Il dotto professore di ogni arte e di ogni scienza non sa usare mani e piedi, non sa né correre, né camminare, né nuotare, e considera uomini volgari e meccanici coloro che comprendono ed esercitano queste arti del corpo e della mente, benché per saperne anche una sola alla perfezione occorra molto tempo ed esercizio, capacità, forza e talento.
Sulla spiaggia di notte
sta una bambina con suo padre
guardando lest, il cielo autunnale.
Attraverso loscurità,
mentre depredanti nuvole, funeree nuvole, in nere masse
sgorgando,
più basse cupe e veloci di traverso al cielo,
in mezzo a una trasparente chiara cintura di etere
lasciata libera a oriente,
ascende vasto e calmo Giove, signore degli astri,
e vicino a lui, solo poco più in alto,
nuotano le delicate sorelle, le Pleiadi.
Sulla spiaggia la bambina che tiene la mano del padre,
quelle nuvole funeree che si abbassano vittoriose per
divorare tutto,
guardando piange in silenzio.
Non piangere, bambina,
non piangere, mia cara,
con questi baci chio allontani le tue lacrime,
le nuvole depredanti non saranno più a lungo vittoriose,
non avranno a lungo il possesso del cielo, divorano le
stelle soltanto in apparenza,
Giove riemergerà, sii paziente, guarda ancora unaltra
notte, le Pleiadi emergeranno,
sono immortali, tutte quelle stelle dorate e inargentate
brilleranno ancora,
le stelle grandi e le piccole brilleranno ancora, durano,
i vasti soli immortali e le eterne, riflessive lune
brilleranno ancora.
Allora mia cara piangerai tu sola per Giove?
consideri tu sola la sepoltura delle stelle?
Qualcosa cè,
(con le mie labbra calmandoti, io aggiungo in un
sussurro,
ti do il primo consiglio, il primo inganno,)
qualcosa cè di più immortale anche delle stelle,
(molte le sepolture, molti i giorni e le notti che passano e
svaniscono)
qualcosa che durerà più a lungo anche del luminoso
Giove,
più a lungo del sole e di ogni ruotante satellite,
o delle irradianti sorelle, le Pleiadi.
Noi due, quanto a lungo fummo ingannati,
ora metamorfosati fuggiamo veloci come fa la Natura,
noi siamo Natura, a lungo siamo mancati,
ma ora torniamo,
diventiamo piante, tronchi, fogliame, radici, corteccia,
siamo incassati nel terreno, siamo rocce,
siamo querce, cresciamo fianco a fianco nelle radure,
bruchiamo, due tra la mandria selvaggia, spontanei
come chiunque,
siamo due pesci che nuotano insieme nel mare,
siamo ciò che i fiori di robinia sono, spandiamo profumi
nei sentieri intorno i mattini e le sere,
siamo anche sterco di bestie, vegetali, minerali,
siamo due falchi, due predatori, ci libriamo in alto
nell'aria e guardiamo sotto,
siamo due soli splendenti, siamo noi che ci bilanciamo
sferici, stellari, siamo come due comete,
vaghiamo con due zanne e quattro zampe nei boschi,
ci lanciamo sulla preda,
siamo due nuvole che mattina e pomeriggio avanzano
in alto,
siamo mari che si mescolano, siamo due di quelle felici
onde che rotolano una sull'altra e si spruzzano
l'un l'altra,
siamo ciò che l'atmosfera è, trasparente, ricettiva,
pervia, impervia,
siamo neve, pioggia, freddo, buio, siamo ogni prodotto,
ogni influenza del globo,
abbiamo ruotato e ruotato finché siamo arrivati di nuovo
a casa, noi due,
abbiamo abrogato tutto fuorché la libertà, tutto fuorché
la gioia.
V'è un muro bianco, obliquo al cielo, sopra il quale il cielo si ricrea infinito, verde, assolutamente intoccabile. Gli angeli vi nuotano, e le stelle, anche loro indifferenti. Sono il mio medium.
I bambini s'incontrano con grida e danze sulla spiaggia di mondi sconfinati, costruiscono castelli di sabbia e giocano con conchiglie vuote, con foglie secche intessono barchette e sorridendo le fanno galleggiare sulla superficie del mare. I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi non sanno nuotare né sanno gettare le reti.
La signora avrà avuto sessanta, sessantacinque anni. La guardavo, steso su una sdraio di fronte alla piscina di un circolo sportivo all'ultimo piano di un moderno edificio da dove, attraverso grandi finestre, si vede tutta Parigi. Aspettavo il professor Avenarius, con il quale mi incontro lì di tanto in tanto per fare due chiacchiere. Ma il professor Avenarius non arrivava e io osservavo la signora. Era sola nella piscina, immersa nell'acqua fino alla vita, lo sguardo rivolto in su verso il giovane maestro di nuoto in tuta che le stava insegnando a nuotare. Ora lei ascoltava le sue istruzioni: doveva aggrapparsi con le mani al bordo della piscina e inspirare ed espirare profondamente. Lo faceva con serietà, con impegno, ed era come se dal fondo delle acque risuonasse la voce di una vecchia locomotiva a vapore (quel suono idillico, oggi ormai dimenticato, che per coloro che non l'hanno conosciuto può essere descritto soltanto come il respiro di un'anziana signora che inspira ed espira forte vicino al bordo di una piscina).
O palombaro per sempre sotto la sua campana!
Tutto un mare di vetro eternamente caldo!
Tutta una vita immobile dai lenti pendoli verdi!
E tanti esseri strani attraverso le pareti!
E ogni contatto per sempre vietato!
Mentre c'è tanta vita nell'acqua chiara di fuori!
Attenzione! L'ombra dei grandi velieri passa sulle dalie delle foreste sottomarine;
E io sono per un attimo all'ombra delle balene che migrano verso il polo!
In questo momento, gli altri scaricano, forse, vascelli pieni di neve nel porto!
C'era ancora un ghiacciaio in mezzo alle praterie di Luglio!
Nuotano all'indietro nell'acqua verde dell'ansa!
Entrano a mezzogiorno in grotte oscure!
E le brezze del largo ventilano le terrazze!
Attenzione! Ecco le lingue di fiamma del Gulf-Stream!
Allontanate i loro baci dalle pareti della noia!
Non hanno più messo neve sulla fronte dei febbricitanti;
I malati hanno acceso un fuoco di gioia,
E gettano a piene mani i gigli verdi nelle fiamme!
Appoggiate la vostra fronte alle pareti meno calde,
Aspettando la luna al vertice della campana,
E chiudete bene i vostri occhi alle foreste di pendoli blu e di albumine violette, restando sordi alle suggestioni dell'acqua tiepida.
Asciugate i vostri desideri deboli di sudore;
Per prima cosa andate da quelli che stanno per svenire:
Hanno l'aria di celebrare una festa nuziale in una cava;
Hanno l'aria di sotterrare a mezzogiorno, in un corridoio rischiarato da lampade in fondo a un sotterraneo;
Attraversano, in corteo di festa, un paesaggio simile ad un'infanzia d'orfano.
Andate poi da quelli che stanno per morire.
Arrivano come vergini che hanno fatto una lunga passeggiata al sole, un giorno di digiuno;
Sono pallidi come malati che ascoltano piovere placidamente sui giardini dell'ospedale;
Hanno l'aspetto di sopravvissuti che pranzano sul campo di battaglia.
Sono simili a prigionieri che non ignorano che tutte le sentinelle si bagnano nel fiume,
E che ascoltano falciare l'erba nel giardino della prigione.
Il nuoto, come tutti gli sport in generale, aiuta ad ottimizzare i tempi. Poter praticare attività fisica è un lusso, un premio. Per questo bisogna tener bene presente che ci sono dei doveri prima: la scuola e i compiti a casa sono la priorità e per guadagnare il premio di poter fare sport bisogna fare tutto bene e nel breve tempo possibile. Ho sempre cercato di fare il mio dovere subito e al meglio delle mie capacità perché poi sarei potuto correre in piscina e dedicarmi alla mia passione.
Quando i ragazzini vanno a scuola non vedono lora di poter sudare, giocare a pallone in cortile e muoversi. Hanno energia e voglia di divertirsi. Quando cè la passione non si può parlare di sacrificio in vista del raggiungimento di un obiettivo. Nel nuoto fisicità e concentrazione vanno necessariamente correlati e limpegno deve essere costante. Ma quando sei in piscina e qualcuno ti sta insegnando qualcosa che ami fare tutto viene naturale. E molto importante il ruolo delleducatore che deve essere in grado di trascinare: spesso non è il giovane allievo che è distratto ma le condizioni in cui si allena perché a volte ci sono corsi con tanti bambini e listruttore non può dare attenzione a tutti allo stesso modo. E se ci si sente trascurati ci si stufa più facilmente e non si è motivati.
Frasi sul nuoto
DiMassimiliano Rosolino
Mi hanno chiesto: ma tu sei quel ragazzo che ballava in televisione? Bella domanda, dopo ventanni di nuoto!
A dieci anni i bambini non sono tutti uguali, cè chi si è sviluppato prima, chi ha iniziato prima e chi più tardi. Limportante è divertirsi e se si ha una buona compagnia e un buon gruppo, cè un valore aggiunto perché anche se il nuoto non è uno sport di squadra cè comunque una squadra e un gruppo di riferimento.
Frasi sul nuoto
DiMassimiliano Rosolino
Il nuotatore ha come punto di riferimento i tempi. Il nuoto è uno sport completo che può dare un patrimonio eccezionale ma deve sempre essere vissuto in maniera serena. Il tempo da battere per migliorarsi non deve creare nel bambino ansia da prestazione ma deve essere uno stimolo per impegnarsi ad esprimere il meglio.
Frasi sul nuoto
DiMassimiliano Rosolino
Nel nuoto lagonismo si intraprende molto presto e limpegno è fondamentale perché altrimenti non si raggiunge il risultato che non significa abbattere i record ma semplicemente migliorarsi.
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita | nella prossima cercherei di fare più errori | non cercherei di essere tanto perfetto, | mi negherei di più, | sarei meno serio di quanto sono stato, | difatti prenderei pochissime cose sul serio. | Sarei meno igienico, | correrei più rischi, | farei più viaggi, | guarderei più tramonti, | salirei più montagne, | nuoterei più fiumi, | andrei in posti dove mai sono andato, | mangerei più gelati e meno fave, | avrei più problemi reali e meno immaginari. | Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente | e precisamente ogni minuto della sua vita; | certo che ho avuto momenti di gioia | ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti. | Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita, | solo di momenti, non ti perdere l'oggi. | Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro, | una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute; | se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera | e continuerei così fino alla fine dell'autunno. | Farei più giri nella carrozzella, | guarderei più albe e giocherei di più con i bambini, | se avessi un'altra volta la vita davanti. | Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
«Non ho nemmeno il coraggio di prenderlo in giro» disse Fred, guardando la figura ingobbita di Ron.
«Certo che... quando ha mancato il quattordicesimo...»
Fece dei gesti inconsulti con le braccia, come se nuotasse a cagnolino.
«...be', me la risparmio per le feste, eh?»
Se questo mondo fosse un piano infinito e navigando a oriente noi potessimo sempre raggiungere nuove distanze e scoprire cose più dolci e nuove di tutte le Cicladi o le Isole del Re Salomone, allora il viaggio conterrebbe una promessa. Ma, nell'inseguire quei lontani misteri di cui sogniamo, o nella caccia tormentosa di quel fantasma demoniaco che prima o poi nuota dinanzi a tutti i cuori umani, nella caccia di tali cose intorno a questo globo, esse o ci conducono in vuoti labirinti o ci lasciano sommersi a metà strada.
Come il nuotatore deve sempre nuotare per non andare a fondo, nonostante che si sia reso sempre più magistrale nella sua arte natatoria, così anche l'amante deve vivere ogni giorno in modo nuovo e originale nell'amore e interrogare l'amore, e così deve alla fine anche il conoscente porsi ogni giorno nuova la domanda sull'essenza della verità, senz'essere per questo uno scettico sterile e distruttivo.
Chi non arrischia questo salto [nella corrente] non sperimenterà mai che cosa è nuotare, e così anche chi non osa il salto nella verità non raggiungerà mai la certezza della sua esistenza.
Qualche giorno prima di esibirmi vado a nuotare in piscina. Per suonare il pianoforte e dirigere l'orchestra è necessaria elasticità; così con il contatto dell'acqua rilasso la muscolatura, trovo la concentrazione e ripasso le note.
Per L'Impero colpisce ancora abbiamo usato tutta l'elettronica possibile. Il cinema, la pellicola, è un'idea del diciannovesimo secolo. Invece, come potenzialità, siamo già nel ventunesimo. Faccio un esempio: con un film tradizionale c'è sempre da parte del regista la paura che ogni volta la pellicola non rispunti dall'altra parte del proiettore, che quelle macchinette antiquate se la mangino. E poi tutti gli intoppi e le energie sprecate con macchinari che sono stati pensati cento anni fa. Con The Empire abbiamo inaugurato il Duemila, eliminato per esempio tutta la parte meccanica e manuale del processo di ripresa, abbiamo ottenuto dei risultati studiando con il computer le reazioni dell'occhio umano al colore e al movimento. Per questo nel film sembra di essere dentro lo spazio, di nuotare nei colori.