Un argomento poco sfruttato dalla letteratura ma che quando esiste è uno dei più forti e più completi in assoluto: l'affetto reciproco tra padre e figlia.
Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l'uomo, ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?
La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.
Sono fermamente deciso a decimare senza pietà la storia della letteratura in poco tempo. Certo, non voglio che gli storici della letteratura perdano il loro pezzo di pane; devono solo smetterla di guadagnarlo col sangue degli artisti.
La ragione che mi induce a scrivere racconti è di fatto la voglia di provare la soddisfazione di visualizzare più chiaramente, dettagliatamente e stabilmente, bellezza e avventurosa attesa che mi vengono suscitate da visioni (sceniche, architettoniche, atmosferiche, ecc.), idee, avvenimenti e immagini incontrate nella letteratura e nell'arte.
Mi chiedo se la letteratura non si stia ritirando dalla vita pubblica e se per i giovani scrittori Internet non rappresenti una sorta di parco giochi. In questo periodo assistiamo a una situazione di stallo, a una stagnazione cui il vocabolo "comunicazione" conferisce una certa aura.
Come la letteratura occidentale non sarebbe pensabile senza i poemi omerici, senza Shakespeare, senza Dante, così la nostra cultura nel suo più ampio insieme non avrebbe senso se volessimo tagliarne via il cristianesimo.
Lo sforzo dei pensatori nel tentativo di ridurre ogni processo fisico alla nozione di movimento di atomi, si può dire che sia una chimera. Questo ideale ha giocato un ruolo effettivo nella letteratura popolare, ma nel lavoro degli scienziati non ha ottenuto altrettanto successo.
Il nostro paese ha sempre avuto dei problemi con la lingua nazionale, considerata un evento che riguarda le altitudini della mente, trascurando la "lingua dei mestieri", come dice Settembrini. E questo perché la separazione fra lingua scritta (l'italiano delle Accademie) e la lingua parlata (il dialetto) ha impedito lo svilupparsi di una letteratura realmente popolare e nazionale.
La vita contemporanea, all'apparenza così piena di luce (in tutti i sensi), contiene in realtà vaste zone d'ombra, dove solo la letteratura e le arti sono in grado di penetrare; sicuramente non riusciranno a illuminarla per intero, tanto meno potranno cambiarne il connotato, ma possono aiutarci a percepirne l'estensione e la complessità, il che sarebbe già un risultato notevole.
Tranne pochi settori che riusciamo ad approfondire, tutta la nostra cultura è di seconda mano: è difficile o impossibile leggere tutti i grandi romanzi della letteratura universale, tutti i grandi testi mitologici, tutto Hegel e tutto Marx, studiare le fonti della storia romana, russa o americana. La nostra cultura dipende in buona parte dalla qualità di questa seconda mano: ci sono divulgazioni che, pur riducendo e semplificando, trasmettono l'essenziale e altre che falsificano o alterano, magari con presunzione ideologica; i riassunti del vecchio Bignami sono talora più vicini al testo di molte lambiccate interpretazioni psico-pedo-sociologiche.
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più di lui. Uno scrittore è condanato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Un maestro di ballo deve unire una perfetta conoscenza dellarte della danza e della pantomima con quella della musica e del disegno. Sarebbe di guadagno per lui anche lo studio della letteratura e la lettura dei grandi autori. Deve avere buona conoscenza delle diverse arti meccaniche ed anche della geometria. Una buona esperienza in matematica permette chiarezza di pensiero ed esattezza di esecuzione.
La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.