La maggior parte dei sogni muoiono di una morte lenta. Sono concepiti in un momento di passione, con la prospettiva di possibilità infinite, ma spesso languono e non sono perseguiti con la stessa intensità di quando hanno visto la luce. Lentamente, sottilmente, un sogno diventa sfuggente ed effimero. Le persone che hanno perso i loro sogni diventano pessimiste e ciniche. Si sentono come se il tempo e la devozione spesi per inseguire i loro sogni fossero sprecati. Le cicatrici emotive durano per sempre.
Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita.
C'era un bambino che sognava,
un cavallo di cartone.
Apri gli occhi il bimbo
e più non vide il cavallino,
un cavallino bianco.
Il bimbo tornò a sognare;
per il crine l'afferrava...
Ora non mi sfuggirai!
Appena l'ebbe afferrato,
il bimbo si svegliò.
A veva chiuso il pugno.
Il cavallino volò!
Serio serio restò il bimbo
pensando che non è vero
un cavallino sognato.
È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c'è un nuovo inizio.