Parla di quanto hai già scritto, se vuoi, ma non farne lettura finché il lavoro è in corso. Ogni soddisfazione che in tal modo ti procurerai rallenterà il tuo ritmo. Seguendo questa regola, il desiderio crescente di comunicare diverrà alla fine uno stimolo al compimento.
Una delle grandi qualità di Johnny Depp è la capacità di comunicare senza dire nulla. È magico in quel senso: non sai a cosa sta pensando ma, sotto la superficie, vedi tumulto, tristezza, oscurità, rabbia. Fantastico.
O Gesù, perché non posso dire a tutte le piccole anime quanto ineffabile è la tua condiscendenza... Sento che se, cosa impossibile, tu trovassi un'anima più debole, più piccola della mia, ti compiaceresti di colmarla con favori anche più grandi, se si abbandonasse con fiducia completa alla tua misericordia infinita. Ma perché desiderare di comunicare i tuoi segreti d'amore, Gesù, non sei tu solo che me li hai insegnati, e non puoi forse rivelarti ad altri? Sì, lo so, e ti scongiuro di farlo, ti supplico di abbassare il tuo sguardo divino sopra un gran numero di piccole anime... Ti supplico di scegliere una Legione di piccole vittime degne del tuo Amore.
Sento che sto per entrare nel riposo [...]. Ma sento soprattutto che sta per cominciare la mia missione, la mia missione di fare amare il buon Dio come l'amo io, di comunicare la mia piccola via alle anime. Se il buon Dio esaudirà i miei desideri, il mio cielo scorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio cielo e fare del bene sulla terra. Ciò non è impossibile, perché gli Angeli, pur restando immersi nella visione beatifica, vegliano su di noi. Non potrò godere del riposo finché ci saranno anime da salvare.
Il bisogno più urgente e più forte dell'uomo perfetto e artista è di comunicare se stesso - in tutta la pienezza della sua natura - all'intera comunità. E non può arrivare a tanto se non nel dramma.
Che cos'è un matto? ...Questa volta ti risponderò senza giri di parole: la follia è l'incapacità di comunicare le tue idee. È come se tu fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua.
È importante trasmettere e comunicare messaggi positivi, d'amore, anche nelle cose che si fanno. Almeno per me, è importante farlo: nella musica, come nella vita quotidiana, nel parlare con le persone. Soprattutto in un momento come questo, in cui credo che ci sia una gran bisogno di amore, di pace. Si devono trasmettere energie positive in un modo o nell'altro.
Quando si vuole portare avanti un discorso soggettivo e comunicare al pubblico certe informazioni si crea sempre un ambiente sullo stile di Hitchcock, perché la suspense è proprio questo.
La cosa grande del cinema è il potenziale che i film hanno di comunicare le cose visivamente: il cinema ti viene più vicino di qualunque altra cosa, la gente ti guarda negli occhi.
Ciò che oggi chiamiamo musica è troppo spesso un travestimento per il monologo del potere. Tuttavia mai prima d'ora si sono visti così tanti musicisti che provano fortemente a comunicare con il loro pubblico, e mai prima questa comunicazione è stata così ingannevole. La musica ora sembra davvero una scoraggiante maldestra scusa per la glorificazione di sè, da parte dei musicisti, e per la crescita di un nuovo settore industriale.
Mi fa piacere sapere che i miei libri sono letti e amati. Ma con il successo non sento nuove responsabilità. Quando scrivo ho sempre un solo lettore ideale in mente e scrivo per lui/lei, cercando una voce intima, capace di comunicare emozioni.
Quando morì mia figlia Paula mi accorsi che la morte è un terribile inconveniente, ma non un ostacolo alla comunicazione. Io comunico ancora con lei, così come con mia nonna, morta 50 anni fa. Scrivendo storie voglio comunicare con il mondo.
La pluralità umana, condizione fondamentale sia del discorso sia dell'azione, ha il duplice carattere dell'eguaglianza e della distinzione. Se gli uomini non fossero uguali, non potrebbero né comprendersi fra loro, né comprendere i propri predecessori, né fare progetti per il futuro e prevedere le necessità dei loro successori. Se gli uomini non fossero diversi, e ogni essere umano distinto da ogni altro che è, fu o mai sarà, non avrebbero bisogno né del discorso né dell'azione per comprendersi a vicenda. Sarebbero soltanto sufficienti segni e suoni per comunicare desideri e necessità immediati e identici.
Prima di raccontare, osserva. Prima di comunicare qualcosa agli altri con immagini e parole, fai in modo che quelle immagini e quelle parole ti suonino familiari. Prima di muovere la fantasia, afferra le cose che hai intorno.
Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? Parlare con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? E con qual facilità? Con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta.
Confessione e bugia sono la stessa cosa. Per poter confessare, si mente. Ciò che si è non lo si può esprimere, appunto perché lo si è; non si può comunicare se non ciò che non siamo, la menzogna.
Quando sono stata in Germania ho notato una grossa apertura nei miei confronti. Il pubblico mi ha ascoltato con il cuore, senza pregiudizi. Temevo di non riuscire a comunicare per colpa della lingua ma durante i concerti, con solo due parole prima di ciascun brano in inglese sono riuscita a farmi capire ugualmente. Dopo l'esibizione venivano persone a dirmi che l'emozione era arrivata attraverso lo sguardo, il corpo i movimenti. Sono riuscita ad infrangere la barriera linguistica. È la musica ad avere questo potere, questa capacità di regalare un emozione, di andare oltre.
I social network, ad esempio, fanno sì che tu resti a casa nella tua stanzetta a comunicare apparentemente con tutti gli altri, ma in realtà internet non è un qualcosa di esterno da te. Quando spegni internet spegni anche te stesso, o quantomeno una parte di te stesso. Magari una proiezione ideale di te stesso. Tutto questo comporta una forte dipendenza fisica, psicologica e la creazione di una realtà parallela. Esistono persone che stanno male se non scaricano tutti i giorni la posta. In America iniziano ad avere crisi di astinenza da BlackBerry. Questo perché il BlackBerry diventa una tua propaggine sensoriale. Sei tu, non è una cosa esterna. Quindi se non lo accendi, tu sei spento. Con internet la tua individualità si annulla in una individualità collettiva, e se non ci fai parte ti senti malato. Ed è molto più evidente, adesso, una relazione già emersa con l'avvento della tv: la tecnologia elettronica condiziona il modo con cui il pensiero esplora il reale.
C'era una volta una regina, la quale mise al mondo un figlio, così brutto e mal fatto che si stentò un pezzo a crederlo un essere umano. Una Fata, presente alla nascita, assicurò nondimeno che il bambino sarebbe stato amabile lo stesso, visto che avrebbe avuto molto spirito; soggiunse anzi che in virtù del dono da lei fattole, egli avrebbe potuto comunicare tutto il proprio spirito alla persona che avesse amato. (Ricchetto dal ciuffo)
Hanno fatto bene in tv, ad utilizzare un dialetto più superficiale, meno caratterizzato, meno colorito, ma comprensibile. La tv deve comunicare con ampio pubblico, è giusto che sia così. Del resto anche i libri, con le dovute differenze tecniche, dovrebbero essere scritti per essere letti, non per una ristretta aristocrazia intellettuale.
Avevo cinque anni. Ogni domenica mattina, mi svegliavo molto presto per osservare le mani di mio padre muoversi in assoluta sicurezza tra fornelli, piatti e coltelli.
Il suo sorriso concesso nel descrivermi una ricetta, come un regalo speciale, ha sviluppato gradualmente oggi il modo di comunicare il mio lavoro, che trascende il puro tagliare, affettare, mantecare: quando cucino, mi diverto sul serio! Amo il mio lavoro.