Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di avere torto. Che poi è come dire, in altre parole, che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri.
Non occorrono né coraggio né prescienza per predire il disastro. Il coraggio è necessario per affermare che le cose vanno bene, proprio nel momento in cui stanno andando bene. Gli storici si divertono a crocifiggere il falso profeta del millennio. Non insistono mai sull'errore dell'uomo che a torto predisse l'Armageddon.
Er cazzo se pò ddí rradica, uscello, | ciscio, nerbo, tortore, pennarolo, | pezzo-de-carne, manico, scetrolo, | asperge, cucuzzola e stennarello.
[da Er padre de li Santi]
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c'è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro. Ma queste seduzioni sono fomite, eccitamento continuo al lavoro, sono l'aria respirabile perché viva la mente; ed il cuore, lungi dal farci torto non serve spesso che a rinvigorirla. Provasi davvero la febbre di fare; in mezzo a cotesta folla briosa, seducente, bella, che ti si aggira attorno, provi il bisogno d'isolarti, assai meglio di come se tu fossi in una solitaria campagna. E la solitudine ti è popolata da tutte le larve affascinanti che ti hanno sorriso per le vie e che son diventate patrimonio della tua mente.
«[Micòl] Sono anche io come tutte le altre: bugiarda, traditora, infedele Non molto diversa da un'Adriana Trentini qualsiasi, in fondo».
Aveva detto «infedele» spiccando le sillabe, con una specie di amaro orgoglio. Proseguendo, aggiunse che se io avevo avuto un torto era sempre stato quello di sopravalutarla un po' troppo. Con questo, non è che avesse la minima intenzione di scagionarsi, per carità. Tuttavia era un fatto: lei aveva sempre letto nei miei occhi tanto «idealismo» da sentirsi in qualche modo forzata ad apparire migliore di quanto non fosse in realtà.
Non va bene dire a un ateo che è un ateo, o attribuire a chi nega l'immortalità l'infamia di negarla, o pensare che si possa costringere un avversario ad ammettere di aver torto dimostrandogli che ha torto in base ai principi di qualcun altro, e non ai suoi. [...] È questo il senso di una massima attribuita al grande san Luigi, re di Francia, che le persone superficiali citano come un esempio di fanatismo; il senso è che con un infedele si deve o discutere come un vero filosofo sa fare, oppure "infilargli in corpo una spada più profondamente che si può."
Sarà un difetto, sarà un vizio: ma anche se auspico la fortuna economica della mia casa editrice, non posso fare a meno di ricordare che essa è nata soprattutto da un miraggio, no: da un'intenzione, addirittura da un bisogno e da un desiderio che esito a definire culturali soltanto perché la parola cultura, Cultura, Culture mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo. Diciamo allora che: anche se auspico la fortuna economica della mia casa editrice, ho in mente, penso, perseguo una "Fortuna" nel secondo senso. E questa è una cosa molto difficile da spiegare; a farla breve: io cerco di fare un'editoria che magari ha torto lì per lì, nella contingenza del momento storico, ma che, quasi per scommessa, io ritengo abbia ragione nel senso della storia.
Io cerco di fare un'editoria che magari ha torto lì per lì, nella contingenza del momento storico, ma che, quasi per scommessa, io ritengo abbia ragione nel senso della storia.
Sono molto ottimista per il futuro della Calabria. Se succedono certe cose non si deve incolpare soltanto la gente comune, il popolo, ma pure chi ci rappresenta. Noi calabresi abbiamo bisogno di una classe politica responsabile. Se ci sono problemi da quarantanni, non possiamo avere gli stessi problemi nel 2010. È da quando sono bambino che sento ripetere le cose di sempre, ogni anno. Certo, qualcuno mi potrebbe dire che al Sud non si fa mai niente e io non posso dargli torto. È arrivato il momento di cambiare landazzo: quando arrivano i soldi le opere si devono fare, si devono vedere e si devono pure toccare con mano.
Vorrei tanto aver studiato recitazione, dopo tutti questi anni passati a brancicare in quest'arte. [...] Gli studenti di mister Strasberg danno delle interpretazioni realistiche perché credono in quello che fanno. Alcuni attori del Metodo caricano le loro performance di infiorettature. [...] Ma trucchetti del genere sono irrilevanti in cofronto all'effetto che ha il Metodo sui ragazzi di talento. Quei giovani si emancipano da quei trucchi. [...] Mister Strasberg in persona una volta ha detto che, senza saperlo, sono un attore del Metodo. Non so se abbia torto o ragione, ma è un gran bel complimento.
A Ernest Falconnet
Mio caro Ernest,
dovrei dirvi che le vostre due lettere mi hanno fatto molto piacere? No, sarebbe una espressione troppo debole per descrivere il sentimento che prova un uomo quando il proprio amico gli apre il cuore e gli consente di leggervi dentro. La nostra amicizia non è mai stata in difficoltà. Le nostre anime sono come due giovani stelle che si levano insieme e si guardano l'una di fronte all'altra sull'orizzonte: un leggero vapore può passare tra esse e offuscarle per qualche ora, ma presto l'illusione si dissolve e riappaiono pure, intatte, brillanti l'una per l'altra e si riscoprono sorelle. Riconosco che ho avuto torto di pensare ciò che ho pensato e di scrivere ciò che ho scritto. Ma ascoltate, amico mio, l'amicizia è anche una vergine timida e gelosa.
Quando s'investono tutte le proprie energie nel desiderio della persona amata, in fondo le si fa torto: perché allora non rimangono più forze per essere veramente con lei.
Io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi; sarò qui, resterò qui, anche per loro.
Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo.
La televisione è cambiata e purtroppo non ci sono più trasmissioni fatte a misura di ragazzo. Avendone condotte molte, riconosco che la tv fatta per i ragazzi di 14 e 15 anni non esiste più. Oggi i giovani sono dimenticati dalla televisione e questo è un vero peccato.
[Sulla candidatura a direttore generale della Rai] La candidatura è nientaltro che una provocazione: ho visto dei nomi che ancora oggi mi lasciano perplesso, come quelli di Michele Santoro, ma soprattutto quello di Carlo Freccero. Chiaramente, in questa mia candidatura, non potevo escludere Topo Gigio, il quale si accontenterebbe come ingaggio, di solo qualche pezzetto di groviera.
Frasi sul torto
DiCino Tortorella
Qualcuno ha scritto che dopo la mia esperienza di premorte sono diventato credente. Non è vero, non ho mai avuto e non ho tuttora una fede certa. Ma sono sicuro che se esiste un Dio, mia madre che certo rivedrò, mi accompagnerà da lui.