Andiamo, amico, diamoci un po' meno d'importanza. Noi siamo nella natura, un momento ci stiamo bene, un momento male: credetemi, coloro che lodano la natura per aver tappezzato a primavera la terra di verde, un colore amico dei nostri occhi, sono degli impertinenti che dimenticano che questa stessa natura, di cui vogliono trovare ovunque la benevolenza, stende d'inverno una grande coltre bianca che ferisce i nostri occhi, ci dà il capogiro e ci espone a morire congelati. La natura è bella e buona quando ci è propizia, brutta e cattiva quando ci affligge. Sovente è ai nostri stessi sforzi ch'essa deve almeno una parte del suo fascino...
Che cos'è l'Anticristo? Il vangelo ce lo descrive come un uomo alto, maschio, bello, molto affascinante, i capelli neri, con uno sguardo che ti seduce!
Privato del suo mantello teologico Gesù diventa una figura più affascinante, perché più drammatica, più fragile, una figura da amare, che si capisce molto meglio senza fede.
[Omar Sharif] Nel '91 ho rincontrato il primo attore conosciuto nella mia vita [...] E lui, a tanti anni di distanza, era, ed è ancora, bellissimo: ha un fascino sul quale il passare degli anni scivola via, senza lasciare tracce. Perché è soprattutto il fascino, tutto orientale, di un uomo che ama le donne, e sa come sedurle.
Ma il migliore degli americani, nel mio ricordo, resta Elliott Gould: non è il più bello, ma è senz'altro il più affascinante. Anche perché è un pazzo autentico.
Frasi sul fascino
DiClaudia Cardinale
[Robert De Niro] Il suo fascino [...] è tutto in quel sorriso dolcissimo, che lo illumina totalmente. De Niro comunica quasi esclusivamente con il sorriso. Perché, per il resto, timido com'è, non parla: non è minimamente espansivo.
Frasi sul fascino
DiClaudia Cardinale
Visconti è un romantico. Per lui il tramonto sarà sempre più affascinante dell'alba, e la bellezza è illuminata dalla tragedia che porta in sé.
Ti sto dando la mia vita per provare a me stessa che posso, che posso davvero amare qualcuno. Anche quando non mi pagano, posso dare amore felicità e fascino. Vedi, posso sopportare gli omogeneizzati e di non parlare e di essere senza casa e invisibile, ma devo sapere che posso amare qualcuno. Completamente e totalmente, permanentemente e senza speranza di ricompensa, solo come un atto di volontà, amerò qualcuno.
"Sei il vincitore di questo quiz" dice Seth, "e puoi scegliere tra un salone con cinque pezzi di arredamento di Broyhill, prezzo consigliato tremila dollari, o un viaggio di dieci giorni nel fascino antico dell'Europa." La maggior parte della gente, dice Seth, prenderebbe il set da salotto. "È che la gente vuole qualcosa che testimoni il loro sforzo."
Frasi sul fascino
DiChuck Palahniuk
[Sulla sua interpretazione in American Psycho] Normalmente si prova a trovare il vero lato di un personaggio, le emozioni che lo caratterizzano ma non vi è niente di tutto questo, qui; Bateman è del tutto superficiale anche quando è al telefono. Credo che sia come il fascino che spinge le persone a rallentare davanti ad un incidente stradale.
Ho avuto incontri straordinari, come Visconti, burbero e dolcissimo. Come Herbert Ross, per cui ho fatto la Karsavina nel film Nijnsky. O come Peter Ustinov, con cui ho girato Le ballerine. E la Cederna, e Manzù. E il magnifico Eduardo. In un galà in suo onore, a Viareggio, interpretai Filumena Marturano, proprio il ruolo di Titina, e lui mi mandò un biglietto con su scritto: "ora posso chiamarti sorella". Ricordo il fascino e l'ironia di De Sica. Voleva affidarmi ne La vacanza il ruolo che poi fece la Bolkan. E rammento le estati con Montale, a Forte dei Marmi. Ci si trovava ogni giorno tra persone come Henry Moore, Marino Marini, Guttuso. Montale disegnava sempre: il mare, le Apuane... Usava tutto, dal vino al rossetto. Mi dedicò una bellissima poesia: La danzatrice stanca. No, io a settant'anni non mi sento affatto stanca. E sono quello che sono anche grazie a loro.
L'Inter è Ettore la Juve Achille. Ettore è fascinoso, eroico, sfortunato. Achille è forte, permaloso, raccomandato dagli dei (allora non si sapeva ancora come funzionassero questi aiuti del cielo).
La fortuna dell'Orlando furioso si può comparare a quella di una donna leggiadra e sorridente, che tutti guardano con letizia, senza che l'ammirazione sia impacciata da alcuna perplessità d'intelletto, bastando, per ammirare, aver occhi e volgerli al grato oggetto. Limpidissimo com'è quel poema, nitidissimo in ogni particolare, facilmente apprendibile da chiunque possieda una generale cultura, non ha mai presentato seri ostacoli d'interpretazione, e perciò non ha avuto bisogno delle industrie dei commentatori e non è stato aduggiato dalle loro litiganti sottigliezze; né poi è andato soggetto, o assai lievemente, alle intermittenze che, per le varie disposizioni culturali dei vari tempi, hanno pur sofferto altre insigni opere di poesia. Grandi uomini e comuni lettori si sono trovati intorno ad esso in pieno accordo, come appunto intorno alla bellezza, poniamo di una signora Récamier; e nella folla di coloro che furono presi dal suo fascino, si notano un Machiavelli e un Galilei, un Voltaire e un Goethe.
Sono stata in Egitto nella primavera del 1995 [...].
Prima di recarmici, pensavo di pubblicare soltanto un diario sullo splendido viaggio che avrei fatto, non ero per niente sicura di riuscire a trovare l'ispirazione per un romanzo. E invece sono rimasta talmente colpita dal fascino di quel paese, che ho sentito la necessità quasi impellente di raccontare una storia. È inutile, accada quel che accada, io sono una scrittrice di romanzi.
Sì, la vista di quei luoghi dove ha avuto origine l'umanità possiede una carica che non permette di avere dubbi.
[Postscriptum]
Ho sempre subìto un grande fascino per tutti i segni, soprattutto quelli arcaici. Anche la scrittura mi ha attratto, dai segni primordiali nelle grotte, alle tavolette degli Ittiti e dei Sumeri, tanto che ho dedicato una mia opera, Ingresso nel labirinto, a Gilgamesh, che è il primo (2000 a.c. circa) grande testo poetico e allegorico sull'esperienza umana. Le impronte che scavo, irregolari o fitte, nella materia artistica, i cunei, le trafitture, i fili, gli strappi, mi vengono inizialmente da certe civiltà arcaiche.
Non è un'ipotesi che aiuta a capire i barbari ma soltanto a capire la loro tecnica d'invasione: come si muovono, non chi sono e perché sono così (che è, questa sì, la domanda affascinante).