Non mi è mai passato per la testa, a me, mai, che la gente possa essere buona, che uno possa mai cambiare in meglio, o che il mondo possa essere migliorato dall'amore, dal piacere che uno prova per uno sguardo o un gesto d'affetto; insomma, che l'amore o la gentilezza possano modificare alcunché. Non c'è mai stato nulla di positivo, nulla di affermativo, per me, frasi come "bontà d'animo", "generosità dello spirito" sono sempre state vuote, per me, vani stereotipi, scherzi di dubbio gusto. Il sesso si riduce a matematica. L'individualità è fuori questione. Che significato ha l'intelligenza? E la ragione, come definirla? Il desiderio: una cosa senza senso. L'intelletto è impotente. La giustizia è morta. Paura, recriminazione, innocenza, comprensione, senso di colpa, spreco, fallimento, dolore, sono tutte cose, emozioni, sentimenti, che nessuno prova più. La riflessione è inutile. Il mondo non ha nessun senso. Solo il male vi ha permanenza. Dio non è vivo. Dell'amore non ci si può fidare. Solo ciò che è superficiale conta qualcosa... Questa è la civiltà moderna, qual io la vedo e l'intendo.
Soverchia nel Furioso, la materia d'amore, perché soverchia nel cuore dell'Ariosto, nel quale essa agevolmente trapassava a sentimenti gentili, alla pietà che va oltre le tombe, alla rivendicazione dell'innocenza calunniata e della gratitudine brutalmente violata, al fervido culto pel santo nodo dell'amicizia.
Balthasar è stato un grandissimo cristiano, al quale la Provvidenza aveva dato doni straordinari di intelligenza veramente geniale, e di umiltà. Di lui, il cardinal de Lubac mi ha detto che aveva lo spirito del fanciullo. Realmente, incontrando Balthasar e lavorando spesso con lui, ho potuto toccare con mano questa straordinaria semplicità e innocenza, che rendeva la sua meditazione teologica penetrante e la sua vastissima cultura - "l'uomo più colto del XX secolo", ha detto de Lubach, interamente al servizio della missione e della testimonianza cristiana.
La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine - uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare ? vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere ? sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire? perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo ? ricevere ? senza domande, perfino senza meraviglia ? ricevere ?solo? ricevere? negli occhi ? il mondo.
Figlio mio caro, tu entri in quell'età in cui il volto d'una donna ci fa tremare il cuore. Conserva la sacra purezza dell'innocenza e un orgoglioso pudore. Chi da giovane s'è abituato ad annegare coi sensi nei piaceri viziosi, costui, da adulto, sarà cupo e sanguinario e prima del tempo la sua mente s'annebbierà. Della tua famiglia, sii sempre il capo.