Non muoia, signor padrone, non muoia. accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall'avvilimento. Su, non faccia il pigro, si alzi da questo letto, e andiamocene in campagna vestiti da pastori come s'è fissato, e chi sa che dietro a qualche siepe non si trovi la signora Dulcinea disincantata, che sia una meraviglia a vedersi.
C'è un dispiacere speciale nell'apprendere che Valentino Rossi è accusato di avere sottratto al fisco italiano (cioè alla comunità dei suoi tifosi, tra i quali noi) sessanta milioni di euro. È il dispiacere di scoprire che anche un ragazzo giovane, fortunato, geniale nel suo campo, il più fresco e irrituale tra i personaggi emersi negli ultimi anni, è invischiato nella solita, vecchia, insopportabile melma che rende invivibile questo Paese. Come se niente di davvero "nuovo" potesse mai capitare, dalle nostre parti.
Patrizio Moro-Lanza si sentiva da tre mesi così pienamente felice, che già cominciava a provare una superstiziosa paura, quasi presentisse che la sua cattiva sorte stesse in agguato a tramargli qualche crudele sorpresa. Gli pareva impossibile che la disdetta, da cui era stato perseguitato fin dalla fanciullezza, fosse ora cessata d'improvviso, appena entrata in casa di lui la bella e gentile persona divenuta da tre mesi la dolce compagna della sua vita. Avea notato, con grande meraviglia, che dal giorno del suo matrimonio tutto gli era riuscito bene. Fin le circostanze che da prima gli avevano prodotto un senso di stizza e di dispiacere, come l'improvviso traslocamento all'Agenzia delle Tasse di Marzallo e il vasto ex convento destinato da quel municipio per ufficio dell'Agenzia e per abitazione dell'Agente; fin queste circostanze si erano a un tratto mutate in favor suo e contribuivano a rendergli più deliziosa la cara solitudine della sua vita, fra la madre malaticcia sempre e sofferente e la giovane moglie che pareva gettasse attorno, per le malinconiche stanze della loro strana abitazione, sorridenti sprazzi di sole.
Uno disse a un suo conoscente: "Tu hai tutti li occhi trasmutati in istrano colore". Quello li rispose intervenirli spesso. "Ma tu non ci hai posto cura? E quando taddivien questo?" Rispose laltro: "Ogni volta che mia occhi veggono il tuo viso strano, per violenza ricevuta da sì gran dispiacere, subito e simpallidiscano e mutano in istran colore".
Ogni danno lascia dispiacere nella ricordazione, salvo che l sommo danno, cioè la morte che uccide essa ricordazione insieme colla vita.
Frasi sui dispiaceri
DiLeonardo da Vinci
In queste lettere mie deliberai, quanto io stimai essere mio officio, scrivere a te come ad omo quale io conoscea dotto ed erudito e in prima prudente e ben consigliato, non tanto per adurti nuovi e da te non prima conosciuti argomenti accomodati a levarti dall'animo, se in te forse fosse, alcuno dolore, quanto per ricordarteli, e insieme a me stessi repetendoli minuire el dispiacere quale io in me presi udendo la calamità tua; ché conoscea te, quanto se' omo, tanto non potevi non sentire la gravissima tua ricevuta avversità, quale infrangerebbe qualunque altro in sé la sofferisse.
La bicicletta insegna cos'è la fatica, cosa significa salire e scendere - non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri - insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi.
Gli uomini più vecchi dichiarano la guerra. Ma sono i più giovani a doverla combattere e a morire. Sono le generazioni più giovani ad ereditare i problemi, i dispiaceri, e i trionfi, che seguono alla guerra.
Bisogna tuttavia convenire che l'amicizia, essendo armonia fra le anime, non potrebbe sopravvivere ad una lontananza prolungata, se queste anime non si dessero di tanto in tanto segni di buon accordo, e questi segni possono essere di due specie: le parole e le azioni. Le parole portate dal foglio fedele fanno comprendere a colui che dimentica che non è affatto dimenticato; esse fugano le inquietudini, mettono in comune i dispiaceri e le tristezze; è davvero un commercio epistolare in cui si guadagna sempre e non si perde mai. Tuttavia ci sono dei legami più forti ancora delle parole: sono le azioni. Nulla rende più familiari due uomini fra loro come il mangiare insieme, viaggiare insieme, lavorare insieme; ora, se degli atti puramente materiale hanno questa potenza, gli atti morali ne avranno molta di più, e se due o più persone sono d'accordo per fare insieme il bene, la loro unione sarà perfetta. Così almeno assicura Colui che dice il Vangelo:In verità, quando voi sarete uniti nel mio nome, io sarò in mezzo a voi.
[A Leonce Curnier, Lione, 9 marzo 1837]
Quando non coincide più l'immagine che hai di te con quello che realmente sei, e incominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti. E poi le pene che sorpassano la gioia di vivere, coi dispiaceri che ci porta l'esistente. Ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti ed allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza.
Io non mi maraviglio, Francesco, benché io ti cognosca di animo fermo e virile, che tu ti truovi ripieno di grandissimo dispiacere, perché sono concorsi in uno tempo medesimo troppi accidenti a perturbarti; né è solo la roba in che tu patisci, ma di più la grandezza, la degnità, e quello che io credo che ti pesi sopra tutte le cose, l'onore. Hai per la ruina del pontefice perduto la presidenzia di Romagna, luogo che ti dava grandissima utilità e tanta riputazione, che ogni uomo grande e nato in maggiore grado che privato, se ne sarebbe onorato; hai perduto uno pontefice che t'aveva singulare affezione, ma molto maggiore confidenzia, e che voleva che ordinariamente tu stessi apresso a lui e consigliassi e trattassi tutte le faccende importante e segrete dello stato, e ne' tempi della guerra t'aveva proposto a eserciti con tanta autorità che maggiore non aveva riservata a sé.
Non si può biasimare lo appetito di avere figliuoli, perché è naturale, ma dico bene che è spezie di felicitá el non ne avere; perché eziandio chi gli ha buoni e savi, ha sanza dubio molto piú dispiacere da loro che consolazione.
Signora, essendo di nuovo venuta meno, con mio vivo dispiacere, la speranza di impartire a voce altre lezioni di geometria a Vostra Altezza, mi auguro di potervi rimediare per iscritto.
Io ho smesso di essere fascista solo quando ne sono stato espulso, quando, appunto, fui messo fuori dal partito. E devo dire che ne ebbi un grande dispiacere. Fu un dolore inferto alla mia giovinezza vedermi strappare le stellette dalle spalline, una sconfitta che generò in me una profonda crisi.
Alla minima contrarietà, e a maggior ragione al minimo dispiacere, bisogna precipitarsi nel cimitero più vicino, dispensatore immediato di una calma che si cercherebbe invano altrove. Un rimedio miracoloso, per una volta.
Non assumete troppe faccende; molti affari trascinano con loro molti dispiaceri, o almeno pensieri. Non vi mischiate che in quelli che sono d'indispensabile vostro dovere.
E vedete che i tifosi del Milan lasciano gli spalti. Non c'è nemmeno troppo recupero... e l'abbraccio è di Tapie. La festa è tutta dei francesi, per noi amarezza, dispiacere, soprattutto perché il Milan non ha potuto presentarsi a questo appuntamento decisivo nelle migliori condizioni.
[Olympique Marsiglia-Milan, 26 maggio 1993, telecronaca dopo il fischio finale]
Se il Bene rispetto a Dio implica che l'uomo giusto produca in Dio una certa soddisfazione e il ladro un certo disgusto, né l'uno né l'altro possono produrre in Dio né Gioia né dispiacere.