Sono sempre in ritardo, in tante cose mi ci vuole molto più tempo delle persone normali. Compenso la supervelocità in pista con la superlentezza nella vita.
[In un'intervista del 1976] Il tema unitario delle canzoni è quello degli emarginati, ma non tanto quelli tradizionalmente riconosciuti, come i sottoproletari, gli alcolisti, i drogati, quanto noi stessi. Pochi si occupano delle cosiddette persone normali. Pensa solo a un incidente per strada, con la gente che scappa per paura che la polizia faccia perdere tempo. Questo è Mio fratello è figlio unico, una persona tutto sommato normalissima. Mi piace esasperare le cose, amo i paradossi. In fondo, Ionesco, uno degli autori teatrali che preferisco, è tutto un paradosso. Dire che mio fratello è figlio unico perché è convinto che esistono ancora gli sfruttati, i malpagati e i frustrati non è demagogia.
Mentre nella vita di tutti i giorni quello che accade non può essere sempre plateale, nei miei romanzi non potrei mai parlare di una vita vissuta in maniera "normale" dove la normalità sia il suono del presente.
Non ci poniamo problemi del tipo: cosa potrebbe voler vedere il pubblico? Cosa potrebbe interessare al nostro pubblico? Queste domande non ce le poniamo proprio mai. Prima di tutto, approfondiamo argomenti che non capiamo e che ci piacerebbe tanto capire e pensiamo che, siccome ci reputiamo persone normali, ce ne siano altre che hanno le nostre stesse curiosità.
Recitare il ruolo di Cristo è stato come essere in una prigione. È stata la parte più difficile che abbia mai dovuto svolgere nella mia vita. È stato impossibile fumare o bere in pubblico. Ho dovuto mantenere l'immagine ventiquattr'ore su ventiquattro. Non appena il film è finito, sono tornato a casa in Svezia e ho cercato di ritrovare il mio vecchio io. Ci sono voluti sei mesi per tornare alla normalità.
Il web è a un punto di svolta molto importante. Fino a poco tempo fa, la normalità sul web era che la maggioranza delle cose non erano sociali e la maggior parte delle persone non usava la propria identità reale. Stiamo costruendo un nuovo web in cui alla base vi è il "sociale".
La mia vita sessuale è formidabile. Se la testa dice di "sì", il corpo dice di "no". Se il corpo dice di "sì" è la testa a dire di "no"... La mia vita sessuale è quella di una persona normale, anzi, con tutti gli impegni che ho, riesco a far l'amore sì e no due volte l'anno.
In tv vediamo tette rifatte, donne perfettissime. Mai la normalità, che è sempre imperfetta, asimmetrica. È un mondo irreale ma visibile, inquina la vita di tutti i giorni, gli occhi dei nostri figli.
L'osservazione profonda di ogni cosa comporta l'inserimento di una determinata cosa nella visione di un Sistema Universale in rapporto al valore ed alla funzione della cosa stessa. Accedendo quindi a questa forma di "conoscenza" il pensiero viene a trovarsi necessariamente ad essere intinto di quelle particolari essenzialità per le quali acquisisce le "possibilità" cui sopra accennavo e che autorizzerebbero l'esistenza di un PN [paranormale], mentre invece è la più legittima "normalità" che si manifesta. Di qui il sorgere di facoltà delle quali mi è dato disporre solamente quando pervengo a riconoscerne la reale natura, per accoglierle allora con responsabile consapevolezza e coscienza.
II paradosso fondamentale del Cristianesimo è che la ordinaria condizione dell'uomo non è il suo stato di sanità e di sensibilità normale: la normalità stessa è un anormalità. Questa è la filosofia profonda della caduta.
Pena e sospetto che suscitano le persone normali in un mondo dove interessa soltanto l'Eccezionale, in tutte le sue varietà. Così nell'uomo probo si è portati a vedere la canaglia di domani, o una canaglia che si nasconde, mentre nella canaglia di oggi si scopre un motivo di emozione. Abele viene sottoposto all'autopsia del cervello, Caino è invitato a scrivere le sue memorie.
Non posso dire di avere una memoria precisa, unica di quella esperienza. Nella mia mente sono rimaste una serie di immagini visive delle cose più strane e lontane dalla normalità terrestre. Ricordo il cielo nero come la pece, la desolazione della superficie lunare.
Si vede, si sente che un po alla volta, giorno per giorno, New York sta tornando alla normalità. Oggi, per esempio, il sindaco Giuliani ha detto che possiamo ricominciare a farci gestacci lun laltro.
[Sulle reazioni scaturite in seguito alla sua prefazione al libro di Alessandro Cecchi Paone.] Mi stupisce quando fa clamore una notizia che non dovrebbe essere notizia. Quando uno parla d'amore, quando si parla di sentimenti, ogni persona deve avere il diritto di amare chi vuole. Il mondo del calcio non è fuori dalla società, non è fuori dal mondo, ma è nel mondo, quindi quello che ho detto su certi argomenti, rientra nella normalità. Quando c'è sentimento, quando c'è amore, non bisogna avere paura dei propri sentimenti e bisogna rispettare ogni forma d'amore.
Che esista una faccia nascosta della luna lo sappiamo, ce l'hanno detto anche i Pink Floyd.
Che cosa succeda da quelle parti, invece, ce l'ha svelato Astolfo nell'Orlando Furioso: ci va a finire il senno di quelli che l'hanno perso, ci aleggiano, liberi e inafferrabili, la ragionevolezza, la concretezza, la sicurezza, l'equilibrio e la normalità di chi sull'altra faccia della luna, quella visibile a tutti, ci vive ogni giorno. Anzi, vive anche più in su della luna, ancora più in alto, sulle stelle.
Ecco, esiste una faccia nascosta delle stelle?
Di sicuro esiste una faccia nascosta delle star. Soprattutto quelle del cinema e della musica, e in particolare in quella più maledetta: il rock.
Da ragazzina ero ossessionata dall'idea di non essere normale, ma quando ho visto le immagini dei film di Dario Argento ho sentito che mi veniva concessa la possibilità di stare al mondo. Sono numerosi i suoi sostenitori che, come me, dopo aver visto i suoi film hanno addirittura rinunciato all'idea di suicidarsi.
[Tratta da un'intervista a LibriAlice del 27 febbraio 1998]