Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma. (circa le intenzioni dell'Unione Sovietica, dopo la spartizione militare della Polonia insieme alla Germania di Hitler)
Quando al terzo di Marte orrido Ludo | Dal Brittannico roar sul congiurato | Istro discese fulminando il Sire | Delle battaglie, e d'atro nembo avvolta | Al fianco gli venia la provocata | Dal tedesco spergiuro ira del Cielo, | Sentì dali'alta Ercinia la procella | De' volanti guerrieri il Bardo Ullino; | Ullino germe di forti, ed animoso | Cantor de' forti, e dello spirto erede | Dell'indovina vergine Velleda, | Cui l'antica paura incensi offria | Nelle selve Brutere, ove implorata | L'aspra donzella con responsi orrendi | Del temulo avvenire apria l'arcano.
«PROPONETEMI UN INDOVINELLO», li invitò Blaine.
«Fottiti», disse Roland. Senza alzare la voce.
«CHE COSA HAI DETTO?» Nell'evidente incrudelità, la voce del Grande Blaine somigliò di nuovo moltissimo a quella del suo insospettato gemello.
«Ho detto fottiti», ripeté con calma Roland. «Ma se non ti sono sembrato abbastanza esplicito, Blaine, vedrò di essere più chiaro. No. La risposta è no».
Potremo chiamare divini quelli che ora dicevamo: gli indovini, i vati, i poeti tutti. E i politici, non meno di costoro, potremmo affermare che sono divini e che sono ispirati, essendo infiammati e posseduti dal dio, allorché colgono nel giusto, dicendo molte e grandi cose, ma senza conoscere nulla di ciò che dicono.
[Pippa:] Certo che per far la puttana ci vuol altro che tirar su la veste e dire, come voi diceste, accomodatevi; mi sembrate un'indovina come mettete il dito sulla piaga.
[Nanna:] Quando un tizio spende dieci ducati per togliersi tutte le voglie che ci si può cavare con una ragazza, è come se fosse stato crocifisso nel tristo bosco di Baccano, e basta che si sappia qualche cosa perché tutta la gente vada in giro a dire che la tale sporcacciona ha rovinato il povero ingenuo. Ma, che Dio li affoghi, quando si giocano le costole e rinnegano il battesimo, vengon altamente lodati.
Nati dal mio silenzio,
posati santamente,
lentamente, i tuoi passi
procedono al mio letto
di veglia muti e gelidi.
Persona pura, ombra
divina, come dolci
i passi che trattieni.
O iddii, quali indovino
i doni che mi attendono
sopra quei piedi nudi!
Se da protese labbra,
per' acquietarlo, all'ospite
dei miei sogni prepari
d'un bacio il nutrimento,
non affrettarlo il gesto
tenero, dolcezza
di essere e non essere:
io vissi dell'attesa
di te, il mio lento cuore
non era che i tuoi passi.
L'uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso.
Ciò che l'io ha di unico si cela appunto in ciò che l'uomo ha di inimmaginabile. Noi possiamo immaginarci solo ciò che nelle persone è uguale, ciò che è comune. L'io individuale è ciò che si differenzia dal generale, quindi ciò che non si può indovinare o calcolare in precedenza, ciò che nell'altro si deve svelare, scoprire, conquistare.
C'era una volta un Re, che più non viveva tranquillo, dal giorno in cui una vecchia indovina gli aveva detto:
- Maestà, ascoltate bene:
Topolino non vuol ricotta;
vuol sposare la Reginotta;
E se il Re non gliela dà,
Topolino lo ammazzerà.
Noi non sappiamo, possiamo solo tirare a indovinare. E i nostri tentativi di indovinare sono guidati dalla fede non-scientifica (e quindi metafisica) nelle leggi, nelle regolarità che possiamo svelare, scoprire.
Compresi finalmente che cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si poteva segregarsi e starci caldi. Cercai di esservi ammesso e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi dall'infettare chi a me s'era confidato.
Babbo c'è un assassino non lo fare bussare | Babbo c'è un indovino non lo fare parlare | Babbo c'è un imbianchino vestito di nuovo | c'è la pelle di un vecchio serpente | appena uscita da un uovo | e c'è un forte rumore di niente.
Peter Sellers che ci faceva tanto ridere sul set che a volte era difficile girare con lui, nel momento in cui le cineprese si spegnevano era il più cupo degli uomini. [...] Non ho mai conosciuto un attore più triste nella vita. Era facile indovinare perché aveva bisogno di recitare! Non si piaceva, continuava a deridersi. [...] Il formidabile Peter Sellers faceva cinema perché, al di fuori del set, non si sentiva esistere.
Ma c'è un vecchio proverbio secondo cui la conoscenza che non viene seguita dall'azione è peggio dell'ignoranza. perché se tiri a indovinare e non ci prendi puoi sempre dire, merda, gli dei mi sono avversi. ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai soffitte e anticamere buie da percorrere avanti e indietro e a cui pensare. non è mica una cosa sana, produce serate noiose, un eccesso d'alcool e seghe.
Finalmente l'altroieri ci sono riuscito non per i miei sforzi, ma per la grazia del Signore. Come un lampo improvviso, l'indovinello è stato risolto. Non sono in grado di spiegare qual è stato il filo conduttore che ha connesso quello che già conoscevo con ciò che ha reso possibile il mio successo.