Tutto mi dice che sto per prendere una decisione errata, ma anche gli errori sono un modo di agire. Cosa vuole il mondo da me? Che non corra i miei rischi? Che torni da dove sono venuta, senza avere il coraggio di dire sì alla vita?
Oggi la maggioranza della gente muore di un deprimente buon senso e scopre, quando è troppo tardi, che l'unica cosa di cui non ci si pente mai sono i propri errori.
Non mi spiego che cosa impedisca alle persone di rendersi conto che chi è venuto prima di noi era almeno altrettanto intelligente, aveva altrettante buone intenzioni e possa aver fatto altrettanti errori dei nostri.
È un difetto comune di dire più facilmente quello che credono che gli altri vogliano sentire, piuttosto che attenersi alla verità. Tuttavia, purché gli uomini possano attenersi alla verità, dovranno prima conoscere gli errori e poi commetterli.
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita | nella prossima cercherei di fare più errori | non cercherei di essere tanto perfetto, | mi negherei di più, | sarei meno serio di quanto sono stato, | difatti prenderei pochissime cose sul serio. | Sarei meno igienico, | correrei più rischi, | farei più viaggi, | guarderei più tramonti, | salirei più montagne, | nuoterei più fiumi, | andrei in posti dove mai sono andato, | mangerei più gelati e meno fave, | avrei più problemi reali e meno immaginari. | Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente | e precisamente ogni minuto della sua vita; | certo che ho avuto momenti di gioia | ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. | Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, | solo di momenti, non ti perdere l'oggi. | Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro, | una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; | se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera | e continuerei così fino alla fine dell'autunno. | Farei più giri nella carrozzella, | guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, | se avessi un'altra volta la vita davanti. | Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
Sono una grande appassionata di storia, e credo che il conoscere ed interpretare correttamente gli eventi passati, i fatti storici, possa aiutarci per il presente ed il futuro, magari a commettere meno errori possibile.
L'ingegnere non può seppellire i suoi errori nella tomba come i medici; né può trasformarli in aria sottile o darne colpa ai giudici come gli avvocati. Egli non può coprire i suoi insuccessi con alberi o rampicanti come gli architetti, né, come i politici, riversare gli errori sugli oppositori sperando che la gente dimentichi.
Più è forte la consapevolezza di aver sbagliato tutto nella propria vita, più l'anima ne riceve cura di consolazione. Fa bene anche pensare che la vita di tutti non è che una successione di errori e che la storia del mondo non è che apparenza e follia. Fa bene pensare che tutto poteva andare diversamente e che c'è un oscuro peccato d'origine, che la rivoluzione industriale è stata un crimine e che il dominio attuale della tecnica è la perdita di ogni autenticità e sostanza umana, una sottomissione a un potere mostruoso. Fa bene e illumina, fa vivere e morire un po' meglio.
L'esperienza mi aveva insegnato molto presto che possiamo commettere degli errori indipendentemente dalla nostra volontà, e poco tempo dopo imparai anche che possiamo commettere degli errori senza neanche capire cosa abbiamo fatto e perché siano errori.
Sono convinto che un capo debba avere l'umiltà di accettare pubblicamente la responsabilità degli errori dei subordinati che ha scelto e che, del pari, debba riconoscere pubblicamente il merito dei loro successi.
Mettete la lealtà e la fiducia sopra ogni cosa; non accettate l'amicizia di chi vi è moralmente inferiore; non abbiate paura di correggere i vostri errori.