L'essere privi di talento letterario non è affatto un disonore. È una carenza comune a molte persone sagge, colte, nobili e anche assai dotate in altri campi. Scrivendo che un testo non ha valore, non intendiamo perciò offendere nessuno, né togliergli fiducia nella vita.
Un talento mediocre con una costituzione morale un po' fiacca è il suolo che produce i più brillanti esemplari di scrittori di saggi premiati, e di epigrammi greci. Non bisognerebbe dimenticare che il più ambiguo figuro tra i nostri uomini politici moderni fu lo studente che più ebbe successo a Eton.
Faccio una cosa molto bene, ma il talento non basta. È il primo insegnamento che mi ha trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente non diventi un campione.
Come regista, non credo che diventerò mai un genio, se no lo avrei rivelato sin dal primo film. Mi manca l'invenzione folle, quel minimo talento un pò pazzo che trovo indispensabile per il mestiere di regista.
La sinistra italiana si ritrova con gli stessi voti dai tempi di Giuseppe Mazzini. Il vero talento consiste nel ripartirli tra liste ogni volta differenti. È come spostare i vecchi mobili di casa una volta all'anno, per avere una inebriante sensazione di novità pur vivendo da sempre nello stesso trilocale ereditato dal nonno.
Un vincente è qualcuno che riconosce il suo talento naturale, lavora sui suoi limiti per tramutarli in abilità, e usa queste abilità per realizzare i suoi obiettivi.
Piacere alle donne! È questo il desiderio che arde in quasi tutti. Essere con tutta la potenza del talento un uomo d'eccezione, ammirato, adulato, amato, in grado di cogliere quasi a suo piacere quei frutti di carne viva di cui siamo affamati.
L'arte vola attorno alla verità, ma con una volontà ben precisa di non bruciarsi. Il suo talento consiste nel trovare nel vuoto oscuro un luogo in cui [...] si possano potentemente intercettare i raggi luminosi.
Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c'è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L'istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti.
Il regista Jodorowsky ha affermato, a proposito del suo film El Topo:"If you're great El Topo is a great picture, if you're limited El topo is limited". La frase mi è piaciuta tanto che ho pensato di creare il personaggio di sui in modo che incarnasse questo principio. Farne un microcosmo che il lettore stesso potesse trasformare in una poco di buono o in un bodhisattva [Nel buddismo, l'illuminato, simbolo di purezza e infinita compassione]. Secondo il proprio punto di vista.
Tuttavia non ho avuto abbastanza forza e non sono riuscita a realizzare questa idea come avevo immaginato. Me ne rammarico. Se non altro però mi sento appagata di aver potuto riaffiorare con più grinta i punti che nella stesura di presagio triste mi avevano lasciata insoddisfatta. Inoltre in questo libro sono riuscita, nei limiti del possibile, a inserire tutti i temi dei miei romanzi precedenti (omosessualità femminile, l'amore tra consanguinei, telepatia ed empatia, l'occulto, la religione ecc.) nello spazio particolare e ristretto di un piccolo quartiere e nell'ambito di pochi personaggi.
Se mi guardo indietro, l'anno e mezzo in cui ho scritto questo libro è stato per me, in molti sensi, un periodo pieno di difficoltà, eppure eccitante e felice. Mi sembrava sempre, sempre, di sbagliare, ma forse è da questa sensazione che si muovono i primi passi ogni volta.
Tutti inclusi voi e io, abbiamo introno a noi "persone con problemi". Persone che camminano portando con sé qualcosa con cui è difficile vivere, che si tratti di un talento speciale o di un handicap. Ma poiché siamo tutti portati, a cominciare da me, a dimenticarci facilmente che qualunque persona in questo mondo ha il diritto di vivere come crede e dove le pare senza dover avere paura di nessuno, ho voluto riaffermare questo diritto con tutte le mie forze, qui e adesso, in questo libro.
E infine a tutte le persone che ho incontrato nel corso di questo anno e mezzo, a quelli che mi hanno scritto lettere di incoraggiamento, e soprattutto a tutti coloro che hanno avuto la bontà di leggere questo libro, grazie di cuore. In un sereno pomeriggio di novembre, col raffreddore, mangiando un kaki.
[Postscriptum del romanzo "N.P."]