Innata casistica dell'uomo, quella di cambiare le cose mutandone i nomi! E di trovare un sotterfugio per infrangere la tradizione rimanendo nella tradizione, laddove un interesse diretto abbia dato la spinta sufficiente.
Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalle tradizioni.
Frasi sulle tradizioni
DiKarl Marx
Il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza nel quadro d' una "messa in scena" di sfere pubbliche discorsi miranti a risolvere questioni d'interesse generale... Una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonché su una base di un'intatta sfera privata. Essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. In caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d'un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.
Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. [...] Li si lascino alle loro "verità" e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. [...] Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il "questo" e cerca confusamente "l'altro" significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito.
Il mio compito di musicista è trasformare gli schemi tradizionali del jazz, rinnovarli e soprattutto migliorarli. In questo senso la musica può essere un mezzo capace di cambiare le idee della gente.
Sono molto felice di poter dedicare tutto il mio tempo alla musica, e sono contento di essere uno di coloro che si sforzano maggiormente di crescere come musicista. Considerando la grande tradizione musicale che abbiamo alle spalle, il lavoro di tanti giganti del passato, del presente, e le promesse di tanti altri che stanno maturando, sento che ci sono tutti i motivi per guardare al futuro con ottimismo.
Fra i servi del Nemico che hanno nomi, il massimo era lo spirito che gli Eldar chiamavano Sauron, ovvero Gorthaur il Crudele, che in origine era dei Maiar di Aulë e che continuò ad avere grande parte nella tradizione di quel popolo. In tutte le trame di Melkor, il Morgoth in Arda, in tutte le sue diramate opere e negli intrighi della sua malizia, Sauron aveva parte, ed era meno perfido del suo padrone solo in quanto a lungo aveva servito un altro anziché sé stesso. Ma in tardi anni si levò, simile ad ombra di Morgoth, e lo seguì passo passo, lungo il rovinoso sentiero che lo trasse giù nel vuoto.
L'idea di rileggere la tradizione sarebbe anche lodevole, ma è difficile: come fai a rileggere Gaber? Era unico. Con Fabrizio De Andrè c'è una proliferazione sospetta, tutti ne parlano bene ma non quando era in vita. L'unico che ha veramente diritto a cantarlo, a ricoprire il suo ruolo, è Cristiano [il figlio]. A prescindere dalla resa artistica.
Se penso ad un attore mi viene subito in mente Carlo Verdone. Egli ha avuto il merito di continuare la tradizione della commedia all'italiana senza mai scendere nella volgarità, come purtroppo accade spesso al giorno d'oggi. Inoltre, anche se non lo conosco personalmente, mi sembra una brava persona, il che non è cosa da poco.
Il consumatore-utente ha bisogno della sua dose di sapere garantito, accuratamente preconfezionato. Trova la propria sicurezza nella certezza di leggere lo stesso giornale del vicino, di guardare la stessa trasmissione televisiva del suo padrone. Si accontenta di avere accesso allo stesso rubinetto di sapere del suo superiore, anziché perseguire l'uguaglianza di condizioni che darebbe alla sua parola lo stesso peso di quella del suo padrone. La dipendenza, che tutti accettano come ovvia, nei confronti del sapere altamente qualificato prodotto dalla scienza, dalla tecnica e dalla politica, erode la fiducia tradizionale nella veracità del testimone e svuota di senso i modi con cui gli uomini possono scambiarsi le proprie certezze.
Ciò che può evolversi nel pensiero (e quindi anche deve) può non smarrirsi solo quando accetta di pensare entro l'orizzonte della tradizione primitiva dove si è dischiusa achetipicamente la profondità dell'essere come tutto.
I giovani pongono domande. Chi sa dare la risposta? Prima di domandare i giovani si guardano intorno con una diffidenza metodica non ingiustificata. Questi uomini, che si dicono cristiani, su che cosa fondano la loro pretesa? Sull'abitudine, sulla tradizione, su qualcosa che hanno imparato a memoria nell'istruzione giovanile? Ma tutto questo su che cosa si fonda, su che si misura la tradizione, il catechismo, la prassi sacramentale? Sul Vangelo? Ma in esso le cose si presentano molto diversamente. Si deve perciò inserire frammezzo il magistero della Chiesa. E quindi le difficoltà aumentano...
La dottrina laica dei diritti non è quella cattolica, come risulta da un punto cruciale: per la prima, il limite dei diritti è l'uguale diritto altrui; perla seconda, l'ordine naturale giusto. La differenza è capitale. La prima dottrina mira alla libertà; la seconda, alla giustizia. Valori diversi e, in certi casi, anche in conflitto, come constatiamo, ad esempio, a proposito del riconoscimento delle unioni al di fuori della famiglia tradizionale: per gli uni, non fanno male a nessuno; per gli altri, sono comunque "disordinate". Solo mantenendo le differenze si può salvare la ricchezza delle diverse tradizioni: nella specie la tensione alla libertà
Una tradizione faceva nascere l'Anticristo da cesareo. Oggi, i nati da cesareo sono innumerevoli. Uno di loro è l'Anticristo, ma il riconoscimento si presenta difficile. E se questo significasse che Anticristo è Tutti?
Il grande salto è avvenuto quando ho scoperto di essere un musicista provinciale. In realtà lo sapevo già, ma non avevo mai provato a farmene una ragione. Poi ho scoperto che c'era qualcosa di buono in questa provincialità, perché significava soprattutto legame con la mia tradizione; dovevo solamente cambiare modo di esprimere tale legame.
Prima di tutto il V.C. si guarderà bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il V.C. intende "continuare mantenendo", e non tornare indietro e rifare esperienze fallite. Il V.C. sa che a problemi nuovi occorrono risposte nuove, ispirate a principii permanenti.
Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. Ma c'è una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario. Dobbiamo uscire da questa tradizione.
Talvolta sembra che non reggiamo lo sforzo, che la linea della tradizione occidentale sia diventata troppo lunga, che non riusciamo più a ripercorrerla. Talvolta coglie il sospetto che l'habitat storico sia più civile di quanto siano civilizzati i suoi abitanti, e che le civiltà si disintegrano proprio perché finiscono per sopravanzare i loro protagonisti. Siamo gravidi di futuro, oppure stiamo perdendo il passo?
Certo, dal tempo del Bossuet, che affermava, essere la scienza della tradizione la vera scienza ecclesiastica e anche dal tempo degli scandali che suscitavano le ardite negazioni della scuola di Tubinga, siamo molto lontani.
La tradizione repubblicana non si identifica nella tradizione della massoneria. Molta presenza massonica nel partito c'è ma naturalmente è un'associazione che ha la sua storia, fondata su certi valori spirituali, può darsi che essa si voglia avvicinare alla Chiesa. Credo che comunque i principi di uno stato laico vanno difesi indipendentemente dai rapporti che possono avere le associazioni spirituali.
Appena oltre il Lambro ritrovi la dolce Bassa natìa con un brivido lungo e impensato. La strada è ampia, a duplice corsia. Patetiche braide i cassînn sopravvivono in un paesaggio che ancora le capisce, cioè le comprende e le contiene. Tuttavia se ne stanno umili e pudiche in disparte, e proprio dal loro intonaco dimesso intuisci il miracolo imminente. Ecco infatti, oltre la curva, un rosseggiare improvviso di case non altere ma nobili, e così improvvidamente intonate con il tradizionale mattone lombardo che le prospettive scandinave della nuova città non ti allarmano per nulla.
La libertà intellettuale è una tradizione profondamente radicata, senza la quale è improbabile che esisterebbe la nostra cultura specificatamente occidentale.
Come attore, sono esclusivamente un prodotto di Hollywood. Alle spalle non ho nessuna formazione né nessun altro metodo tradizionale per affermarmi in quella che chiamano arte drammatica.