Lo swing apre dubbi sulle proprie convinzioni, fa arrivare a fondo ma fa anche rispondere più liberamente perché ogni beat richiede ai musicisti di riformulare i rapporti tra loro. Anche in democrazia, perché il potere sia efficace lunica strada è mantenerlo unito e condividerlo con gli altri. Se viene meno questa comprensione allora è battaglia per vedere chi suona più forte, chi parla più forte. Chi è più forte.
Si pone la questione: che cosa succederà quando anche loro [L'Unione Sovietica] avranno la bomba atomica e ne avranno accumulate un bel po'? Potete giudicarlo da voi considerando ciò che sta avvenendo oggi. Se sono capaci di tanto in periodi di magra, che cosa faranno in momenti di abbondanza? Se, mese dopo mese, sono capaci di continuare nella loro opera di disturbo e di vessazione nei confronti del mondo, fiduciosi che noi, inibiti dalle nostre convinzioni cristiane ed altruistiche, non useremo questo strano nuovo potere contro di loro, ditemi voi, che cosa faranno nel momento in cui saranno anch'essi in possesso di una grande quantità di bombe atomiche?
La scena musicale statunitense degli ultimi anni si è intristita molto rispetto ai tempi in cui Frank faceva musica. Manca quella sua leggerezza, la sua ironia, il suo sense of humour. Se ascolti molti degli album hip hop che escono oggi potresti spaventarti per le cose che dicono, per come il mondo che raccontano sia senza speranza. Non cè niente di positivo. Credo che quando porti la tua merda personale nel mondo, non stai facendo del bene a nessuno, e diventi autoindulgente nei tuoi confronti. Se metti brutalità, cattiveria e odio nella tua musica alla fine diventi così, inizi a vivere così. Negli States è sempre più così, in una spirale vorticosa che costringe ogni volta ad aumentare le dosi di violenza, di sesso, di droga. È una tragedia. Con la mia musica cerco di portare nel mondo le convinzioni che mi spingono a suonare e che rimarranno identiche fino alla fine della mia vita. Anche se non sono famosissimo, credo di avere delle grandi responsabilità nei confronti di chi ascolta, e vorrei trasferirgli delle cose positive. Potrei scrivere cose veramente dark, se volessi, ma so che alla fine diventerei così, e non è quello che voglio né per me né per il mondo.
L'uomo è per natura gregario. Ricerca più o meno consapevolmente la vicinanza non già del suo prossimo generico, ma solo di chi condivide le sue convinzioni più profonde (o la sua mancanza di tali convinzioni).
Ho sempre diretto la mia attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza e non ho mai preso in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste esigenze a direttive di qualsivoglia genere. Così ho sempre insegnato che la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l'uomo può avere nella vita, è la propria coscienza; e che il subordinarla a qualsiasi altra considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora con il giuramento che mi è richiesto, io verrei a smentire queste mie convinzioni, ed a smentire con esse tutta la mia vita.
Credo che in Sudafrica abbiamo avuto dei veri eroi, Nelson Mandela ne è l'esempio massimo, ma come lui ci sono stati molte altre persone che hanno rischiato la vita, che sono state in prigione. In misura molto minore anche gli scrittori hanno rischiato e hanno affrontato la possibilità che i loro libri fossero messi al bando e non letti a causa delle loro convinzioni.
Amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.
Un fedele della Verità non dovrebbe fare nulla per rispetto delle convinzioni. Deve essere sempre pronto a correggersi e ogni qualvolta scopra di essere nel torto deve confessarlo, costi quel che costi, ed espiare.
La forma è davvero uno scopo? Non è piuttosto il risultato del processo del dare forma? Non è il processo essenziale? Una piccola modifica delle condizioni non ha come conseguenza un altro risultato? Un'altra forma? Io non mi oppongo alla forma, ma soltanto alla forma come scopo. Lo faccio sulla base di una serie di esperienze e di convinzioni da queste derivate. La forma come scopo porta sempre al formalismo.
Noi non cederemo alla violenza. Non saremo privati delle libertà sindacali. Non saremo mai d'accordo con l'invio di persone in prigione a causa delle loro convinzioni.
L'inclinazione degli uomini, siano essi governanti o semplici cittadini, a imporre agli altri, come norme di condotta, le proprie opinioni e tendenze è così energicamente appoggiata da alcuni dei migliori e dei peggiori sentimenti inerenti all'umana natura, che quasi sempre è frenata soltanto dalla mancanza di potere; e poiché quest'ultimo non è in diminuzione ma in aumento, dobbiamo attenderci che, se non si riesce a erigere una solida barriera di convinzioni morali contro di esso, nella situazione attuale del mondo il male si estenda.
L'uomo non è logico e la storia del suo intelletto è tutta una serie di riserve mentali e di compromessi. Egli si attacca a ciò che può delle sue vecchie convinzioni, anche se è costretto ad abbandonarne la base logica.
La democrazia non presuppone affatto quel relativismo etico che il magistero della Chiesa giustamente condanna. Essa, al contrario, si alimenta di convinzioni etiche e ideali che cercano di diffondersi e di affermarsi fino a diventare forza costitutiva della società. Ciò presuppone però il libero confronto e questo, a sua volta, la libera e diretta partecipazione di coloro che vi portano le proprie convinzioni, quale che ne siano la fonte e il fondamento, laico o religioso.
La mia impressione su Abramo Lincoln è che l'America che abbiamo oggi, le libertà di cui godiamo e dei privilegi che abbiamo, sono in realtà il riflesso delle sue convinzioni, della sua visione e della sua durezza.
Ho sentito la responsabilità di dare eco alle mie convinzioni anti-aborto, portando il paese verso quello che Papa Wojtyla chiamava una cultura della vita.
Tutto è diventato business, ogni cosa deve funzionare ed essere utilizzabile. Non esiste un sentimento di identità, esiste un vuoto interiore. non si hanno convinzioni, né scopi autentici.
La società è insormontabile... fino a un certo punto. Ma la sua vera vita le appartiene, e niente la può toccare. Non c'è potenza al mondo che possa impedirle di criticare e disprezzare la mediocrità... niente che possa impedirle di ritirarsi nello splendore e nella bellezza... nei pensieri e nelle convinzioni che costituiscono la vita reale... il suo vero io.