L'omicidio è unico come è unica la persona che sopprime. Quindi la società deve prendere il posto della vittima. E in sua vece chiedere l'espiazione o assicurare il perdono.
Non ho mai visto nessuno assumere che tutti i cittadini di New York siano colpevoli di omicidio, violenze, rapine, spergiuri o scrittura di software proprietario.
I non siciliani faticano a capire cosa vuol dire crescere a contatto con la mafia. La gente ha l'idea del mafioso tipo Totò Riina. Invece i mafiosi erano anche Stefano Bontate: parlava francese, inglese e se l'avessimo incontrato sarebbe stato gentilissimo, un signore. Negli anni '70, a Palermo sugli omicidi di mafia si diceva: finché si scannano tra loro, non ci interessa. Se invece toccava a uno che in apparenza non c'entrava niente, la scusa era: l'hanno ammazzato per questioni di donne. Era un modo per campare, per non prendere coscienza.
Il cristianesimo è una religione fondata su uno degli atti più violenti di omicidio, la crocifissione. Al contrario, la religione non avrebbe avuto alcun tipo di impatto.
Un corpo immerso nei suoi pensieri non va disturbato, un'oliva in mezzo ad liquido sembra un Martini, un phon immerso in un liquido è omicidio volontario.
Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me.
Nelle statistiche criminali relative alla Sicilia e nelle combinazioni del giuoco del lotto, tra corna e morti ammazzati si è istituito un più frequente rapporto. L'omicidio passionale si scopre subito: ed entra dunque nell'indice attivo della polizia; l'omicidio passionale si paga poco: ed entra perciò nell'indice attivo della mafia.
1866
Il giorno della tragedia i ragazzi della Windfield School erano consegnati nelle loro camere.
Era un caldo sabato di maggio, e di norma avrebbero trascorso il pomeriggio nel campo sud, alcuni a giocare a cricket, altri a osservarli dal margine ombroso di Bishop's Wood. Ma un crimine era stato commesso. Sei sovrane d'oro erano state rubate dalla scrivania del signor Offerton, il professore di latino, e il sospetto gravava sull'intera scolaresca. Tutti i ragazzi dovevano restare all'interno della scuola fino a quando non fosse stato catturato il ladro.
PARTE PRIMA 1873
"Risolveremo il problema della spedizione dei fucili, Papà" promise. "Non devi preoccuparti." Papà scrollò le spalle. "Chi è che ci ostacola?" Era un interrogativo semplicissimo, ma nella famiglia Miranda aveva un significato profondo. Quando ci si trovava di fronte a un problema insolubile, si chiedeva: "Chi è che ci ostacola?". In realtà significava: "Chi dobbiamo uccidere per ottenere ciò che vogliamo?".
EPILOGO 1892
Era come se qualcosa di malefico fosse emerso dall'acqua profonda in quel lontano giorno del 1866 e fosse entrato nelle loro vite, scatenandovi le passioni più tenebrose, l'odio, l'avidità, l'egoismo e la crudeltà, e fomentando l'inganno, il fallimento, la malattia e l'omicidio. Ma ora tutto era finito. I debiti erano stati saldati. Se era esistito davvero uno spirito maligno, era ripiombato sul fondo del laghetto.
La morte di mia madre corruppe e ingagliardì la mia immaginazione. Mi liberò e al contempo mi imprigionò. Si appaltò il mio curriculum mentale. Mi laureai in omicidio con specializzazione in donne vivisezionate. Crebbi e scrissi romanzi sul mondo maschile che sanciva le loro morti.
[Zio Vernon] "Che cos'è quella roba?" ringhiò fissando la busta che Harry aveva ancora in mano. "Se è un altro modulo da firmare, non se ne..."
"No" rispose Harry allegro, "è una lettera del mio padrino."
"Padrino?" farfugliò zio Vernon. "Tu non hai un padrino..."
"Sì che ce l'ho" disse Harry felice. "Era il migliore amico di mamma e papà. È stato condannato per omicidio, ma è fuggito dalla prigione dei maghi e ora è latitante. Comunque vuole tenersi in contatto con me... per sapere cosa mi succede ed assicurarsi che io sia felice..."
E sorridendo all'espressione di terrore apparsa sulla faccia di zio Vernon, Harry puntò all'uscita della stazione, con Edvige che volava davanti a lui, verso quella che prometteva essere un'estate molto migliore delle precedenti.
[Excipit]
È stato un omicidio preterintenzionale. Se dovesse andare avanti con questo decisionismo, questa violenza, qualcuno potrebbe sospettare che sia un metodo di lavoro, prima Fassina, poi Cuperlo, ora Letta al quale era stato detto: stai sereno tanto poi ti trucidiamo.
[Sulla fine del governo Letta, 14 febbraio 2014]
Si vedono ogni giorno innamorati che uccidono le amanti, mogli che uccidono i mariti, mariti che uccidono le mogli, padre che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, fratelli che ammazzano i fratelli, ladri che ammazzano i derubati, criminali che sopprimono i polizziotti, polizziotti che sopprimono i criminali e perfino fanciulli e adolescenti che per gioco o per gola di pochi soldi strangolano e sgozzano i loro coetanei. Gli stati non sono meno risolutamente omicidi dei cittadini che li compomgono: le guerre di sterminio sono ancora frequenti e in quasi tutti i paesi cristiani i codici ammettono solennemante il diritto di contravvenire a uno dei più antichi e perentori comandamenti di Dio. Anche ai tempi nostri come in quelli delle "Soirées de St. Petersbourg" di Giuseppe de Maistre c'è sulla terra un perenne "ruissellement de sang".
L'omicidio, come tutti possono osservare leggendo le storie recenti e i giornali di ogni mattina, è sempre più fiorente tra i popoli di razza bianca. Qualunque motivo o pretesto è buono per sopprimere i nostri simili: la gelosia o la politica, la vendetta o il lucro, la punizione dei delinquenti o l'amore non corrisposto, la speranza di un premio o l'accecamento del furore, l'assillo del guadagno sognato o il sadismo sessuale, senza contare le carneficine di massa delle insurrezioni, delle fucilazioni e delle invasioni e neppure quegli omicidi gratuiti e perfetti venuti di moda attraverso la letteratura europea negli ultimi decenni.
La conversazione dovrebbe essere sacra perché è così leggera, così tenue e, se volete, così futile; comunque, così fragile e facile a distruggersi. Troncarle la vita è peggio di un omicidio: è un infanticidio. È come uccidere un bambino che sta cercando di venire alla luce.
Nella caserma Lenin di Barcellona, il giorno prima del mio arruolamento fra i miliziani, ne vidi uno, italiano, ritto davanti al tavolo degli ufficiali.
Era un giovanotto dall'aspetto rude, sui venticinque o ventisei anni, capelli biondo-rossicci e spalle possenti. Il berretto di cuoio a punta gli calava fieramente su un occhio. Lo vedevo di profilo, il mento sul petto, mentre osservava con un cipiglio di perplessità una carta geografica che uno degli ufficiali aveva dispiegata sulla tavola. Qualcosa, sul suo volto, mi commosse profondamente. Era il volto di un uomo che avrebbe commesso un omicidio, gettato via la propria vita per un amico: il tipo di faccia che aspettereste in un anarchico, anche se con ogni probabilità egli era un comunista.
La cosa che più mi colpisce dell'Italia dei delitti? È che il Sud continui a essere considerato "terra delle passioni", mentre in realtà di omicidi passionali se ne consumano soprattutto nel Nord. Come si spiega? Semplice. Gli uomini non uccidono le donne perché ne abbiano paura - come spesso si sente dire -, ma perché le donne non hanno più paura di loro. E ciò avviene soprattutto nel Nord Italia. Cosa voglio dire? Che nel Sud si consumano meno crimini passionali non perché gli uomini siano più protettivi ma, al contrario, perché le donne sono ancora sottomesse.
[Sull'omicidio Calabresi] Ero al liceo, in una delle mille assemblee che si facevano in quegli anni. All'improvviso entrarono dei "compagni" che urlarono alla platea che finalmente era stato giustiziato il Commissario Calabresi. Tutta la palestra esplose in un applauso. Mai come in quel momento fui felice ed orgoglioso di non essere di sinistra.
"Telefono Giallo" ha confermato il legame profondo, ancestrale, torbido, che lega il sesso e il sangue, il sesso e la morte. Ogni volta che in un omicidio balenava un possibile sfondo di tipo sessuale, la potenza narrativa del caso visibilmente aumentava. In termini di audience questo voleva dire (nonostante ogni cautela nell'esposizione) un incremento di audience dal 30 al 50 per cento. Lo dico con preoccupazione, perché quando un richiamo ha questa forza, chiunque vede il pericolo di un suo possibile uso distorto.
Una persona esce di casa, va al supermercato, compra questo e quello, uscendo dal supermercato intravede un'ombra che si dilegua. Poi si scopre che in quella strada è stato commesso un omicidio. Tutta la banalità della spesa quotidiana diventa di colpo elemento di dramma: i gesti, gli orari, la successione dei movimenti, ogni dettaglio acquista rilievo e peso drammatico, quindi narrativo.
Frasi sugli omicidi
DiCorrado Augias
Le ragioni per le quali il delitto per antonomasia, l'omicidio, viene commesso, dicono più cose di qualunque inchiesta sulle condizioni di una società.
La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
[Sulla pena di morte] Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.
[Capitolo XXVIII]
Questa è una storia complicata.
Una di quelle storie che sembrano semplici, con una dinamica molto chiara, sempre la stessa per ogni omicidio di questo tipo, e invece c'è qualcosa che non torna, qualcosa che non quadra, e tutto finisce per restare un mistero.