[Sulla poesia di Rinaldo d'Aquino] Sentimenti gentili e affettuosi sono qui espressi in lingua schietta e di un pretto stampo italiano, con semplicità e verità di stile, con melodia soave.
Se dal mio stato assai misero e vile | Per le tue man resurgo | Vergine, l' sacro e purgo | Al tuo nome e pensieri e 'ngegno e stile, | La lingua, e 'l cor, le lagrime e i sospiri.
L'italiano è una lingua senza saliva, il napoletano invece tiene uno sputo in bocca e fa attaccare bene le parole. Attaccata con lo sputo: per una suola di scarpa non va bene, ma per il dialetto è una buona colla.
Perdere il sonno e cambiare lingua. Due prove, l'una indipendente da sé stessi, l'altra deliberata. Da soli, faccia a faccia con le notti e con le parole.
Gli uomini parlano lingue diverse e reciprocamente inintelligibili, perché il punto di riferimento e la norma divina, valevole per ogni uomo, per ogni tempo e per ogni condizione, sono venuti a crollare.
Dopo tre anni di crisi, in cui non riuscivo più a comporre, ho scritto "Come hai fatto", che era nata però napoletana, "Ma cumm' ha fatto". Soltanto che mi hanno costretto a trascriverla in italiano, ma è il dialetto la vera lingua di noi.
Le lingue le fa il popolo; al filosofo tocca scoprire l'origine delle cose; e ci sarebbe da stupirsi se i princìpi dell'uno non si trovassero spesso in contraddizione con la pratica dell'altro.
Un giovane che voglia avere davanti a sé una ragionevole porzione di futuro dovrebbe dominare (dico "dominare", non balbettare) almeno tre livelli linguistici: il dialetto locale, quando c'è; la lingua nazionale; una lingua straniera.
Amo il lusso. Esso non giace nella ricchezza e nel fasto ma nell'assenza della volgarità. La volgarità è la più brutta parola della nostra lingua. Rimango in gioco per combatterla.
Ogni volta che baciavo con la lingua, correvo a confessarmi. Quando ballavo un lento, come quelli d'epoca di Peppino Di Capri, stavo con il sedere all'insù per evitare contatti.
L'Italiano è [...] la lingua della dilazione e dell'accomodamento con l'insostenibile, buona per divagare e confondere un po' il destino a furia di chiacchiere. [Un altro mare, Garzanti, Milano 1991]
Ricordo una volta, da piccolo, Enrico Berlinguer. Un giornalista gli chiese: "Lei è comunista ma che dice dell'isola di proprietà della sua famiglia?" Berlinguer disse: "Non rispondo a domande cretine".
Tutto nello sport è protocollo, voglio dire che richiede un'inflessibile disciplina... e infatti per me non è difficile assimilare le regole della mia nuova vita. Invece la lingua francese è ben più impegnativa.
Se non possiedi la struttura della tua lingua non sei in grado di imparare le altre, per questo le campagne a favore dell'inglese non hanno senso se non si legano a un miglioramento dell'italiano.
Se ho una qualità è quella di saper scegliere i miei abiti mentali. Non posso assumere un modo di essere che non è il mio. Non riesco a fingere, a mordermi la lingua, a mettere su il disco dell'ipocrisia
Nei miei arrangiamenti e nelle armonie c'è molta Sicilia. Adoro anche il lavoro che fa Camilleri sulla lingua, riutilizzanndo vocaboli siciliani. È il recupero di uno dei tanti colori d'Italia e noi di colori ne abbiamo tanti.