L'altro giorno la Mamma mi ha chiesto «Se qualcuno telefonasse e ci dicesse d'aver scoperto una pillola che ti farebbe campare altri dieci anni, la prenderesti?» E io istintivamente ho risposto «No!» Perché non la vorrei, perché non vorrei vivere altri dieci anni. Per rifare tutto quello che ho già fatto? Sono stato nell'Himalaya, mi sono preparato a salpare per il grande oceano di pace e non vedo perché ora dovrei rimettermi su una barchetta a pescare, a far la vela. Non mi interessa.
Sui lidi di quel mare Mediterraneo che, insinuandosi nella terraferma, forma il più vasto golfo dell'Oceano ed or restringendosi per mezzo di isole o promontori, ora estendendosi ampiamente, unisce e separa ad un tempo le tre parti del mondo antico, fin dai tempi remoti si stabilirono genti varie le quali, se sotto l'aspetto etnografico e linguistico appartengono a stirpi diverse, storicamente formano un unico complesso.
Nessuna cosa è per se stessa una sola; tu non puoi, correttamente, dar nome a una cosa né a una sua qualità; se tu, per esempio, chiami alcuna cosa grande, ecco che essa potrà apparire anche piccola; se la chiami pesante, potrà apparire anche leggera; e così via per tutto il resto, perché niente è uno, né sostanza, né qualità. Dal mutar luogo, dal muoversi, dal mescolarsi delle cose fra loro, tutto diviene ciò che noi, adoprando una espressione non corretta, diciamo che è; perché niente mai è, ma sempre diviene. Su questo punto tutti i filosofi, uno dopo l'altro, a eccezione di Parmenide, si deve ammettere che sono d'accordo, [...]; e anche sono d'accordo i migliori poeti dell'uno e dell'altro genere di poesia, Epicarmo della commedia, della tragedia Omero; il quale, dicendo "Padre fu Oceano a' numi e madre Teti", intese dire che tutte le cose hanno origine dal flusso e dal movimento.
Nel grande oceano della natura gli individui son gocce che il vento spazza dall'onda e fa correre lucide e leggere sulla superficie per un solo istante.
Cerco le emozioni nuove che ha da offrire la mia età | cerco tutto ciò che sa di vento, di oceano e libertà | e cerco di imparare quello che non so | io cerco anche se non capisco prima o poi capirò.
Miei cari ascoltatori, a stare a sentire certi cervelli limitati (mai aggettivo è stato più adatto), l'umanità sarebbe rinchiusa in un cerchio di Popilio che mai essa riuscirebbe a superare, essendo condannata a vegetare su questo globo senza alcuna speranza di slanciarsi un giorno negli spazi planetari! Sciocchezze! Si andrà sulla Luna e poi sui pianeti e sulle stelle come oggi si va da Liverpool a New York, facilmente, rapidamente, sicuramente, e l'oceano atmosferico sarà tra breve attraversato come gli oceani terrestri. La distanza non è che una parola relativa, e finirà per essere ridotta a zero.
Ho paura e chiamo il tuo nome | Amo la tua voce e la tua folle danza | Ascolto le tue parole e conosco il tuo dolore | La tua testa tra le mani e il suo bacio sulle labbra di un altro | I tuoi occhi al suolo | E il mondo intorno che ruota per sempre | Addormentato nella sabbia con l'oceano che tutto cancella...
Prestai l'orecchio stanco all'interminabile salmodiare sulle azioni e le avventure di Maui, il prometeico semidio della Polinesia, colui che pescò la terra dalle profondità dell'oceano servendosi di ami assicurati al paradiso, che innalzò il cielo sotto il quale in precedenza avevano camminato gli uomini a quattro zampe non avendo lo spazio per rimanere eretti, e che era riuscito a fermare il sole e a intrappolare le sue sedici gambe per convincerlo ad attraversare più lentamente il cielo visto che evidentemente il sole era un sindacalista che credeva nella giornata di sei ore, mentre Maui era favorevole al libero commercio e alla giornata di dodici ore.
Non so come apparirò al mondo. Mi sembra soltanto di essere stato un bambino che gioca sulla spiaggia, e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una conchiglia più bella del solito, mentre l'oceano della verità giaceva insondato davanti a me.
Sogno il giorno in cui usciranno dai flutti e stringeranno negli artigli immensi i resti dell'umanità insignificante, logorata dalle guerre... il giorno in cui le terre sprofonderanno e il fondo oscuro dell'oceano salirà in superficie, nel pandemonio universale.
Come può verificarsi rivelazione? Come l'abisso e l'oceano di tutta la realtà potrà rendersi conoscibile? ed udibile ad una "goccia da un secchio" e al "granello di polvere" (Is 40, 15), come "l'erba secca", il "fiore che appassisce" può essere toccato dalla "parola del nostro Dio" che "dura sempre" (Is 40,8)? Presagire il divino, adorarlo da lontano, imparare a tacere dinnanzi ad esso e lasciarlo disporre a suo piacimento: ciò potrà essere concesso alle creature al limite di se stesse.
Diceva un astrofisico che dopo avere ininterrottamente esplorato e ascoltato, percorso, calcolato l'inanimato delle galassie mediante i più potenti radiotelescopi d'Europa e d'America, era certo di aver percepito il grande grido emesso dalla totalità dell'Universo, molto simile allo straziante lamento di un ferito moribondo che non riceve soccorso da nessuno - un incessante segnale di S.O.S. di viventi irraggiungibili, come se uno sterminato oceano di entità vocali (bocche temeva di dirlo) di mondo in mondo lo emettesse senza speranza.
È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia abbia negato esser questo il più puro sereno che mai rallegrasse il sorriso di Dio? È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia allorché il figlio primogenito della Natura lo veste della pompa dei suoi raggi non abbia sentito suscitarsi la mente pei grandi che non sono più, di cui il nome è rimasto nell'anima come armonia di arpa che cessò di esser tocca? Quali braccia non si prostesero a quell'astro di vita, mentre abbandonando alla notte il dominio del cielo, dai confini dell'oceano lo saluta con gli ultimi raggi, e non implorarono che rimanesse nella sua celeste dimora? Ma s'egli partì con la sera tornò col mattino, e vide i secoli dileguarsi nella eternità, le generazioni incalzarsi nella tomba, e la vicenda infinita delle virtù e dei delitti. Breve fu la sua luce sopra l'onore d'Italia; lunga sul dolore, e su l'onta.
Tutto quello che puoi vedere è un oceano di uomini. Alcuni bianchi, alcuni neri, non importa il colore, tutto ciò che importa è che siamo tutti riuniti.
Ho gridato il tuo nome sull'oceano | Ma i flutti furiosi l'hanno riportato a riva | Ho scritto il tuo nome sulla sabbia | Ma le conchiglie l'hanno cancellato.
Frasi sull'oceanoFrasi sulla sabbiaFrasi sulle conchiglie
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all'Italia, all'Europa, al mondo.
Suonavamo perché l'Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov'era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio.