La nostra vita di artisti è una lotta interiore tra una parte della personalità che vuole restare autentica, prende responsabilità, si pone domande a cui non trova risposte e una propensione a seguire. Chi segue questa identità finisce per mischiare jazz, hip hop, musica classica, come ketchup, hamburger e mayonese. Risultato: un piacere immediato e bulimico. Ogni giorno affamato, obeso e pertanto vuoto.
È necessario formare i giovani alla responsabilità, alla saggezza, al coraggio e, naturalmente alla giustizia. In particolare dovrà coltivarsi nei giovani la virtù della prudenza.
In qualche modo questa guerra ha costituito un grande laboratorio in cui sperimentare il coraggio e la generosità di alcuni, e la preoccupazione, la paura, il silenzio e la responsabilità di altri.
Ho camminato sulla lunga strada per la libertà. Ho cercato di non barcollare; ho fatto passi falsi lungo il cammino. Ma ho imparato che solo dopo aver scalato una grande collina, uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare. Mi sono preso un momento per ammirare il panorama glorioso che mi circondava, per dare unocchiata da dove ero venuto. Ma posso riposarmi solo un momento, perché con la libertà arrivano le responsabilità e non voglio indugiare, il mio lungo cammino non è finito.
Dove la globalizzazione significa - come accade spesso - che i ricchi e i potenti hanno ora nuovi mezzi per arricchirsi ulteriormente e potenziarsi sulle spalle dei più poveri e più deboli, abbiamo la responsabilità di protestare in nome della libertà universale.
I sette pericoli per l'integrità dell'uomo sono:
1. la politica senza principi;
2. gli affari senza moralità;
3. la scienza senza umanità;
4. la conoscenza senza carattere;
5. la ricchezza senza lavoro;
6. il divertimento senza coscienza;
7. la religione senza sacrificio;
Arun Gandhi, fondatore dell'Istituto Gandhi per la nonviolenza e nipote del Mahatma, ne aggiunse in seguito uno:
8. i diritti senza responsabilità.
La dittatura è moralmente cattiva perché condanna i cittadini dello Stato, contro la loro migliore coscienza, contro il loro convincimento morale, a collaborare con il male se non altro con il silenzio. Essa solleva l'uomo dalla responsabilità morale senza la quale è solo la metà, un centesimo di uomo. Essa trasforma qualsiasi tentativo di portare la propria responsabilità umana in un tentativo di suicidio.
Quando non si fa nulla, ci si crede responsabili di tutto.
Frasi sulla responsabilità
DiJean-Paul Sartre
La morte è l'ammirevole liquidazione della vita. Quando il filosofo amaro ghigna che il suicidio non è altro che un palliativo, come tutti coloro che per vedere meglio s'innalzarono di troppo. Vedono il paese, non l'albero, non la casetta. Il destino del singolo è piccolo anche dinanzi alla morte. Per la morte il piccolo singolo rientra privo di ogni responsabilità nella vita generale e vi si annulla. Come non riconoscere che la morte cancella ogni dolore per le nostre sventure, per le nostre debolezze e per i nostri errori? La debolezza è memoria.
Il processo di creazione di opere danimazione non è solo una questione di sforzo individuale. Cè moltissimo lavoro che va a gravare su gruppi di molte persone e ognuno di loro si impegna moltissimo. Sarebbe quindi davvero spiacevole e irritante se [il film] poi non si dimostrasse redditizio. E se qualcosa non è redditizio, la gente non lo produce, perché non vuole un risultato fallimentare. Sento mia la responsabilità di avviare un lavoro in cui tutti si sentano coinvolti. Se non ci si dispone in tale atteggiamento, non cè senso nel lavoro dello studio di animazione.
L'insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in grado di istruire altri in proposito, mentre è autorevole in quanto, di quel mondo, si assume la responsabilità. Di fronte al fanciullo è una sorta di rappresentante di tutti i cittadini adulti della terra, che indica i particolari dicendo: ecco il nostro mondo.
Ricordatevi che, seguendo la medicina, si assume la responsabilità di una sublime missione. Perseverate, con Dio nel cuore, con gli insegnamenti di vostro padre e di vostra mamma sempre nella memoria, con amore e pietà per i derelitti, con fede e con entusiasmo, sordo alle lodi e alle critiche, tetragono all'invidia, disposto solo al bene.
Agli uomini politici che passano dalla critica all'azione, assumendo le responsabilità del governo, si muove spesso l'accusa di mutare le loro idee; ma in verità ciò che accade, non è che essi le mutino, ma le limitano adattandole alla realtà e alle possibilità dell'azione nelle condizioni in cui si deve svolgere necessariamente.
Gli scacchi aiutano a concentrarsi e a migliorare la propria logica. Insegnano a giocare secondo le regole e ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, come risolvere i problemi in un ambiente incerto.
Il fatto originario della fraternità è costituito dalla mia responsabilità di fronte ad un volto che mi guarda come assolutamente estraneo, e l'epifania del volto coincide con questi due momenti. O l'uguaglianza si produce là dove l'Altro comanda il Medesimo e gli si rivela nella responsabilità; o l'uguaglianza non è che un'idea astratta e una parola.
Sono convinto che un capo debba avere l'umiltà di accettare pubblicamente la responsabilità degli errori dei subordinati che ha scelto e che, del pari, debba riconoscere pubblicamente il merito dei loro successi.
Ho raggiunto una libertà interiore. Vorrei che questa sensazione sia anche vostra: è mia responsabilità morale aiutarvi a raggiungere questa libertà interiore.
Credo che la responsabilità venga insieme alla notorietà, ma non penso mai ad essa come potere. È più simile a qualcosa che si tiene come granelli di sabbia in una mano. Se si mantiene la mano chiusa si può tenere e possedere, ma se si aprono le dita in qualsiasi modo, la si può rapidamente perdere.
Le scienze cognitive hanno scoperto che gli elettori non votano i programmi elettorali ma una visione del mondo. Berlusconi propone da vent'anni un progetto e una visione del mondo ben definiti: il padre autoritario. Poi influisce l'inesistenza dell'opposizione. E infine la psicologia degli italiani che, come nel ventennio fascista, preferiscono regredire e demandare le proprie responsabilità di cittadino a un capo, che magari quando le cose si metteranno male diventerà il loro capro espiatorio. Era già successo con Mussolini ma evidentemente la lezione non è servita. È pazzesco che il processo di ripeta. E siccome la gente non è informata dalla televisione, e questo è il vero dramma, ed è distratta, viene distratta apposta, magari con la cronaca nera per esempio, che ha un suo ruolo all'interno di questa tattica, non si interroga più di niente e apparentemente va tutto bene. Il crack di borsa, ad esempio, viene vissuto come un dato naturale, un maremoto, come se fosse un temporale. E invece il crack di borsa è voluto da questo tipo di capitalismo, è deciso dal capitalismo, e lo sfrutta come forma di dominio sulle masse. Una volta le masse insorgevano. E insorgeranno di nuovo perché è una situazione che non può durare.