Sulla spiaggia di notte
sta una bambina con suo padre
guardando lest, il cielo autunnale.
Attraverso loscurità,
mentre depredanti nuvole, funeree nuvole, in nere masse
sgorgando,
più basse cupe e veloci di traverso al cielo,
in mezzo a una trasparente chiara cintura di etere
lasciata libera a oriente,
ascende vasto e calmo Giove, signore degli astri,
e vicino a lui, solo poco più in alto,
nuotano le delicate sorelle, le Pleiadi.
Sulla spiaggia la bambina che tiene la mano del padre,
quelle nuvole funeree che si abbassano vittoriose per
divorare tutto,
guardando piange in silenzio.
Non piangere, bambina,
non piangere, mia cara,
con questi baci chio allontani le tue lacrime,
le nuvole depredanti non saranno più a lungo vittoriose,
non avranno a lungo il possesso del cielo, divorano le
stelle soltanto in apparenza,
Giove riemergerà, sii paziente, guarda ancora unaltra
notte, le Pleiadi emergeranno,
sono immortali, tutte quelle stelle dorate e inargentate
brilleranno ancora,
le stelle grandi e le piccole brilleranno ancora, durano,
i vasti soli immortali e le eterne, riflessive lune
brilleranno ancora.
Allora mia cara piangerai tu sola per Giove?
consideri tu sola la sepoltura delle stelle?
Qualcosa cè,
(con le mie labbra calmandoti, io aggiungo in un
sussurro,
ti do il primo consiglio, il primo inganno,)
qualcosa cè di più immortale anche delle stelle,
(molte le sepolture, molti i giorni e le notti che passano e
svaniscono)
qualcosa che durerà più a lungo anche del luminoso
Giove,
più a lungo del sole e di ogni ruotante satellite,
o delle irradianti sorelle, le Pleiadi.
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati,
ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura,
noi siamo Natura, a lungo siamo mancati,
ma ora torniamo,
diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia,
siamo incassati nel terreno, siamo rocce,
siamo querce, cresciamo fianco a fianco nelle radure,
bruchiamo, due tra la mandria selvaggia, spontanei
come chiunque,
siamo due pesci che nuotano insieme nel mare,
siamo ciò che i fiori di robinia sono, spandiamo profumi
nei sentieri intorno i mattini e le sere,
siamo anche sterco di bestie, vegetali, minerali,
siamo due falchi, due predatori, ci libriamo in alto
nell'aria e guardiamo sotto,
siamo due soli splendenti, siamo noi che ci bilanciamo
sferici, stellari, siamo come due comete,
vaghiamo con due zanne e quattro zampe nei boschi,
ci lanciamo sulla preda,
siamo due nuvole che mattina e pomeriggio avanzano
in alto,
siamo mari che si mescolano, siamo due di quelle felici
onde che rotolano una sull'altra e si spruzzano
l'un l'altra,
siamo ciò che l'atmosfera è, trasparente, ricettiva,
pervia, impervia,
siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto,
ogni influenza del globo,
abbiamo ruotato e ruotato finché siamo arrivati di nuovo
a casa, noi due,
abbiamo abrogato tutto fuorché la libertà, tutto fuorché
la gioia.
La faccia della persona matura è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si nasconde un volto trattato con la chirurgia è una falsificazione che lascia trasparire l'insicurezza di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia.
Non è facile dire il cambiamento che operasti.
Se adesso sono viva, allora ero morta
anche se, come una pietra, non me ne curavo
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
nel bianco iato dell'inverno-
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
dai milioni di guance perfettamente cesellate
che si posavano a ogni istante per sciogliere
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
pietre stolide e inespressive,
Io guardavo e non capivo.
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
per riversarmi fuori come un liquido
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillavano, senzombra.
La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
Ora assomiglio a una specie di dio
e fluttuo per laria nella mia veste d'anima
pura come una lastra di ghiaccio. È un dono.
Una volta ho incontrato Luigi Lo Cascio, che avevo conosciuto sul set de "I cento passi", e mi ha detto una cosa sulla quale torno sempre a riflettere: "Durante la lavorazione del film eri considerato quello un po' strano". Anche da ragazzino gli altri la pensavano così, non capivano cosa mi passasse per la testa perché le mie espressioni non lasciavano trasparire niente di chiaro. Evidentemente il mio viso e il mio cervello sono scollegati.
Il modo in cui i campi di fondo generano massa è piuttosto simile al modo in cui quando la luce passa attraverso un mezzo trasparente come il vetro o l'acqua, questa viene rallentata. Questa non viaggia più alla velocità fondamentale della luce, indicata con c. E questo è il modo di pensare alla generazione della massa.
[Luglio 2004]
Fuori la notte continuava a sbocciare. Nella sua seconda metà tutta la pesante azzurrità, il sipario di Dio, che rivestiva il mondo, si ricoprì di stelle. Era come se nell'altezza incommensurabile di là da questa azzurra cortina, accanto alle porte regali, stessero celebrando il vespro che precede le grandi feste. Sull'altare si accendevano i lumini, ed essi trasparivano sul sipario come intere croci, come cespugli e quadrati.
Riteniamo che in Val di Susa ci siano buone ragioni per sostenere la lotta di quelle popolazioni. Noi siamo assolutamente contrari a ogni forma di lotta violenta, che condanniamo. Noi valutiamo però che in Val di Susa ci sia una discussione democratica e trasparente sulle ragioni del si e del no all' opera [la TAV]. [Agosto 2012]
Per me larte è vuota, trasparente: è un dispositivo per mettere in moto interpretazioni che appartengono a chi guarda. Alla fine sono gli spettatori a fare il lavoro degli artisti.
Fresca profonda verde foresta. La luce vi è mite, delicatissima, il cielo pare infinitamente lontano; è deliziosa la freschezza dell'aria; in fondo al burrone canta il torrente; sotto le felci canta il ruscello... Si ascende sempre, fra il silenzio, fra la boscaglia fitta, per un'ampia via... Tacciono le voci umane... Non v'è che questa foresta, immensa, sconfinata: solo quest'alta vegetazione esiste. Siamo lontani per centinaia di miglia dall'abitato: forse il mondo è morto dietro di noi. Ma ad un tratto, tra la taciturna serena di questa boscaglia, un che di bianco traspare tra le altezze dei faggi. Questa è Ferdinandea.
Il rispetto della parola è il fondamento della legge. Faremo perciò le battaglie che abbiamo sempre fatto in difesa dell'onestà, la trasparenza e la povertà che abbiamo sempre praticato contro l'arroganza dei troppo ricchi e dei padroni.
Ho potuto assistere passo a passo la ricostruzione del teatro Liceu di Barcellona e devo ammettere che i catalani sono proprio tenaci nei loro propositi. Sono riusciti a vincere gli ostacoli politici, economici facendo fronte comune e sostenendo chi li governa con giustizia e trasparenza. Un esempio che da noi, in Italia sembra improponibile, quasi utopico.
Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso. La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo. Non può essere racchiusa dentro di noi. Trabocca. La gioia è molto contagiosa.
Recisa di netto ogni memoria in me della vita precedente, fermato l'animo alla deliberazione di ricominciare da quel punto una nuova vita, io era invaso e sollevato come da una fresca letizia infantile; mi sentivo come rifatta vergine e trasparente la coscienza, e lo spirito vigile e pronto a trar profitto di tutto per la costruzione del mio nuovo io. Intanto l'anima mi tumultuava nella gioja di quella nuova libertà. Non avevo mai veduto così uomini e cose; l'aria tra essi e me s'era d'un tratto quasi snebbiata; e mi si presentavan facili e lievi le nuove relazioni che dovevano stabilirsi tra noi, poiché ben poco ormai io avrei avuto bisogno di chieder loro per il mio intimo compiacimento. Oh levità deliziosa dell'anima; serena, ineffabile ebbrezza! La Fortuna mi aveva sciolto di ogni intrico, all'improvviso, mi aveva sceverato dalla vita comune, reso spettatore estraneo della briga in cui gli altri si dibattevano ancora [...].
È nella riforma dello Stato e delle istituzioni che possiamo vedere una soluzione strutturale al gigantesco problema della corruzione. Fin tanto che l'azione dello Stato non sarà resa più efficiente e trasparente, fin tanto che gli spazi di intermediazione fra la società civile e la cosa pubblica saranno molteplici e confusi, fin tanto che il cittadino non avrà la possibilità di poter contare su una pubblica amministrazione pienamente funzionale e responsabile, le occasioni per il malaffare si sprecheranno.
[Su Humphrey Bogart] In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Io credo che sarà sempre affascinante: per questa generazione, e anche per tutte quelle che seguiranno. Qualcosa in lui ti faceva dire: "Ecco un uomo che nessuno può comprare"; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza una cosa stupefacente, se ripensa al tipo di ruoli che interpretava. E poi, la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere. Se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa.
Facciamo di questa Camera la casa della buona politica, rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani.
Il sintomo generale del nuovo stile che traspare in tutte le sue multiformi manifestazioni consiste nel fatto che l'arte abbia sgomberato dalla zona seria della vita, ha smesso di essere un centro di gravitazione vitale.
Solo la fiamma della conoscenza chiara, totalmente trasparente a se stessa e in libero possesso di tutta la sua intimità, garantisce, in virtù di questa chiarezza, la propria durata immutabile.
Lui distolse lo sguardo, cercando di non far trasparire il proprio risentimento. Eccolo di nuovo: scegliere che cosa credere. Lui voleva la verità. Perché erano tutti così decisi a impedirgli di arrivarci?
Non è il fatto che Gesù è più potente degli altri uomini [...] ad attirare energicamente l'attenzione su di lui, ma il fatto che vuole essere così mansueto ed umile di cuore (Mt. 11,29) e perciò così povero di spirito (Mt. 5, 3) che attraverso questo sentimento umano d'amore può trasparire limpidamente l'amore assoluto e in esso attuarsi.
Dietro a colui che si confessa come può, c'è sempre il prototipo della Chiesa, nella sua trasparenza totale dinanzi a Dio.
Frasi sulla trasparenza
DiHans Urs von Balthasar
Il privato ed il pubblico devono corrispondere; perché il sacerdote o il superiore esercita il suo ufficio anche da privato; è un uomo espropriato a servizio della chiesa e dev'essere trasparente fin nei lati più riposti della sua vita.
Frasi sulla trasparenza
DiHans Urs von Balthasar
L'esegesi consiste nel recarsi nel punto in cui, nello Spirito, l'immagine diventa trasparente all'immaginante e costui è, nell'unità, Dio e uomo.
Frasi sulla trasparenza
DiHans Urs von Balthasar
In mezzo al mare l'acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro; ma è molto profonda, così profonda che un'anfora non potrebbe raggiungere il fondo; bisognerebbe mettere molti campanili, uno sull'altro, per arrivare dal fondo fino alla superficie. Laggiù abitano le genti del mare.
Raggiungemmo Napoli, proprio mentre il Vesuvio era in piena attività: la lava scendeva dal monte oscuro, tracciando radici di fuoco al pino di fumo. Andai a vedere l'eruzione con Hertz e qualche altro scandinavo: la strada sale tra i vigneti e oltrepassa edifici isolati. Ben presto la vegetazione diede luogo ad arboscelli non più grandi di giunchi, e il crepuscolo era una meraviglia per gli occhi.