Ma Teresa non era più la stessa, Gesù le aveva cambiato il cuore! Reprimendo le lacrime, discesi rapidamente la scala, e comprimendo i battiti del cuore presi le scarpe, le posai dinanzi a Papà, e tirai fuori gioiosamente tutti gli oggetti, con l'aria beata di una regina. Papà rideva, era ridiventato gaio anche lui, e Celina credeva di sognare! Fortunatamente era una dolce realtà, la piccola Teresa aveva ritrovato la forza d'animo che aveva perduta a quattro anni e mezzo, e da ora in poi l'avrebbe conservata per sempre! In quella notte di luce cominciò il terzo periodo della mia vita, più bello degli altri, più colmo di grazie del Cielo.
Il mio primo annuncio ufficiale fu trasmesso da Roma [la sede di Torino era già avviata] e precedette un documentario National Geographic. Era il 22 ottobre 1953, fu il primo annuncio di una serie infinita. Lho fatto con la massima tranquillità. I miei genitori andarono a vedermi in un negozio di elettrodomestici. Certamente papà avrà detto: quella è mia figlia.
Credo che sarei stato un buon papà. Provo tristezza quando vedo con quanta superficialità si diventa genitori: senza riflettere, senza pesare, senza interrogarti e senza donarti. Quante domande farei a tanti papà: quante volte invece di una parola preferisci offrire a tuo figlio un cartone animato? Quante volte rinunci alla conoscenza della sua crescita? Quante scegli di non misurarti con lui? Forse troppe. E forse, ancora una volta, siamo dentro un'interpretazione volgare di un ruolo fondamentale. Mi resta però una consolazione: il mondo corre. Più di quanto immaginiamo.
Il mio papà odiava il potere e, di conseguenza, gli Agnelli che, all'inizio degli anni Novanta, ne erano l'emblema. Per questo motivo quando nel 1994 sono diventato allenatore della Juventus mi sono recato al cimitero in preda ai sensi di colpa e ho pregato l'anima di mio padre, morto tre anni prima, di accettare la mia scelta.
Negli Usa ci sono sempre più famiglie di fatto così: con due mamme, o con due papà. Uno studio pubblicato dal New York Times ha dimostrato che i figli di questo tipo di famiglie sono mediamente equilibrati, ben inseriti nella società: ormai nel mio Paese è diventata una cosa normale.
Ho deciso di puntare sulla salute e di non imbarazzare i miei figli con comportamenti autodistruttivi. Voglio che si sentano felici e orgogliosi del loro papà.
Papà non parlava mai di cinema ma aveva nello studio una foto di Charlie Chaplin autografata. Papà adorava Chaplin, ecco perché nel mio cortometraggio è rappresentato come un angelo.
Per me che due gay o due lesbiche possano adottare un figlio non è affatto giusto. [...] Il bambino chi chiamerà papà? Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti, a quello che ti insegnano da piccolo. Come quei bambini che mamma e papà picchiano e loro per perversione vogliono essere picchiati. Anche se ognuno è libero di pensarla come vuole. Comunque io so quello che dico. Anch'io ho avuto una fase gay. È stato quando avevo 18 anni. È durata sette mesi, poi l'ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati e hanno anche dei figli.
Mio papà mi ha mandato a lavorare a Milano. Appena arrivato a Milano... sono passato dall'Hollywood... Oh fratelli spettacolo! Non sono ancora uscito, eh eh eh... sono cinque anni che vivo lì.
Ho fatto sempre tante scuole...perché non mi ricordavo mai qual'era la mia... poi una sera mio padre - che io e mio padre siamo fratelli - mi guarda e mi fa "Oh..." proprio così mi fa... "Oh!" - e allora io gli faccio "Oh!" e allora lui mi risponde "Oh!" e allora io gli dico "Oh!"... due ore così! "Non ti vergogni che alla tua età ancora non finisci le medie?"
Lo so papà, ma la birra piccola già mi riempie, non ce la faccio.
Purtroppo noi italiani siamo un popolo che deve aspettare le ricorrenze per ricordarsi di amare le donne, le mamme, i papà, i nonni Mi piacerebbe vivere in una società che non ha bisogno di feste ma dove i sentimenti si rinnovano ogni giorno. È anche per questo che sono contro il matrimonio.
Un bimbo ha chiesto alla mamma: "Mamma, perché ci sono uomini che si vestono da donne?". "Ehi, cosa sono queste parole? Lo saprai quando sarai grande! E poi te l'ho detto mille volte: io non sono la mamma, sono il papà!".
Papà ci faceva fare la boxe. Mia madre ha dovuto cucire i guanti per boxare. Ho preso un sacco di botte, ma è servito. Ho acquisito aggressività, una caratteristica della mia scherma.
La prima volta che sono stata sul ghiaccio: mio papà era appena tornato dalla Finlandia e mi aveva portato un vestitino come regalo di pasqua. Dovevo provarlo e siamo andati in pista.
Andai a fare un esame e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Il professore - mio padre - mi chiese tutto su Georg Wilhelm Pabst: non sapevo niente e mi bocciò. Io gli dissi "Ma papà stai scherzando?" e lui rispose "Mi dia del lei!".