In una pensione di montagna andrebbe, | nella sala da pranzo scenderebbe, | i quattro abeti di ramo in ramo, | senza scuoterne la neve fresca, | dal tavolino accanto alla finestra guarderebbe.
La forza mentale fa parte del carattere, non si può studiare a tavolino. Si è forti di testa se si riesce a rimanere sereni e divertirsi anche quando le cose non vanno bene, e se si riesce a non perdere mai la fiducia in se stessi e nel lavoro di squadra.
Tutto deve passare per le mani del regista e sta a lui dire sì o no, e suggerire miglioramenti. Viene un momento in cui si deve gridare, picchiare il pugno sul tavolo e dire: "Silenzio! È così che si farà, e sarò io che me ne occuperò".
È una navicella mossa dall'elettricità. Due comode poltrone stanno nel mezzo e con uno scattar di molla si convertono in comodissimi letti. Davanti ad esse una bussola, un tavolino e un quadrante colle tre parole: moto, calore, luce.
In ogni viaggio trovati una storia da imparare, poi quando torni la racconterai. Ogni tanto buttati a caso in un bar, siediti ad un tavolo in penombra ed ascolta che cosa dicon le persone.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.
La crescita del capitalismo italiano ha bisogno del contributo di tutti, comprese quelle forze che magari per motivi diversi possono essere meno gradite. Le sfide che affrontiamo richiedono che al tavolo ci sia posto per ognuno, purché portatore di progetti validi, nella certezza che nessuno potrà avere una posizione dominante perché il terreno di gioco non sarà più solo il mercato interno.
Gridava anche lui, ebbro di Dio, non di vino. Con le lacrime agli occhi, sferrava pugni non sul tavolo ma sul proprio petto, e sputava non sull'altrui, ma sulla propria faccia. [su Sergej Esenin]
Quando capita un insuccesso, evito sempre di dire "il pubblico è cretino", perché sarei un bimbo che picchia la testa contro il tavolo e dice "è cattivo il tavolo".
Il nemico ha il volto sorridente cravatta e doppio petto | intorno a grandi tavoli fa incetta di rispetto e di sorrisi | strette di mano accordi tra potenti che non guardano lontano | e approvano la produzione di mine anti uomo | di tutti gli armamenti necessari perché questo sistema | si mantenga bello saldo sui binari di sangue dove viaggia | cosicché anche il coraggio più coraggio si scoraggia.
[...] bello come la retrattilità degli artigli degli uccelli rapaci; o ancora, come l'incertezza dei movimenti muscolari nelle pieghe delle parti molli della regione cervicale posteriore; [...] e soprattutto, come l'incontro fortuito su un tavolo di dissezione di una macchina da cucire e di un ombrello!
Rro a Cuba per il festival del sigaro Havano: ero la madrina e Fidel Castro stava mangiando al tavolo vicino al mio. Mi hanno accompagnata a salutarlo e lui si è alzato, in mezzo a mille persone che guardavano, ai flash. Io gli ho detto che avevo chiesto un'intervista e mi sarei aspettata una risposta. Ci siamo visti il lunedì successivo.
Il mio tavolo è ingombro di fogli, bello da guardare a occhi semichiusi il delicato ingombro latteo di fogli ammucchiati, come un vecchio sogno di un'immagine di fogli, come fogli ammucchiati su un tavolo in un cartone animato, come una scena realistica di un vecchio film russo, e l'ombra gettata dal lume a petrolio ne taglia alcuni a metà.
L'uomo arriva a diffidare della parola, pende da un sapere presunto. Il voto rimpiazza la discussione, la cabina elettorale il tavolino del caffè. Il cittadino si siede dinanzi allo schermo e tace.
Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune, come un tavolo è posto tra quelli che vi siedono intorno.
Alleno i miei cuochi in un modo completamente diverso da chiunque altro. Quando le giovani ragazze e i ragazzi arrivano in cucina, la prima cosa che ottengono da me è una benda. Vengono bendati e si siedono al tavolo dello chef. Se non sono in grado di identificare che cosa degustano non possono provare nemmeno a cucinarlo.
Non è vero che ci si rende conto dell'urto, non è vero che si piange. Io non versai una lacrima. L'urto ci spinse in avanti e il corrimano mi trafisse come la spada trafigge un toro. Un uomo si accorse che avevo una tremenda emorragia, mi sollevò e mi depose su un tavolo da biliardo finché la croce rossa non venne a prendermi.
Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.
Intorno al tavolo stampano il denaro | Spara al diavolo ed è tutto più chiaro | Il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via | Vorrei che fosse in mano mia.
Schiacciare un bottone per ottenere tutte le informazioni... è un'illusione. È un illusione quella di poter fare un reportage stando a tavolino, perché non senti l'odore delle cose.
La mia infanzia è stata segnata profondamente dall'ebraismo soprattutto attraverso il commentario alla Scrittura, quello che giaceva sul tavolo di ogni ebreo.
Dopo esser rimasto un'ora a tavolino, tentando invano di scrivere una commedia, intendo analizzare le cause della mia sterilità. Insofferenza dell'unico soggetto che mi sia consentito di trattare: l'amore degli uomini per le donne e viceversa.