Dirò solamente in generale che tutto quel che dicono gli atei per impugnare l'esistenza di Dio dipende sempre, o dal fingere in Dio affezioni umane, o dall'aver attribuito ai nostri spiriti tanta forza e saggezza da far presumere di determinare e comprendere ciò che Dio può e deve fare.
Aveva dietro le spalle sette anni di vita passati con Tereza e adesso si rendeva conto che quegli anni erano più belli nel ricordo che non quando li aveva vissuti. L'amore tra lui e Tereza era stato bellissimo ma anche faticoso: aveva dovuto sempre nascondere qualcosa, mascherare, fingere, riparare, tirarle su il morale, consolarla, dimostrarle ininterrottamente il proprio amore, subire le accuse della sua gelosia, del suo dolore, dei suoi sogni, sentirsi colpevole, giustificarsi e scusarsi. Ora la fatica era scomparsa e rimaneva solo la bellezza.
Una sola complicazione: e veniva da Candido. Entrambi, marito e moglie, si tenevano in obbligo, e così li teneva la società in cui vivevano i parenti, gli amici, i preti e gli avvocati, di una terribile finzione: dovevano fingere, l'uno contro l'altra, di volerlo e di non essere lei disposta a cederlo a lui e lui a lei.
Quando mi viene chiesto qual è il più grande segreto del successo di un attore, rispondo: la sincerità. Una volta che puoi fingerla, puoi ottenere tutto.
Sento che esiste un senso universale, tra quelli della mia generazione, che tutto è stato detto e fatto. Vero. Ma chi se ne frega. È pur sempre divertente fare finta.
Ci fu una volta, soltanto una volta, in cui si trovarono tutti insieme.
Si incontrarono molti anni fa, quando erano giovani, prima che tutto questo accadesse; ma l'ombra di quell'incontro si proiettò ben oltre attraverso gli anni.
Accadde la prima domenica di novembre del 1947, per essere precisi; e ciascuno di loro incontrò tutti gli altri anzi, per pochi minuti. Alcuni dimenticarono subito le facce viste e i nomi sentiti pronunciare in presentazioni formali. Altri dimenticarono addirittura l'intera giornata; e quando diventò così importante, ventun anni più tardi, dovettero fingere di ricordare; guardare le fotografie sfocate e mormorare: "Ah, sì, naturalmente", con aria d'intesa.
Ciò che vedeva il pubblico, in un'epoca di grande odio, era l'espressione degli occhi di Dean mentre mi guardava dare di matto. Era l'espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All'istante. Lo sentiva dal di dentro.
Non era della loro tribù, non poteva parlare il loro gergo, non poteva far finta di essere come loro. La maschera sarebbe stata scoperta e, per altro, le mascherate erano estranee alla sua natura. In lui non c'era posto per finzioni e artifici. Doveva essere se stesso, qualsiasi cosa accadesse.
Gli italiani hanno generalmente deciso di fingere obbedienza e poi fare come gli pare, sviluppando un'ipocrisia collettiva che non ha uguale neanche negli altri paesi cattolici.
Io senza esperienza son sicuro che l'effetto seguirà come vi dico, perché cosí è necessario che segua; e più v'aggiungo che voi stesso ancora sapete che non può seguire altrimenti, se ben fingete, o simulate di fingere, di non lo sapere. Ma io son tanto buon cozzon di cervelli che ve lo farà confessare a viva forza.
Nell'ozio riparatore della solitudine, invece, le vedove scoprivano che il modo onorevole di vivere era alla mercé del corpo, mangiando solo per fame, amando senza mentire, dormendo senza doversi fingere addormentate per sfuggire all'indecenza dell'amore ufficiale, infine padrone del diritto a un letto intero per loro sole dove nessuno contendesse la metà del lenzuolo, la metà dell'aria da respirare, la metà della notte, finché il corpo non si saziava di sognare i propri sogni, e si svegliava da solo.
Le donne sposano tutte le qualità dei loro mariti, e naturalmente più tardi non ne sono affatto impressionate, anche se continuano a fingere di esserlo.
Noi non ci occupiamo dei poverissimi. Questi sono inimmaginabili e li possono avvicinare solo gli esperti di statistica o i poeti. La nostra storia tratta della gente di buona famiglia, o di coloro che sono obbligati a far finta di esserlo.
So quali sono le cose importanti nella vita. Lo so perché pretendere di far finta di essere qualcun altro per due ore sul grande schermo non mi rende una persona migliore della persona che ho accanto. Così, ricordo a me stesso tutte quelle cose. Le cose semplici.
La letteratura difende l'eccezionale e lo scarto contro la norma e le regole; essa ricorda che la totalità del mondo è infranta e che nessuna restaurazione può fingere di ricostruire un'immagine armoniosa e unitaria della realtà che sarebbe falsa. [Utopia e disincanto]
Se ho una qualità è quella di saper scegliere i miei abiti mentali. Non posso assumere un modo di essere che non è il mio. Non riesco a fingere, a mordermi la lingua, a mettere su il disco dell'ipocrisia