Affermiamo, come dimostra chiaramente la Scrittura, che Dio ha inizialmente decretato, con la sua decisione eterna e immutabile, quali voleva scegliere a salvezza e quali voleva votare alla perdizione. Affermiamo che una tal determinazione, quanto agli eletti, è fondata sulla sua misericordia senza alcun riguardo alla dignità umana; che, al contrario, l'entrata nella vita è preclusa a tutti coloro che vuole condannare; ciò avviene secondo il giudizio occulto ed incomprensibile, ma giusto.
Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice Gregorio XVI non si fosse degnato, con un Breve del 10 gennaio 1845, di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Belgio, in Italia. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo dell' unione di tutti i popoli al di là e al di qua dei mari, nella pratica della legge di Dio, nella fedeltà alla fede, nell'attaccamento alla SS. Chiesa Romana e nell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo.
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
[Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845]
Ahimè! Noi vediamo ogni giorno la scissione iniziata nella Società farsi più profonda: non sono più le opinioni politiche che dividono gli uomini; non si tratta delle opinioni, ma degli interessi; da una parte il campo dei ricchi, dall'altra il campo dei poveri. Nell'uno, l'egoismo che tutto vuole avere; nell'altro, l'egoismo che vorrebbe impadronirsi di tutto: tra loro un odio irriducibile, la minaccia di una prossima guerra, che sarà una guerra di sterminio. Rimane un solo mezzo di salvezza, ed è che, in nome della Carità, i Cristiani si frappongano fra i due campi, che vadano transfughi benefici, dall'uno all'altro campo, che ottengano dai ricchi molte elemosine, dai poveri molta rassegnazione, che portino ai poveri dei doni, ai ricchi parole di riconoscenza, che li abituino a guardarsi nuovamente come fratelli, che comunichino loro un po' di mutua Carità, e questa Carità, paralizzando, soffocando l'egoismo delle due parti, attenuando ogni giorno le antipatie, farà rimuovere i campi. Essi distruggeranno le loro barriere di pregiudizi, getteranno via le loro armi di collera e marceranno l'uno incontro all'altro, non per combattersi, ma per fondersi, abbracciarsi e fare un unico gregge sotto un solo pastore.
[A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837]
La radicalità del pensiero spinoziano nei confronti della salvezza, dell'antropomorfismo e della centralità dell'uomo nel mondo. Non c'è stata finora filosofia più lontana, più indifferente, anzi più impegnata nella dimostrazione che la nostra specie non può vantare alcun privilegio e alcuna posizione dominante nell'universo. Non solo: non può appellarsi né sperare in alcun Dio che possa assicurarci la salvezza e indicarne il percorso. Ma, nello stesso tempo, una filosofia dedicata alla dimostrazione che "Dio c'è" come si direbbe oggi, ed anzi è presente in tutto e dovunque, eterno e assoluto, unica sostanza esistente, della quale tutto l'universo è pervaso fin nelle sue più intime particelle.
Dio dell'Inferno, guarda mio padre ucciso: | sii il mio custode, la mia salvezza, | nell'ora in cui ritorno alla mia terra, | Qui, sul tumulo della tomba di mio padre, | io mi rivolgo a te, Dio, e tu ascoltami. | (Si strappa una ciocca di capelli e la depone sulla tomba) | Una ciocca di capelli ho dedicato al Dio | che m'ha allevato: e questa a te, Dio di dolore. | Io, padre mio, su te non ho cantato il canto | dei morti, non ti ho dato l'ultimo addio, | quando ti hanno trasportato fuori dalla casa.
O tu che vegli, Ermete sotterraneo, | del padre mio la sorte, a me che imploro | dà tu salvezza, al fianco mio combatti: | ché a questo suolo io giungo: io sono qui. | E lancio un bando al padre mio, sul clivo | di questa tomba, ch'ei m'oda, e m'ascolti.
La montagna non è un mostro che uccide [...] Le valanghe che non ha potuto trattenere, le scariche di sassi che sono saltate di sotto: c'è un dolore della montagna, e un suo risarcimento che aiuta altri alpinisti. Ognuno di noi ha avuto nelle scalate esperienza di fortuna: è più precisamente una sua premura, una protezione riuscita. [...] Le vite perdute su di lei sono una sua ferita e vengono rimborsate con salvezze offerte ad altri. Tutti i successi alpinistici provengono da un lasciapassare.
È pronto soccorso, la poesia, non una sviolinata al chiaro di luna. È botta di salvezza.
Frasi sulla salvezza
DiErri De Luca
L'uomo d'indole bennata deve, al fine di raggiungere il "destino di salvezza", sorvegliare la propria giovinezza e tenere a freno ciò che corrompe tutto a causa dei desideri furiosi.
Piante e bestie recano i segni della salvezza come l'uomo quelli della perdizione. Questo è vero per ciascuno di noi, per l'intera specie, accecata e vinta dall'esplosione dell'Incurabile.
Mi svincolo dalle apparenze e ciò nondimeno vi rimango impastoiato; o meglio: sono a mezza strada fra quelle apparenze e questa cosa che le infirma, questa cosa che non ha né nome né contenuto, questa cosa che è niente ed è tutto. Il passo decisivo fuori dalle apparenze non lo farò mai. La mia natura mi obbliga a ondeggiare, a perpetuarmi nell'equivoco, e se tentassi di decidere in un senso o nell'altro perirei della mia stessa salvezza.
Con che diritto vi mettete a pregare per me? Non ho bisogno di intercessori, me la caverò da solo. Da parte di un miserabile forse lo accetterei, ma da nessun altro, foss'anche un santo. Non posso tollerare che ci si preoccupi della mia salvezza. Poiché la pavento e la fuggo, che indiscrezione le vostre preghiere! Orientatele altrove; ad ogni modo, non siamo al servizio degli stessi dèi. Se i miei sono impotenti, ho tutte le ragioni di credere che i vostri non lo siano meno. Anche supponendo che siano quali voi li immaginate, mancherebbe comunque loro il potere di guarirmi da un orrore più antico della mia memoria.
Frasi sulla salvezza
DiEmil Cioran
Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.
Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e d'arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo G.I., ebbene, si distrugga quel bellissimo monumento.
Angelico Domenico Savio,
che alla scuola di Don Bosco imparasti a percorrere
le vie della santità giovanile, aiutaci ad imitare
il tuo amore a Gesù, la tua devozione a Maria,
il tuo zelo per le anime; e fa che,
proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare,
otteniamo la nostra eterna salvezza. Amen.
[Preghiera a San Domenico Savio]
Quali sono i requisiti fondamentali affinché un'ideologia possa essere considerata una religione? Assicurare, credere, convertire. Le religioni assicurano la salvezza, credono in una determinata teologia e convertono i non credenti.
Siamo vittime di tante mistificazioni. L11 settembre sembra una bella messa in scena. Ci terrorizzano con gli arabi, con al Qaeda, quando dovremmo temere chi ci dice che lunica salvezza è continuare a consumare, sempre di più.
Il nostro messaggio per voi è chiaro, forte e definitivo: non vi sarà alcuna salvezza fino a quando non vi ritirerete dalla nostra terra, smetterete di rubare il nostro petrolio e le nostre risorse, porrete fine al vostro supporto agli infedeli e alla corruzione dei governanti.
La paura ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano. Ecco perché, per affrontare pericoli improvvisi, così come per combattere avversari o nemici, le doti più importanti sono il sangue freddo e la presenza di spirito. Il primo consiste nel silenzio della Volontà, affinché l'intelletto possa agire; la seconda nell'attività indisturbata di quest'ultimo, nonostante le pressioni che gli eventi esercitano sulla Volontà.
Il fermarsi coll'istruzione o coll'operazione nella letteratura, o nella grammatica, o nella filosofia, o in altra scienza profana, senza pervenire fino al Vangelo, in cui sta la salvezza, è somigliante a chi si trattenesse in sul viaggio a mezzo del cammino senza pervenire allo scopo del viaggio stesso.
[Rispondendo alle affermazioni di Rudi Garcia secondo cui le altre squadre in campionato non si sarebbero impegnate contro la Juventus] Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Garcia, perchè le ho trovate molto provinciali, sotto tutti i punti di vista. E andando un po' indietro, se sommate agli aiutini, le posso catalogare nelle chiacchiere da bar, così come avevo catalogato gli aiutini. Sinceramente non penso che il campionato italiano dovesse aspettare Garcia per portare dei nuovi stimoli alle squadre che affrontano la Juventus, anche perchè Garcia deve sapere che sono tre anni che la Juventus è in testa al campionato, ne ha vinti due, ha vinto due Supercoppe, è stata sempre protagonista assoluta. Quest'anno è ancora in testa alla classifica. E chi gioca contro la Juventus gioca la partita della vita. Quindi non è che dovessimo aspettare il signor Garcia che portasse grandi stimoli ai nostri avversari. Detto questo la trovo anche una grandissima mancanza di rispetto nei confronti degli allenatori che devono scegliere le formazioni, nei confronti dei calciatori che devono scendere in campo, nei confronti delle società che investono per centrare l'obiettivo salvezza, Europa League o Champions League, lo trovo anche irrispettoso nei confronti dei tifosi, perchè io non penso che i tifosi del Livorno, o del Bologna, o dell'Inter, possono pensare che la loro squadra possa giocare contro la Juventus senza impegnarsi.
L'esperienza umana della fragilità, della sofferenza e del male è sempre attraversata - e non può non esserlo - dalla domanda di salvezza e di redenzione.
[Su Roger Federer] È un campione che non ha punti deboli è bravo in difesa come in attacco. Ho giocato con tanti altri campioni, di epoche diverse, ma sapevo che c'era sempre una zona di salvezza, un posto dove far breccia, una speranza su cui concentrarsi, una via di fuga. Contro Roger sei sempre in allarme: ogni cosa provi, lui trova la risposta giusta ed è solo questione di quando lui ti costringe a cambiare scelta. Gioca in un modo speciale, unico.