Il re Giovanni è il prologo, come l' Enrico VIII è l'epilogo degli otto drammi nazionali che succedendonsi l'uno all'altro, e formano, per così dire, la grande epopea della nazione britannica. Nel re Giovanni si cominciano a trattare tutti i soggetti politici e patrii che si svolgono poi così ampiamente; e vi si veggono guerre e negoziati colla Francia, una usurpazione e la tirannide che necessariamente ne deriva, l'influenza del clero e i litigi dei Grandi. È probabile che Shakespeare componesse questo dramma e l' Enrico VIII dopo tutti gli altri, ed abbia ciò fatto per meglio rannodarli insieme.
Credo che se un cittadino privato è in grado di influenzare l'opinione pubblica in modo costruttivo, non ha bisogno di essere eletto per eseguire un servizio pubblico.
I miei primi dischi erano marcatamente neoclassici, anche perché all'epoca mi rendevo conto che quello era il modo di suonare che era più in voga, e ciò mi ha permesso di farmi conoscere da un pubblico molto vasto. Successivamente ho iniziato a fondere nel mio stile tutte le influenze diverse a cui avevo attinto, dal blues, alla fusion, al jazz.
Il colore è un mezzo di esercitare sull'anima un'influenza diretta. Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde.
Le mie prime influenze sono arrivate dagli "Shadows", una band inglese strumentale. In sostanza è grazie a loro che ho iniziato a suonare, e più tardi ho seguito musicisti blues e jazz. Clapton mi piaceva quando era con John Mayall. Mi piaceva molto quel periodo.
Io intendevo creare una Nazione nuova, ristabilire un'influenza decaduta, dare a venti milioni di Semiti la base sulla quale costruire un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale.
La sensibilità dell'uomo, il grande arcano, al quale è stata ridotta come a generale principio ogni azione della fisica sopra di noi, si divide, e scompone in due elementi, e sono amor del piacere e fuga del dolore: tale almeno è la comune opinione degli uomini pensatori e maestri. Ognuno conosce e sente quanta influenza abbiano il piacere e il dolore nel determinare le azioni umane; la speranza, il desiderio, il bisogno del primo; il timore, lo spavento, l'orrore del secondo, danno il moto a tutte le nostre passioni. Tutti gli amatori delle belle arti sanno, che il loro scopo parimente è il piacere, col quale allettano altrui a ben accogliere e l'utile, e il vero. I tentativi adunque destinati a conoscerne l'indole, a illuminare questi primordiali oggetti, sono meritevoli di qualche attenzione.
Molti, quando provano a leggere la Commedia, si impantanano nell'Inferno e immaginano che la visione di Dante sia quella di una stanza degli orrori: persone affondate nella merda a testa in su; persone affondate nella merda a testa in giù; e un lago di ghiaccio (il che suggerisce influenze arabe: è l'inferno musulmano), ma questo è solo l'inizio del viaggio, il punto di partenza.
La gente sembra avere questa strana idea che i film possono influenzare le persone a essere violente, ma a mio sincero parere le pellicole riflettono solo la violenza della società.
Le gioie della giustizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfatti nel presente, ci preparano un avvenire felice.
I media propongono modelli e stili di vita, e la loro influenza è direttamente proporzionale al contesto in cui vivi. Più il contesto è povero di valori e di stimoli, più grande è linfluenza del modello mediatico.
All'estero l'influenza nefasta esercitata dalla sua memoria è venuta meno? Sì; perché laggiù Josef non aveva motivi né occasioni di occuparsi dei ricordi legati a un paese in cui non abitava più; è la legge della memoria masochistica: via via che brandelli della sua vita sprofondano nell'oblio, l'uomo si sbarazza di ciò che non gli piace e si sente più libero, più leggero. Ma, soprattutto, all'estero Josef si è innamorato e l'amore è l'esaltazione del tempo presente. Questo attaccamento al presente ha messo in fuga i ricordi, l'ha protetto dalla loro interferenza; non che la sua memoria sia diventata meno malevola: semplicemente, trascurata e tenuta a distanza, ha perso ogni potere su di lui.
[...] la necessità di distruggere l'influenza d'ogni dispotismo in Europa, mediante l'applicazione del diritto d'ogni popolo, grande o piccolo, debole o potente, civile o non civile, di disporre di se stesso e di organizzare spontaneamente, dal basso in alto, attraverso la via di una completa libertà, al di fuori d'ogni influenza e d'ogni pretesa politica o diplomatica, indipendentemente da ogni forma di stato, imposta dall'alto in basso, da un'autorità qualunque, sia collettiva, sia individuale, sia indigena, sia straniera, e non accettando per basi e per leggi che i principi della democrazia socialista, della giustizia e solidarietà internazionali.
[Al fratello Giuseppe II] So che, specialmente in fatto di politica, ho pochissima influenza sul pensiero del re. È forse prudente da parte mia fare scenate con il suo ministro su argomenti per i quali può essere quasi sicuro che il re non mi appoggerebbe? Senza alcuna ostentazione o bugie, ho fatto credere agli altri che ho più influenza di quanto in realtà ne abbia, perché se non gli avessi lasciato credere ciò, ne avrei avuta anche meno.
Come potevo sapere che lo stato versasse in simili condizioni? Quando chiedevo del denaro me ne veniva dato il doppio del richiesto! [4]
Signori, vengo a portarvi la sposa e la famiglia del vostro sovrano; non tollerate che si divida sulla terra quel che è stato unito in cielo.
[Discorso per l'Assemblea, scritto il 17 luglio 1789]
L'influenza che si attribuisce all'ambiente vale soprattutto per l'ambiente intellettuale. Ciascuno è l'uomo della propria idea; ci sono molte meno idee che uomini, così tutti gli uomini che abbiano la stessa idea sono simili. Siccome un'idea non ha niente di materiale, gli uomini che stanno soltanto materialmente intorno all'uomo che abbia un'idea non la modificano in nulla. E siccome un'idea potrebbe usufruire dei loro vantaggi, gli uomini di una certa idea non sono influenzati dall'interesse.
La bellezza di Totò è la bellezza di Napoli. Napoli, si fa presto a dire, sembra una città, non lo è, è una nazione, è una repubblica. [...] L'ammirazione che io ho per il popolo napoletano nasce proprio da questo amore per Totò. [...] Napoli è il mistero della vita, bene e male si confondono, comunque pulsano. [...] Sono stato influenzato dall'esistenza di Totò sotto tutte le forme, per me era un mito.
Se mi fosse concesso come a Sancio Panza scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo o un regno di neri con i quali fare qualche pennyno, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore. E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale, e poiché niente all'infuori dell'abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione - aggiungerei alla mia preghiera - che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere SAGGI quanto sono ALLEGRI; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.
Se cerco di modellare la mia vita su quella di qualcun altro, finisco per sprecarla riproducendo le cose per puro e vacuo spirito di accettazione. Ma se vivo la vita a modo mio e faccio in modo che gli altri artisti mi influenzino solo come riferimenti esterni o come punti di partenza, posso costruire una consapevolezza ancora maggiore invece di restarmene qui inattivo. Se sarò in grado di capire questo e di metterlo in pratica mi sarà d'aiuto, ma ho di nuovo paura.
Credo che ci sia un solo argomento a difesa dell'esistenza della filosofia. È questo: lo sappiano o no, tutti gli uomini hanno una filosofia. Certo, può ben darsi che nessuna delle nostre filosofie valga un gran che, ma la loro influenza sui nostri pensieri e sulle nostre azioni è grande, e spesso incalcolabile.
È la necessità di un agire coordinato che induce, nella società, il bisogno della comunicazione. Il consenso che presiede all'agire sociale può certamente essere estorto con la forza o con l'influenza strategica. Ma esiste consenso autentico solo se basato su "convincimenti comuni". L'atto linguistico dell'uno riesce soltanto se l'altro accetta l'offerta in esso contenuta.
Le opinioni degli uomini su ciò che sia degno di lode o di biasimo sono condizionate da tutte le molteplici cause che ne influenzano i desideri riguardanti l'altrui condotta.
L'uomo più ricco è quello che, avendo perfezionato le funzioni della propria vita al più alto grado possibile, ha anche la più vasta influenza, sia con la sua persona che con i suoi mezzi, nel soccorrere la vita altrui.