La man vi stese, e disse: Entra nel mio | Pugno, o fatal tremenda spada. Il trono | Ch'alto levasti, e i lauri onde coprio | Un dì la fronte il tuo Signor, miei sono. | Dal gorgo intatta dell'umano obblio | Sua gloria volerà.
Ho indossato il guanto nero sulla mano destra e Carlos quello sinistro dello stesso paio. Il mio pugno alzato voleva dire il potere dell'America nera. Quello di Carlos l'unità dell'America nera. Insieme abbiamo formato un arco di unità e forza.
«Ciao, Johnny», mormorò e il vento corse leggero tra gli alberi di porpora. Una foglia rossa ondeggiò nell'aria azzurra e le si posò tra i capelli. «Sono qui. Sono venuta finalmente.» Parlare ad alta voce le sarebbe sembrato inopportuno. Parlare a un morto era un'azione stupida. Così avrebbe pensato una volta. Ma ora si sentiva presa da un'emozione talmente intensa da farle dolere la gola e stringere i pugni. Forse era giusto parlargli.
Tutto deve passare per le mani del regista e sta a lui dire sì o no, e suggerire miglioramenti. Viene un momento in cui si deve gridare, picchiare il pugno sul tavolo e dire: "Silenzio! È così che si farà, e sarò io che me ne occuperò".
Presi un pugno di sabbia e glielo porsi, scioccamente chiedendo un anno di vita per ogni granello; mi scordai di chiedere che fossero anni di giovinezza.
Si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato.
Ecco cosa fai. Prendi la chitarra, scopiazzi canzoni da un po' di gente, le cambi un po', metti tuo fratello nella band, gli tiri pugni in testa ogni momento ... e (la cosa) vende.
"Vincere" sarà un film politico con una continua contaminazione della finzione con il repertorio. Il Mussolini del mio film ricorda l'Alessandro de "I pugni in tasca", che si realizza uccidendo madre e fratello.
Gridava anche lui, ebbro di Dio, non di vino. Con le lacrime agli occhi, sferrava pugni non sul tavolo ma sul proprio petto, e sputava non sull'altrui, ma sulla propria faccia. [su Sergej Esenin]
Invano il babbo diceva a Masino:
-Non bisogna aver paura di niente!
Masino aveva paura di tutto, specialmente quando trovavasi solo in qualche stanza dov'era entrato credendo che vi fosse qualcuno. Vedendosi là solo solo, senza nessuna ragione cominciava a urlare pestando i piedi, coi pugni su gli occhi, tremante come una foglia:
- Sciocco, perché urli? Che è stato?
- Niente, egli piagnucolava. Ero solo!
A te che mi hai trovato | all'angolo coi pugni chiusi, | con le mie spalle contro il muro | pronto a difendermi; | con gli occhi bassi | stavo in fila | con i disillusi: | tu mi hai raccolto come un gatto | e mi hai portato con te. | A te io canto una canzone | perché non ho altro, | niente di meglio da offrirti | di tutto quello che ho.
...gli dirò che ogni schiaffo e ogni pugno che è dato, ogni piccolo diritto che nel mondo è violato, è una ferita per tutti gli esseri della terra e finché non c'è giustizia ci sarà sempre guerra.
Frasi sui pugni
DiLorenzo Cherubini
Bisogna fare qualcosa perché il tennis sta perdendo pericolosamente popolarità. [...] Becker che annuncia il suo ultimo Wimbledon è stato come un pugno allo stomaco. È stato il personaggio più importante degli ultimi 12 anni. Sa che non può più vincere un Grande Slam, ma è anche usurato. Si gioca troppo, non c'è tempo per recuperare e allenarsi, ormai il tennista ha il fisico del giocatore di football.
Una bella fronte umana che pensa [...] è come quel sigillo aureo apposto dagli imperatori tedeschi ai loro decreti. Significa "un Dio: fatto oggi di mio pugno."
Li Papi, er primo mese der papato, | So, un po' mmeno o un po' ppiù, ttanti cunijji [conigli]. | [...] | E allora fra er pasvobbi [pax vobis] e 'r crielleisonne [Kyrie eleison], | Cuer nuvolo de ggijji te diventa | Garofoli, pe ddio, de de cinque fronne. [garofani di cinque petali, cioè pugni]
[da Li papati]
I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo.
I giovini non possono generalmente esser critici; e, per due o tre che riescano, cento lasciano ai rovi della via i brandelli del loro ingegno o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria e tutti irti le vesti di pugnitopi: la critica è per gli anni maturi.
Tu continua a scrivere bugie su di me e sul mio carattere e vedrai che ti prendi un pugno in quella stupida e viscida bocca. [telegramma a Erskine Johnson, cronista che lo aveva criticato, 1946]
Alberi si drizzano ai lati della strada, mi corrono accanto e il buio se li inghiotte, alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo stomaco che mi stringe nella notte.
C'era un bambino che sognava,
un cavallo di cartone.
Apri gli occhi il bimbo
e più non vide il cavallino,
un cavallino bianco.
Il bimbo tornò a sognare;
per il crine l'afferrava...
Ora non mi sfuggirai!
Appena l'ebbe afferrato,
il bimbo si svegliò.
A veva chiuso il pugno.
Il cavallino volò!
Serio serio restò il bimbo
pensando che non è vero
un cavallino sognato.