Non m'interessa parlare della notte che cambiò la vita, che ha reso il mio carattere per sempre sospettoso e diffidente. Avevo visto la durezza della guerra. Il giorno prima con i miei amici, partigiani, giocavamo a calcio, il giorno dopo erano nella chiesetta, cadaveri, sfigurati in viso dagli scarponi chiodati. Ho visto la fucilazione dei gerarchi fascisti, ero a piazzale Loreto quando appesero Mussolini a testa in giù come un maiale, sapevo cos'era la cattiveria, ma ignoravo l'infamia. Ho aspettato due mesi che Compagnoni venisse a darmi una pacca sulla schiena, a dirmi che aveva fatto una fesseria, a chiedere scusa, perché può capitare di essere vigliacchi, ma deve anche capitare di ammetterlo. Invece niente, invece sono finito sul banco degli accusati, ero io la carogna, non loro che avevano mentito sull'uso delle bombole, delle maschere, sull'orario del balzo finale alla vetta.
Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. [...] La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto.
La scena musicale statunitense degli ultimi anni si è intristita molto rispetto ai tempi in cui Frank faceva musica. Manca quella sua leggerezza, la sua ironia, il suo sense of humour. Se ascolti molti degli album hip hop che escono oggi potresti spaventarti per le cose che dicono, per come il mondo che raccontano sia senza speranza. Non cè niente di positivo. Credo che quando porti la tua merda personale nel mondo, non stai facendo del bene a nessuno, e diventi autoindulgente nei tuoi confronti. Se metti brutalità, cattiveria e odio nella tua musica alla fine diventi così, inizi a vivere così. Negli States è sempre più così, in una spirale vorticosa che costringe ogni volta ad aumentare le dosi di violenza, di sesso, di droga. È una tragedia. Con la mia musica cerco di portare nel mondo le convinzioni che mi spingono a suonare e che rimarranno identiche fino alla fine della mia vita. Anche se non sono famosissimo, credo di avere delle grandi responsabilità nei confronti di chi ascolta, e vorrei trasferirgli delle cose positive. Potrei scrivere cose veramente dark, se volessi, ma so che alla fine diventerei così, e non è quello che voglio né per me né per il mondo.
Quando il film è finito rimane sempre una violenza inespressa, un resto di materia e di cattiveria che ci spinge a riprendere il pellegrinaggio, da un luogo all'altro, per vedere, interrogare, fantasticare su cose sempre più sfuggenti, in vista del prossimo film.
C'è chi mi giudica con molta cattiveria, ormai la tendenza è di far notizia con le cose negative. Ma ci si abitua a tutto: certi giornalisti, se li conosci li eviti, così non ti uccidono.
Se soltanto il popolo si rendesse conto di quanto è diventata grande nella disgrazia, dovrebbe riverirla e amarla invece di credere a tutte le cattiverie e le menzogne che sono state messe in giro dai suoi nemici.
Cresco sempre di più avendo le persone accanto a me: amici che fanno parte della mia famiglia. Sono molto fortificato da queste persone con cui condivido tutto. Non ci sono cattiverie perché ci siamo scelti. Le persone che non mi piacciano non le frequento.
Mi vergogno per gli uomini che soggiacciono a Dio. Spesso sono brave persone, uomini buoni. Per riuscire a essere buoni hanno bisogno di un potere che alla bontà dia un nome e una cornice. Per combattere la loro cattiveria innata, con la quale tutti dobbiamo fare i conti, hanno bisogno di obbedienza e di esercizi decretati. Avrebbero ragione se ormai non si fosse visto che questa obbedienza ha il carattere di ogni obbedienza; e poiché loro non conoscono questo carattere agiscono alla cieca e si educano, con un enorme sforzo su se stessi, fino a diventare strumenti.
Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio.
Frasi sulla cattiveriaFrasi sulle parole
DiElias Canetti
Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.
Frasi sul silenzioFrasi sulla cattiveria
DiElias Canetti
[Luchino Visconti] Elegante com'era, nel pensare, nel vivere, oltreché nel lavorare, penso che Luchino mettesse la cattiveria, più che la bontà, nel novero delle cose eleganti: era elegante, per lui, la negatività nel suo duplice aspetto di sadismo, e masochismo.
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.
Con Benigni siamo amici da anni. Lui è grande nel "buffo", ma lasciamo stare il "comico". I buffi sono concilianti, rallegrano la corte e le masse. Il comico che interessa a me è un'altra cosa. Cattiveria pura. Il ghigno del cadavere. Il comico è spesso involontario. Specialmente quando si sposa con il sublime.
Preoccupiamoci di fare le cose che noi conosciamo, di farle nel migliore dei modi, con l'intensità giusta, con la cattiveria giusta, con l'umiltà giusta e con la voglia di fare fatica, questa è la cosa più importante.
Ogni arte ha bisogno del Male, ogni teatro insegue il Cattivo. Eccolo, al suo massimo "splendore": Ivan Lendl. Il Tiranno cecoslovacco è stato il Memento Mori del tennis. La quintessenza della cattiveria, del sadismo. Dell'antipatia. Brutto come una scena tagliata di Pino Quartullo (ammesso che ne esistano), soleva farsi il bagno nella segatura e spulciarsi scimmiescamente le sopracciglia prima di servire. Indossava polsini ascellari, il volto era scavato dall'odio, lo sguardo quello di un collezionista di bulbi.