La cultura del videogioco è una cosa importante da tenere in vita nei film perché siamo in una nuova era. L'idea che i bambini possono giocare con i videogiochi come Grand Theft Auto o qualsiasi altro videogioco è sorprendente. I videogiochi sono un passo avanti a un intero altro universo virtuale.
Il gioco dell'oca, te lo ricordi? La vita procede pressappoco allo stesso modo. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle o non viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che fai in un attimo; anche se non lo sai, tra proseguire dritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.
Brassens ha elaborato una propria lingua, fatta di giochi di parole, di doppi sensi, di intuizioni e invenzioni linguistiche, dei riferimenti alla letteratura, di gergo della Francia del Sud o della mala. Non sono riproducibili, se non ribaltando anche proverbi e modi di dire francesi. Occorre dunque trovare delle soluzioni che abbiano lo stesso stile e forza dell'originale, oltre che ovviamente la medesima metrica. Il milanese, ma i dialetti in genere, aiutano in questo senso oltre che con il suono delle parole, anche nel trovare delle coloriture particolari. Proprio per questi motivi le mie versioni non si possono definire delle semplici traduzioni: c'è tutto un lavoro di adattamento, di ricerca sulle parole. Mantenendo inalterato il significato ho cercato a mia volta di giocare con la lingua, per rendere la stessa forza delle trovate di Brassens.
Ho perso ogni motivazione. Nel gioco del basket non ho più nulla da dimostrare: è il momento migliore per me per smettere. Ho vinto tutto quello che si poteva vincere. Tornare? Forse, ma ora penso alla famiglia.
Io sono convinta che grandi profeti e grandi saggi, se avessero saputo che nel loro nome ci saremmo saccagnati di botte per millenni, invece di predicare andavano a giocare a bocce.
La performance non è un'illusionistica copia della realtà, nè la sua imitazione. Non è una serie di convenzioni accettate come un gioco di ruolo, recitato in una seperata realtà teatrale. L'attore non recita, non imita, o pretende. Egli è se stesso.
Quando due persone si vogliono bene, quando sono innamorate o sono semplicemente dei partner sessuali, la cosa fondamentale sono i giochi erotici, i preliminari. Sono fatti importanti.
Mi chiedo se la letteratura non si stia ritirando dalla vita pubblica e se per i giovani scrittori Internet non rappresenti una sorta di parco giochi. In questo periodo assistiamo a una situazione di stallo, a una stagnazione cui il vocabolo "comunicazione" conferisce una certa aura.