La nostra vita è un'opera d'arte che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo come ogni artista, quale che sia la sua arte porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l'impossibile. E possiamo solo sperare senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all'altezza della sfida.
C'era una grandezza innata in Groucho Marx, che sfida l'analisi più accurata, come succede con tutti i veri artisti. Lui è semplicemente unico, allo stesso modo di Picasso o Stravinskij, e credo che la sua impudente strafottenza verso l'ordine costituito sarà divertente tra mille anni come adesso. Oltre tutto, mi fa ridere.
Non mi sento molto a mio agio con la tecnologia. La sfida è gestirla per risolvere problemi con più semplicità, perché altrimenti ai problemi originari se ne aggiungono altri, e uscirne diviene difficile.
Per affrontare la sfida del secolo venturo gli esseri umani dovranno sviluppare un maggiore senso di responsabilità universale. Ciascuno deve imparare a lavorare non solo per sé, per la sua famiglia o la sua nazione, ma a favore di tutta l'umanità.
La nostra sfida più importante è quella di contribuire a creare un ordine sociale in cui la libertà del singolo significherà veramente la libertà di ogni individuo.
La crescita del capitalismo italiano ha bisogno del contributo di tutti, comprese quelle forze che magari per motivi diversi possono essere meno gradite. Le sfide che affrontiamo richiedono che al tavolo ci sia posto per ognuno, purché portatore di progetti validi, nella certezza che nessuno potrà avere una posizione dominante perché il terreno di gioco non sarà più solo il mercato interno.
L'alba del terzo millennio si alza sull'esigenza di un combattimento rinnovato per la giustizia, combattimento più fondamentale che sociale, di fronte alle nuove sfide delle società pluraliste.
Anche da giovane non riuscivo a condividere l'opinione che, se la conoscenza è pericolosa, la soluzione ideale risiede nell'ignoranza. Mi è sempre parso, invece, che la risposta autentica a questo problema stia nella saggezza. Non è saggio rifiutarsi di affrontare il pericolo, anche se bisogna farlo con la dovuta cautela. Dopotutto, è questo il senso della sfida posta all'uomo fin da quando un gruppo di primati si evolse nella nostra specie.
Un anno fa, l'agenzia fides, espressione del dicastero vaticano per l'evangelizzazione dei popoli, ha diffuso un dossier sul tema "il cristianesimo e la sfida dei mass media". Sul banco d'accusa fiction e soap tv, che non rispecchierebbero i valori cristiani i valori cristiani! Per correggere il tiro la rai manderà in onda uno sceneggiato prodotto dalla LUX di Bernabei, intitolato "Marcinkus". Il rapporto fides si duole inoltre che i media siano tutti pervasi da situazioni ambigue e immorali che potrebbero sviare lo spettatore dalla retta via. Situazioni morbose che potrebbero addirittura ricordargli quello che accadde a Boston e a Los Angeles, lo scandalo dei preti pedofili. Oh, tranquilli, il Papa ha perdonato i bambini molestati...!
La sfida è cercare di stanare la pornografia per trovare l'oscenità, per scoprire se esiste. È una ricerca che ci porta molto lontani dalle norme della società, dalle piccole associazioni che difendono le famiglie.
Mi occupo come consulente dell'OMS delle malattie parassitarie. In tutti i consessi internazionali si ripete che la causa è solo una: la povertà. In Africa ci sono arrivato fresco di studi. E sono stato deluso dallo scoprire che la gente non moriva di malattie stranissime: moriva di diarrea, di crisi respiratorie. La diarrea è ancora una delle cinque principali cause di morte al mondo. E non si cura con farmaci introvabili. Una delle ultime sfide che Msf ha accolto è la partecipazione alla campagna globale per l'accesso ai farmaci essenziali. Ed è lì che abbiamo destinato i fondi del Nobel.
America, questo è il nostro momento. Questa è il nostro tempo. Il tempo di voltare pagina rispetto alle politica del passato. Il tempo di apportare una nuova energia e nuove idee alle sfide che abbiamo di fronte. Il tempo di offrire una direzione nuova al Paese che amiamo.
Frasi sulle sfide
DiBarack Obama
La forza non arriva dalle vittorie. La lotta e le sfide sviluppano la tue forze. Quando attraversi le difficoltà e decidi di non arrenderti, quella è forza.
Le donne devono cercare di realizzare l'impossibile proprio come hanno provato anche gli uomini. Quando falliscono il loro fallimento deve essere una sfida per altre donne.
Lerrore è stato forse quello di essermi fidato troppo delle persone sbagliate, di aver accettato la parola data per parola buona [...]. Ho 44 anni, mi è stato offerto prima Matrix, poi il programma della domenica in diretta di Canale 5, sono delle sfide che qualsiasi giornalista vorrebbe avere.
Oggi è il momento di ringraziare il nostro pubblico, i nostri tifosi, la gente della Juve. È il momento di ringraziare i ragazzi, i giovani, tutti quelli che non hanno mai smesso di credere nello sport e di credere in noi. Grazie a chi ha corso e non si è mai fermato, anche nei momenti più incerti e di fronte alle sfide più difficili. Ce l'abbiamo fatta. Tutti insieme. E allora grazie, per averci creduto e per non averci lasciati soli. Grazie per aver ricordato, in ogni momento, Alessio e Riccardo, che sentiamo con noi anche oggi. Oggi si chiude questa stagione e siamo pronti per ricominciare. Perché noi siamo, e saremo sempre, la Juve.