Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
Mi sono messo a giacere
sotto le stelle,
una di quelle
notti che fanno dellinsonnia tetra
un religioso piacere.
Il mio guanciale è una pietra.
Siede, a due passi, un cane.
Siede immobile e guarda
sempre un punto, lontano.
Sembra quasi che pensi,
che sia degno di un rito,
che nel suo corpo passino i silenzi
dellinfinito.
Di sotto un cielo così turchino,
di una notte così stellata,
Giacobbe sognò la scalata
dangeli di tra il cielo e il suo guanciale,
chera una pietra.
In stelle innumerevoli il fanciullo
contava la progenie sua a venire;
in quel paese ove fuggiva lire
del più forte Esaù,
un impero incrollabile nel fiore
della ricchezza per i figli suoi;
e lincubo del sogno era il Signore
che lottava con lui.
Soffro di insonnia ciclica [...] cosicché cerco di avere sempre a disposizione una storia per le notti in cui non riesco a prendere sonno. Allora, sveglio nel buio, la racconto a me stesso, scrivendola nella mente come farei alla macchina per scrivere o al computer [...] Ogni notte ricomincio da capo e, prima di addormentarmi, arrivo un po' più avanti della notte precedente. Dopo cinque o sei notti, di solito ho memorizzato interi brani di prosa. Sembrerà anche un esercizio da svitati, ma l'effetto è sedativo... e come passatempo è mille volte meglio che contare le pecore.
[Dall'introduzione]
Tante brevi albe nelle mani, tanti gesti maniaci per dileguare l'insonnia sotto la notte rimbalzante del lenzuolo, dirimpetto alla scalinata dove ogni gradino è il piatto della bilancia, dirimpetto agli uccelli svettanti contro i borri, la greve stella del bel tempo si svena.
Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?
Muova d'Ettore alcuno alla tenda
| delle guardie del sire, che insonni
| stanno a veglia, se udir le novelle
| ei vuol delle scolte,
| che la quarta notturna vigilia
| per tutto l'esercito fanno.
| Alza il capo, sul cúbito lèvati,
| il sopore dagli occhi terribili
| discaccia, dal letto di foglie
| sorgi, Ettore, udir tu mi devi.
O vecchio, vien qui, presso questo padiglione.
| Vecchio: Son qui. Che novelli pensieri, Agamènnone, volgi?
| Agamennone: T'affretti?
| Vecchio: M'affretto. è la mia tarda età molto insonne, e ben lieve sui cigli mi pesa.
| Agamennone: Che stella è quella che in cielo veleggia?
| Vecchio: è Sirio, che, presso alla Plèiade settemplice, in mezzo alla volta del cielo, s'affretta.
| Agamennone: Non s'ode né voce d'uccello né d'onde sciacquío. Su l'Eurípo i venti son muti.
Frasi sull'insonnia
DiEuripide
Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne.
La decisione [L'ingaggio di Carlo Ancelotti], della quale mi assumo la piena responsabilità, visto che Berlusconi ha dato il via libera a una scelta da me caldeggiata, è maturata in una notte insonne ed è stata presa per il bene del Milan. I tifosi hanno visto come ha giocato la squadra fino a oggi... Ecco, si tratta di una squadra che come organico non ha nulla da invidiare a qualsiasi club europeo. Sulla carta è fortissima: anche sul campo deve dimostrare di esserlo.
[6 novembre 2001]