Non mangia che colombe l'amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l'amore.
Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. Ma la guerra è finita, obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi immaginare oggi. Guerra è sempre, rispose memorabilmente Mordo Nahum.
Il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio.
Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?
Sono le cose più semplici a darmi delle idee. Un piatto in cui un contadino mangia la sua minestra, l'amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi.
Il cibo è una delle più grandi gioie della vita siamo e siamo arrivati a un punto davvero triste dove stiamo trasformando il cibo in un nemico oltre a qualcosa di cui aver paura.
Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.
Quando sei uno chef, ti muovi continuamente. Non si ha mai la possibilità di sedersi e mangiare. Gli chef non si siedono mai per mangiare prima di cucinare. Così, quando ho finito il mio lavoro, la prima cosa che faccio, soprattutto quando mi trovo a New York, è andare a correre. Corro 10 o 15 chilometri e corro per farmi venire appetito.