In Germania è in corso un dibattito perché nella Nazionale di calcio giocano molti di nazionalità tedesca ma di genitori nati altrove. È la riprova del fatto che una società che deve affrontare il futuro ha l'obbligo di porsi il problema dell'integrazione dello straniero soprattutto se questi riconosce pienamente alcuni valori, giurando fedeltà a quella Costituzione e, divenendo figlio di quella comunità, arriva magari perfino alla maglia della Nazionale.
In Italia il bambino ha soltanto il calcio, non sognerà mai qualcosa di diverso da uno stadio pieno e un pallone tra i piedi. Chiamiamo le cose con il loro nome: questa è dittatura.
Poesie bonsai: Oh Lumaca. Cosa ti viene in mente/ di attraversare proprio adesso?/ Lo so ch'è domenica/ e il centro storico/ è chiuso al traffico,/ ma c'è sempre qualche furbo/ col motori SCIAK ! . Nota a fondo poesia: Se si suppone l'esistenza di un cervello negli ultras del calcio è lecito ipotizzare una mente pensante anche nelle lumache.
A causa dell'ingresso di grandi sponsor sulla scena del calcio, sembra che il denaro abbia spostato i pali delle porte.
Frasi sul calcio
DiEnzo Bearzot
Allo stadio non vado da molto:la tribuna d'onore è ormai una vetrina di urlatori. Ho sentito insulti ferocissimi. Alla fine di Italia '90 hanno fischiato l'inno argentino e mi sono vergognato. Durante la partita fischiate pure ma l'inno nazionale è sacro.
Se un giocatore della Juve dà un calcio nella gola di un avversario e lo colpisce alla testa con un kalashnikov, Mughini dice che è rigore per la Juve.
Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti dell'omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente sé stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l'individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà.
Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore.. o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione.
Rugby, gioco da psiche cubista - deliberatamente si scelsero un pallone ovale, cioè imprevedibile (rimbalza sull'erba come una frase di Joyce sulla sintassi) per immettere il caos nell'altrimenti geometrico scontro di due bande affamate di terreno - gioco elementare perché è primordiale lotta per portare avanti i confini, lo steccato, l' orlo della tua ambizione - guerra, dunque, in qualche modo, come qualsiasi sport, ma lì quasi letterale, con lo scontro fisico cercato, desiderato, programmato - guerra paradossale perché legata a una regola astuta che vuole le squadre avanzare sotto la clausola di far volare il pallone solo all'indietro, movimento e contromovimento, avanti e indietro, solo certi pesci, e nella fantasia, si muovono così. Una partita a scacchi giocata in velocità, dicono. Nata più di un secolo fa dalla follia estemporanea di un giocatore di calcio: prese la palla in mano, esasperato da quel titic titoc di piedi, e si fece tutto il campo correndo come un ossesso. Quando arrivò dall' altra parte del campo, posò la palla a terra: e intorno fu un'apoteosi, pubblico e colleghi, tutti a gridare, come colti da improvvisa illuminazione. Avevano inventato il rugby. Qualsiasi partita di rugby è una partita di calcio che va fuori di testa. Con ordinata, e feroce, follia.