Nel 2009 parliamo di economia e tecnologia ma è difficile discutere di aborto. I miei genitori non ci hanno battezzato, volevano decidessimo noi, mia sorella è atea mentre io tre anni fa mi sono sentita vicina al cattolicesimo e mi sono battezzata. Voglio credere, la fede mi serve. Ma mi devo sentire una peccatrice perché appoggio certe scelte delle donne? No, assolutamente no. Sento argomenti che dovrebbero essere superati, ci si preoccupa della vita che ancora non cè, ma quando bisogna mandare la gente in guerra, di vita nessuno parla più.
Non è passato un secolo dai miei tempi, ma molti secoli. La tecnologia di oggi era impensabile cinquanta-sessant'anni fa. Ma la tecnica da sola non basta, serve una visione più ampia.
Il problema è che, con il trascorrere delle generazioni, noi occidentali ci siamo convinti che il benessere e la tecnologia siano "naturali": ovvi come il sorgere del sole, gratuiti come lo scorrere dei fiumi. E su questa credenza, che è scientificamente assurda, irrazionale come la più arcaica delle superstizioni, si poggia tutto o quasi il nostro quotidiano, tutta o quasi la nostra politica. Siamo riusciti (scelleratamente) a rendere occulti i costi, i guasti, i rischi di uno sviluppo che poggia, invece, su un prelievo sempre più massiccio e scriteriato di risorse limitate.
La banda larga è una tecnologia capace di fare miracoli, forse addirittura di far vincere uno scudetto all'Inter e di far passare tutto quello che si vuole, fatta eccezione per Giuliano Ferrara.
Per ogni nuova tecnologia c'è sempre polemica e c'è sempre qualche timore ad essa associato. Penso che questo a volte sia il prezzo per essere il primo.
Ho fede nell'"intrusione" della tecnologia giacché, per essenza, tale intrusione impone all'arte una dimensione morale che trascenda l'idea d'arte stessa.
I social network, ad esempio, fanno sì che tu resti a casa nella tua stanzetta a comunicare apparentemente con tutti gli altri, ma in realtà internet non è un qualcosa di esterno da te. Quando spegni internet spegni anche te stesso, o quantomeno una parte di te stesso. Magari una proiezione ideale di te stesso. Tutto questo comporta una forte dipendenza fisica, psicologica e la creazione di una realtà parallela. Esistono persone che stanno male se non scaricano tutti i giorni la posta. In America iniziano ad avere crisi di astinenza da BlackBerry. Questo perché il BlackBerry diventa una tua propaggine sensoriale. Sei tu, non è una cosa esterna. Quindi se non lo accendi, tu sei spento. Con internet la tua individualità si annulla in una individualità collettiva, e se non ci fai parte ti senti malato. Ed è molto più evidente, adesso, una relazione già emersa con l'avvento della tv: la tecnologia elettronica condiziona il modo con cui il pensiero esplora il reale.
Oggi è Bush e domani potrebbe essere un altro. È il potere ad essere corrotto. Ciò contro cui mi accanisco sempre apertamente è la stupidità, l'idiozia degli uomini. Mentre la tecnologia va avanti, il progresso umano si è fermato al periodo della clava.
La prima regola di ogni tecnologia usata negli affari è che l'automazione applicata ad un'operazione efficiente ne ingrandirà l'efficienza. La seconda è che l'automazione applicata ad un'operazione inefficiente ne ingrandirà l'inefficienza.