[A Mussolini] Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al veleno russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzi decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico.
Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.
La dipendenza è la morte dell'iniziativa, dell'assunzione di rischi e dell'opportunità. È tempo di fermare la diffusione della dipendenza dal governo e combatterla come quel veleno che è.
Quando sua madre, di notte, metteva in moto il ventilatore, Martin si destava, benché le ali di gomma dell'apparecchio non producessero che un rumore assai lieve: una specie di molle ronzio, che di tanto in tanto si arrestava, quando la tendina s'impigliava tra le pale. Sua madre, allora, scendeva dal letto, andava, imprecando sottovoce, a liberare la tendina dal congegno e la serrava tra i battenti della biblioteca. Il paralume della lampada a stelo di sua madre era verde: un bel verde acqua, imbevuto di luce gialla. Il bicchiere di vino rosso che stava sul tavolino da notte gli pareva quasi inchiostro: un veleno scuro, greve, che sua madre beveva a piccoli sorsi. Essa leggeva e fumava, e solo di rado prendeva un sorso di vino.
L'uomo può esser più bestiale delle bestie, più porcino dei porci, più tigresco delle tigri, più velenoso dei serpenti, più flaccido dei vermi, più appestante di una carogna, ma è pur capace di spaziare con la mente fino agli ultimi confini del mondo, di misurare le stelle più remote, di scoprire i principi che reggono la natura, di assoggettare le forze della materia, di giudicare con la stessa morale gli stessi dei, di creare il Partenone e la cattedrale di Chartres, la Cappella Sistina e la Quinta Sinfonia, l'Odissea e la Divina Commedia, l'Amleto e il Faust.
Non ricordo più l'odore dei fiori | i sapori di un piatto pieno | e nemmeno i colori di un arcobaleno | ma non scorderò mai il veleno che bevo ogni giorno | non aspettarmi tesoro stavolta non torno.
[da La bara più grande del mondo]
L'odio è un veleno prezioso più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore.
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più di lui. Uno scrittore è condanato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.