Il contrasto di due giovani eroi, il principe Enrico e Percy, detto Hotspur, sparge gran splendore sulle scene della prima parte dell'Enrico IV. Tutte le amabili e seducenti qualità son date, a dir il vero, al principe di Galles; egli mescola alle triste brigate, senza poterne mai far parte, e tutto ciò che è ignobile gli si appressa senza lederlo. Le sue più folli stravaganze non sembrano che celie del suo spirito attivo, ritenuto suo malgrado nell'ozio.
A volte mi chiedono: "Perché non ti aumenti il seno? Magari una taglia o due...". Scherziamo? Io sono orgogliosa della mia prima. Nell'adolescenza un po' ne ho sofferto (l'accettazione di sé va conquistata), mettevo il cotone nei reggiseni... Poi ho imparato ad apprezzarlo: se me lo rifacessi uguale a un'altra, non sarei più io. Perderei la mia unicità. La mia verità. Non so usare le malizie femminili, in seduzione sono un disastro e il romanticismo non mi interessa: bado alla sostanza.
Maledetto il pensier che ti donai; | Maledette le tracce, e la scaltrita | Sembianza, onde sedurre io mi lasciai; | Maledetta l'infausta ombra romita | Conscia de' miei trionfi, e della spene | Lungo tempo felice, e poi tradita.
Il modello femminile si è inesorabilmente conformato a quello maschile. Siamo conformi perché l'immagine che i media propongono di noi a cui una buona parte delle donne consapevoli cercano strenuamente di resistere è quello di una femmina puro oggetto di piacere e di seduzione.
Esiste un contagio del male: chi è non-uomo disumanizza gli altri, ogni delitto si irradia, si trapianta intorno a sé, corrompe le coscienze e si circonda di complici sottratti con la paura o la seduzione al campo avverso.
È davvero difficile per me accettare il fatto di aver totalmente perso la mia sessualità. Se fossi stato qui un anno fa, mi sarei già fatto due o tre ragazzi marocchini. Ora, con le macchie del sarcoma di Kaposi dappertutto, ho paura anche solo di cercare qualunque tipo di contatto con loro. Ho totalmente perso la capacità di sedurre e apprezzare l'arte della seduzione la fonte di molta della mia ispirazione per il lavoro e la vita.
Non penso che si possa parlare di arte per tutto il campo della pornografia. Di per sé il corpo umano è un'opera d'arte e quando viene filmato in uno stato erotico seduce la parte più intima di noi stessi.
La seduzione è qualcosa di più profondo di una scena erotica: ha a che fare con quello che pensi e che dici. Non pretendo di non aver usato nella vita larma del voler piacere, anche quello è un passaggio. Ovviamente mi lusinga essere considerata bella, ma oggi mi interessa meno. In questo ruolo sono una donna decisa.
[...] Scoprì che gli riusciva facile parlare con lei, e ne fu sorpreso. Generalmente con le donne era insieme taciturno e appassionato. I lunghi preamboli della seduzione lo annoiavano quasi quanto il successivo fastidio dello sbrogliamento. C'era qualcosa di disgustoso nell'immancabile traiettoria di ogni relazione. La parabola convenzionale l'attrazione, le mani che si sfiorano, il bacio, il bacio appassionato, i corpi che si sentono, il culmine a letto, e poi ancora letto, poi meno letto, poi la noia, le lacrime e l'amarezza conclusiva gli appariva vergognosamente ipocrita. E ancor di più detestava la "mise en scene" di ognuno di questi atti di commedia: l'incontro a una festa, il ristorante, il taxi, l'appartamento di lui, l'appartamento di lei, poi il fine settimana al mare, di nuovo i rispettivi appartamenti, poi gli alibi furtivi e l'addio finale, livido, davanti a un portone sotto la pioggia. Ma con Vesper non sarebbe potuto succedere niente di tutto questo. Nel tedio della stanza, nel tedio delle cure, la presenza di lei era ogni giorno un'oasi di piacere, un momento da aspettare con gioia. Nella loro conversazione non c'era che amicizia, con un lontano sottofondo di passione. [...]
Lionel Wallace mi raccontò la storia della porta nel muro durante una serata a quattr'occhi, nemmeno tre mesi fa. Sul momento pensai che per quanto lo riguardava fosse una storia vera. Ne aveva parlato con tale schietta convinzione che non avevo potuto fare a meno di credergli. La mattina dopo però, a casa mia, considerai la cosa con altri occhi; e mentre, a letto, rammentavo le cose che mi aveva detto senza più la seduzione della sua voce pacata e sincera, lontano dal cerchio di luce della lampada da tavolo schermata e da tutta l'atmosfera soffusa d'ombre che lo avvolgeva in una con gli arredi brillanti, i cristalli, la tovaglia e le posate della cena che avevamo consumato insieme, e che avevano composto un piccolo mondo effimero e splendente del tutto remoto dalla realtà di ogni giorno, le giudicai francamente incredibili.
Il punto non è raccogliere l'opinione del mondo come una stella polare che ci guidi, bensì di andare ognuno per la propria strada, nella vita e nel lavoro, senza essere depressi dal fallimento né sedotti dagli applausi.
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l'aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d'isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente.
È un illusione voluttuosa che abusa dell'uomo, facendogli credere che troverà tra le braccia di una donna, la cui bellezza lo seduce, una gioia più grande che non tra quelle di un'altra. Così egli immagina di compiere tutti questi sforzi e tutti questi sacrifici per la sua gioia personale, ed è soltanto per la conservazione della tipologia della specie in tutta la sua purezza, o per la procreazione di un'individualità ben determinata che non può nascere se non da questi genitori. La soddisfazione del suo desiderio è a profitto della sola specie, ha lavorato con dedizione a un fine che non era affatto suo.
Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l'oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l'espatrio o ci lusinghi l'intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L'insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi.
Non si tratta di voler stupidamente sfuggire all'utile, ancor meno di negare la fatalità che dà sempre a esso l'ultima parola ma si tratta di fare spazio alla possibilità di vedere apparire quel che seduce, ciò che sfugge nell'istante dell'apparire alla necessità di rispondere all'utile.
Gli sembrava così bella, così seducente, così diversa dalla gente comune, che non capiva perché nessuno rimanesse frastornato come lui al rumore ritmico dei suoi tacchi sul selciato della via, né si sconvolgessero i cuori con l'aria dei sospiri dei suoi falpalà, né impazzissero tutti d'amore al vento della sua treccia, al volo delle sue mani, all'oro del suo ridere.
[Su Marilyn Monroe] Era un personalissimo miscuglio di timidezza, di ambiguità e - non vorrei dire di "seduzione da star" - ma sapeva esattamente che effetto faceva agli uomini.
Quando il sedicenne Karl Rossmann, mandato in America dai suoi poveri genitori perché una donna di servizio l'aveva sedotto e aveva avuto un bambino da lui, entrò nel porto di New York sulla nave che ormai procedeva lenta, la statua della Libertà già osservata da un pezzo gli apparve come una luce di un sole divenuto di colpo intenso. Il braccio con la spada sporgeva come appena sollevato e attorno alla figura spiravano libere brezze.
Daniel Craig è ipnotico, magnetico. È un gentleman, ha una forte presenza fisica e una durezza che trovo seducente, ma probabilmente anche assai pericolosa. È un vero uomo. Per questo interpreta James Bond con molta credibilità.
Se la giovine sedotta dal libertino è senza educazione e se appartiene alle classi inferiori della società, non avrà probabilmente a gittarsi che nelle braccia della prostituzione. Così, allontanando quell'uomo dalle prostitute, si moltiplica il numero di queste disgraziate; si precipitano nel più orribile baratro delle creature, che forse sarebbero rimaste innocenti, e, sotto il pretesto di favorire la morale, le si arrecano, senza saperlo, le più gravi offese.
Non sono mai a mio agio nell'immediato, mi seduce solo quello che mi precede, quello che mi allontana da qui, gli istanti innumerabili in cui non fui: il non-nato.
Quelli di Tienanmen erano veramente dei ragazzi poveretti, sedotti da mitologie occidentali, un poco come quelli che esultarono quando cadde il muro; erano dei ragazzi che volevano la Coca-Cola.
Preferisco pensare alla scrittura come ad una testimonianza delicata, un gesto di affetto nei riguardi di una memoria che se ne va e muore anzitempo. Una esperienza che ti fa cambiare l'angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettive. Accompagnata forse da un infantile desiderio di seduzione. Ma fuori dei canoni, dentro le allegre invenzioni di una mente inquieta.