La nostra società non può permettere alla persone di portare con sé armi e coltelli con la minaccia di usarli. Esistono confini che non vanno oltrepassati e uno di questi è la tolleranza zero del nostro paese rispetto ai coltelli. Avere un coltello non è "cool", tanto meno è indice di sicurezza. Dobbiamo ridurre la paura dei cittadini.
L'impegno in un'attività sportiva insegna a socializzare. Il contatto e lo scambio di opinioni aprono una persona al dialogo e alla tolleranza, arricchendola di senso civile e di esperienze preziose.
Degli esempi di tolleranza religiosa, che l'antichità ci fornisce, non feci che un accenno di passata; ed ho poi del tutto trascurato quelli, che si potrebbero rintracciare presso vani popoli non cristiani. E ciò perché gli uni e gli altri mi avrebbero potuto fornire materia a curiosi ed anche istruttivi raffronti, non elementi per lo studio dei fattori della moderna libertà religiosa. Alla mia non poca fatica fu già di grande compenso il poter dimostrare, come io credo di aver fatto, che la libertà religiosa moderna trae la sua prima e più feconda sorgente dal movimento iniziato dopo la Riforma presso varie nazioni straniere dagli Italiani, che vi erano riparati per motivo di religione, cioè dai Sociniani. Ma una soddisfazione anche maggiore avrò, se mi riuscirà ancora di persuadere alla gente colta del mio paese, che l'occuparsi e il discorrere di libertà religiosa non è, come pensava quel dotto uomo di cui racconta il Mariano nel suo studio filosofico sulla libertà di coscienza e come con lui troppi altri pensano, "la più strana cosa del mondo e quasi addirittura un vaneggiamento."
La razionalità non fa più parte del nostro bagaglio intellettuale e morale. È stata picconata da tutte le parti la razionalità; accusata di essere all'origine dei delitti e del più grave tra tutti quello della superbia. Così la luce della ragione è stata spenta, nuove ideologie si sono installate al posto di quelle crollate in rovina, fondamentalismi d'ogni tipo hanno preso il posto della tolleranza e della certezza del diritto.
Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito.
I miei genitori mi hanno dato un nome africano, Barack, che vuol dire "benedetto" pensando che in un'America tollerante il nome che si porta non sia un ostacolo al successo. Hanno immaginato che sarei andato nelle migliori scuole del paese anche se non erano ricchi, perché in un'America generosa non si ha bisogno di essere ricchi per realizzare le proprie potenzialità.
La tolleranza, l'apertura e la comprensione verso le culture degli altri popoli, le strutture sociali, i valori e le fedi, sono ormai indispensabili per la sopravvivenza stessa di un mondo interdipendente.
La ricerca di giustizia e sicurezza, la lotta per le pari opportunità, la ricerca della tolleranza e armonia, la ricerca della dignità umana, sono gli imperativi morali per cui noi dobbiamo lavorare e a cui dobbiamo pensare su base giornaliera.
Frasi sulla tolleranza
DiAga Khan IV
A volte, quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto pieno di riconoscenza.