Quando l'ignoranza si mette a osare, essa ha in sé una bussola. Quella bussola è l'intuizione del vero, più chiara talvolta in uno spirito semplice che in uno spirito complicato.
Molto spesso i soldati non sono come li vediamo sullo schermo. I migliori, quelli che arrivano al grado di generale, studiano con impegno ciò che riguarda la loro professione, commentano la storia da eruditi e osservano con intuito la psiche umana.
Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.
Forse anche grazie all'esperienza della radio, riesco a cavare la vis comica di alcune persone che spesso intuisco e cerco di modellare. Poi alcuni seguono i miei consigli, altri no, perché così è la vita: a un certo punto si desidera volare da soli e nel volo si può cambiare direzione.
Ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere quest'offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero.
Ogni intuizione superiore alla conoscenza sensibile deve sempre venir fissata dallo spirito in un simbolo, vale a dire in un'immagine sensibile che la renda afferrabile e che sintetizzi in sé le condizioni atte a rievocare, ove occorra, l'intuizione originaria; così il simbolo trasforma quest'ultima in un possesso stabile della spirito, rievocabile e trasmissibile.
Il punto di partenza non può essere preso in altro che nel fatto immediatamente dato dell'esperienza, nella certezza immediata, intuitiva dell'essere della coscienza. Il principio che io esisto come coscienza è la verità fondamentale e prima del pensiero.
Lo stesso movente che sospinge l'uomo all'acquisizione delle conoscenze singole crea l'irresistibile tendenza di ogni intelletto umano ad organizzare il complesso delle sue conoscenze in un'intuizione propria del mondo, a concepire il complesso dell'esistenza secondo certi principi e ad orientare su di essi la propria vita. Questo movente è l'interesse pratico della vita, l'aspirazione indelebile dello spirito umano a concepire ed a realizzare l'esistenza nella sua forma più vera e più alta.
Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sé la morale, la giustezza della vita. Gli unici che mi piacciano sono i bambini perché sono inconsapevoli di esserlo e quindi possono "incarnare" un problema etico e nello stesso tempo risolverlo attraverso l'intuizione e il cuore.
Sono molto contrariata per il nudo che ho fatto. Non ho ascoltato il mio intuito. Ma d'ora in poi lo farò per le scelte future. Dirò qualche 'no' in più.
Un film...non ha bisogno di essere "capito", basta che sia "sentito". Per ogni spettatore vedere un film deve essere soprattutto una esperienza personale, intuitiva.
Frasi sull'esperienzaFrasi sull'intuito e sulle intuizioni
Fondamentale resta lintuizione di Marco Biagi per cui ogni istituzione formativa dovrebbe dotarsi stabilmente di un servizio di orientamento, collocamento e monitoraggio placement lo chiamano gli inglesi come canale di dialogo permanente tra scuola/università e mondo del lavoro. Verrebbe così interrotta lautoreferenzialità della funzione educativa.
I bambini sono così capaci di distinguere fra le cose naturali e le cose soprannaturali, che la loro intuizione ci ha fatto pensare ad un periodo sensitivo religioso: la prima età sembra congiunta con Dio come lo sviluppo del corpo è strettamente dipendente dalle leggi naturali che lo stanno trasformando.
Il mondo non ci è dato attraverso il pensiero, il pensiero, almeno, metafisico e iperfisico che astrae dal mondo reale e ripone in questa astrazione la sua vera, suprema essenza; ci è dato attraverso la vita, l'intuizione, i sensi.
Faccio i film che da ragazzino odiavo vedere, quelli in cui ti viene voglia di urlare al protagonista: "Basta, ribellati!". Non so bene il motivo ma credo abbia a che fare con lintuizione che guida sempre la mia mano mentre dirigo.
Nonostante la loro remotezza dall'esperienza dei sensi, noi abbiamo un qualcosa simile a una percezione anche degli oggetti della teoria degli insiemi, come si può vedere dal fatto che gli assiomi stessi ci forzano a considerarli veri. Non vedo motivo perché dovremmo avere una fiducia minore in questo tipo di percezione, vale a dire l'intuizione matematica, piuttosto che nella percezione sensoriale, che ci induce a costruire teorie fisiche e aspettarci che future sensazioni sensoriali si accordino ad esse.
Quando ci sentiamo toccati emotivamente dal comportamento di un animale, ciò è sicuro indicatore del fatto che abbiamo scoperto intuitivamente una somiglianza tra comportamento animale e umano. [...] L'accendersi della nostra risposta emotiva, della nostra "commozione" è dunque un segno certo di una forte somiglianza tra comportamento animale e comportamento umano.
Il quadrato non è una forma del subconscio. È la creazione di ragione intuitiva. Il volto della nuova arte. Il quadrato è un neonato vivo e reale. È il primo passo di creazione pura nell'arte.