Quella di Beethoven [Settima Sinfonia] si confondeva in me con l'immagine di Shakespeare: nell'estasi dei signi ricorrevano entrambi, li vedevo, parlavo con loro; al risveglio mi trovavo in lacrime.
Siccome non voglio finire con una Sinfonia aggravante, come si direbbe a Napoli, chiuderemo con il Don Pasquale di Donizetti. Che c' ntra con la Quinta di Beethoven? Per i critici è un errore stilistico gravissimo, a me nun me ne importa nient'.
Credo che mi sarà dato di scrivere una sinfonia esemplare: così probabilmente lotterò fino all'ultimo respiro per raggiungere la perfezione senza mai riuscirvi.
Con la sua rivelazione Dio sta seguendo una sinfonia, della quale non è possibile dire cosa sia più maestoso, se l'ispirazione unitaria della composizione, oppure l'orchestra polifonica della creazione, che egli si è preparato a questo scopo.
Sinfonia vuol dire accordo. Un suono. Diversi strumenti suonano. Diversi strumenti suonano insieme. Una tromba basso non è un violoncello; un violoncello non è un fagotto. Il contrasto fra gli strumenti deve essere il più netto possibile, in modo che ciascuno mantenga il suo timbro inconfondibile. Il compositore deve scrivere la parte in modo tale che il timbro di ogni strumento raggiunga il suo massimo effetto.
Una sinfonia deve essere come il mondo. Deve contenere tutto.
Frasi sulle sinfonie
DiGustav Mahler
L'uomo può esser più bestiale delle bestie, più porcino dei porci, più tigresco delle tigri, più velenoso dei serpenti, più flaccido dei vermi, più appestante di una carogna, ma è pur capace di spaziare con la mente fino agli ultimi confini del mondo, di misurare le stelle più remote, di scoprire i principi che reggono la natura, di assoggettare le forze della materia, di giudicare con la stessa morale gli stessi dei, di creare il Partenone e la cattedrale di Chartres, la Cappella Sistina e la Quinta Sinfonia, l'Odissea e la Divina Commedia, l'Amleto e il Faust.
La musica? cosa inutile. Non avendo libretto come faccio della musica? Ho quel gran difetto di scriverla solamente quando i miei carnefici burattini si muovono sulla scena. Potessi essere un sinfonico puro (?). Ingannerei il mio tempo e il mio pubblico. Ma io? Nacqui tanti anni fa, tanti, troppi, quasi un secolo... e il Dio santo mi toccò col dito mignolo e mi disse: "Scrivi per il teatro: bada bene, solo per il teatro" e ho seguito il supremo consiglio.
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde e arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
È geralmente riconosciuto che la Quinta Sinfonia di Beethoven è il rumore più sublime che abbia mai penetrato l'orecchio dell'uomo. Soddisfa gente di tutti i tipi e di tutte le condizioni.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.
Un giovane falco che drizza
il libero volo
Ne l'alto, ove sono i fulgori
di soli immortali
Un giovane falco ribelle
o piccoli, io sono.
Mi spinge ne' campi ignorati,
un acre desio
Di sante ideali battaglie,
di luce e di gloria.
Mi splende nell'occhio la speme
di certe vittoria,
Mi parla nel core la voce
sinfonica, dolce
D'un caro sublime Pensiero,
ch'è Bene ed Amore.
Ho giovini l'ale e robuste,
o venti, o cicloni,
O fulmini immani feroci,
vi lancio la sfida.
Voi soli potete pugnare
col giovine falco,
Chè Luce, chè Forza, chè Vita
multanime siete.
Ma voi, piccoli, no. Coi vermi
guazzate nel fango,
Dal fango mirate del falco
il libero volo.
(Falco Ribelle, 1912)