione. Dal canto suo, l'opposizione, anche nella lotta alla mafia, non si è sempre dimostrata all'altezza del suo compito, confondendo la lotta politica contro la Democrazia cristiana con le vicende giudiziarie nei confronti degli affiliati a Cosa Nostra, o nutrendosi di pregiudizi: "Contro la mafia non si può far niente fino a quando al potere ci sarà questo governo con questi uomini".