L'esperienza dei quotidiani rapporti col mondo ostile, e delle quotidiane rinunzie a cui è costretta la povera gente, ti aveva già provato. Era evidente che avevi subìto un trauma dal quale soltanto adesso ti riprendevi. Stavi scoprendo te stesso, ti rendevi conto, dolorosamente, di avere vissuto fino ad allora, una vita precaria e assurda, del tutto opposta alla realtà che dovevi ora affrontare senza possederne gli elementi. Quando finalmente scoprivi il mondo coi tuoi propri occhi, non era più il mondo che esternamente ti era familiare, ma un altro, diverso e ostile, ove dovevi inserirti a forza, ed ove le tue abitudini, le tue maniere, i tuoi stessi pensieri erano inadatti e addirittura negativi. La nuova realtà ti rifiutava.
Quanto al rapporto fede-morale, penso che per stabilire una corretta convivenza tra gli uomini la ragione sia in grado di fondare una morale (vedi Kant) indipendentemente dalla fede la quale, come dimostrano il nostro tempo e i tempi trascorsi, concorre più all'ostilità e alla ferocia fra gli uomini che alla loro pacifica convivenza.
La fedeltà, se la vogliamo scarnificare un po', è la virtù di chi si sente più debole nella coppia e ha l'impressione che, perso quell'uomo o quella donna con cui vive, non ha altra chance che il deserto della solitudine. E allora si abbarbica all'indifferenza dell'altro/a, quando non alla sua ostilità, profondendosi in quelle forme esasperate d'amore che sono il rovescio del suo bisogno assoluto dell'altro.
Per me l'Universo era del tutto privo di Vita, o di Scopo, o di Volontà, e perfino di Ostilità; era solo un enorme, inerte, incommensurabile Locomotiva che correva, nella sua mortale indifferenza, per stritolarmi membro a membro. Oh immenso, malinconico, solitario Golgota, e Fabbrica di Morte! Perché il Vivo è stato esiliato laggiù solitario eppur cosciente? Perché, se il Diavolo non esiste; anzi, a meno che il Diavolo sia il vostro Dio?
In una seppur motivata ostilità non è proficuo il rancore nascosto, ma un aperto chiarimento; perché produce l'emozione necessaria che chiarisce i fatti, separa il giusto da quello ingiusto, e fa vedere quello che c'è da vedere.
Purtroppo la crisi economica rischia di avere ricadute sulla convivenza civile. Può far sorgere la tentazione di chiusure, di esclusione. Penso alle spinte xenofobe che vediamo emergere in alcuni movimenti politici europei o allostilità diffusa verso i rom. E ricordo quanto ancora oggi il genocidio di rom e sinti avvenuto durante il nazismo sia dimenticato. Vediamo ancora oggi nelle società europee troppo antagonismo, spinte violente, odi incomprensibili, pregiudizi difficili da debellare. È intenzione del governo italiano portare i temi per sconfiggere i pregiudizi razziali in Europa e ai capi di Stato. Perché non possiamo permetterci che la costruzione e l'integrazione dell'Unione europea possa piombare nella disintegrazione e nella disgregazione. Per questo i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo vanno sorvegliati e combattuti per tempo. Altrimenti le fondamenta del magnifico edificio europeo verranno erose.
In genere, a guardare spassionatamente, nella famiglia c'è molto più ostilità, tirannia verso i figli soprattutto che non amore, tenerezza, comprensione. Il pericolo di scaricare i propri sentimenti e desideri di violenza all'interno della famiglia è molto forte.
C'è un femminismo estremista che non amo. Soprattutto per due suoi aspetti. Il primo: l'ostilità verso l'uomo. Mi sembra che nel mondo ci sia già troppo ostilità bianchi e neri, destra e sinistra, cristiani e non cristiani, cattolici e protestanti che non c'è bisogno di creare un altro ghetto. Il secondo: il fatto che sia un progresso per la donna moderna mettersi nella stessa condizione dell'uomo moderno il manager che fa affari, il finanziere, il politico senza vedere il lato assurdo e anche inutile di queste attività.
1933
Carla capì che i genitori stavano per litigare. Nel preciso istante in cui entrò in cucina l'ostilità fra loro la investì come il vento gelido e penetrante che a febbraio spazzava le strade di Berlino prima di una bufera di neve. Fu tentata di girarsi e andarsene. Non accadeva spesso che discutessero. In genere si mostravano molto affettuosi tra loro... anche troppo. Carla provava un profondo imbarazzo quando si baciavano davanti ad altre persone. I suoi amici lo trovavano strano, perché i loro genitori non erano altrettanto espansivi. Una volta lo aveva detto alla mamma, che si era messa a ridere compiaciuta. "Il giorno dopo il matrimonio tuo padre e io fummo costretti a separarci a causa della Grande Guerra" aveva spiegato. Era inglese di nascita, anche se non lo si sarebbe detto. "Io rimasi a Londra, mentre lui dovette tornare a casa, in Germania, per arruolarsi". Carla aveva sentito tante volte quella storia, che la mamma amava ripetere. "Eravamo convinti che la guerra sarebbe durata tre mesi, invece lo rividi soltanto cinque anni dopo. Per tutto quel tempo non desiderai altro che stringerlo a me, per cui adesso non me ne stanco mai".
La ricostruzione europea è stata gravemente ritardata dal fatto che due anni dopo la fine delle ostilità non è stato possibile mettersi d'accordo sulle condizioni di pace con Germania e Austria. In questo modo si va rapidamente evolvendo una situazione che non promette nulla di buono per il mondo.
Molto di ciò che finora è andato sotto il nome di religione conteneva in sé un atteggiamento d'inconscia ostilità verso la vita. La vera religione deve insegnare che la vita è colma di gioie che rallegrano l'occhio di Dio, e che la conoscenza senza l'azione è vuota.
La mia vita è difficile, certo, ma è soprattutto umiliante. A 47 anni non ho più l'età per scontrarmi con l'ostilità e avere il marchio di reietta stampato sulla fronte.