Apparve allora il Crimiso e si videro i nemici che lo stavano attraversando: in testa le quadrighe con le loro terribili armi e già pronte alla battaglia, dietro diecimila opliti armati di scudi bianchi e che, a giudicare dallo splendido armamento, dalla lentezza e dall'ordine con cui marciavano, si suppose che fossero Cartaginesi. (Timoleonte, 27)
Dispregiando uno vecchio pubblicamente un giovane, mostrando aldacemente non temer quello, onde il giovane li rispuose che la sua lunga età li faceva migliore scudo che la lingua o la forza.
Il cristiano è mandato allo scoperto, dove «deve restare saldo» con l'unico «scudo della fede» e l'elmo della salvezza» e «la spada dello spirito, che è la parola di Dio, con ogni sorta di preghiera e di supplica» come armi di difesa e di offesa.
Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra.
La scrittura mi protegge. Vado avanti facendomi scudo delle mie parole, delle mie frasi, dei miei paragrafi abilmente concatenati, dei miei capitoli astutamente programmati. Non manco d'ingegnosità.
La bella fronte alta si arrotondava delicatamente dove i capelli, cingendola di uno scudo di blasone, esplodevano in riccioli ed onde e boccoli biondo cenere e oro.
Passo un mondo di guai, Bacco, per te,
| e n'ho passati ai miei verdi anni. Prima,
| quando Giunone il senno ti rapí,
| e tu lasciasti le montane Ninfe
| nutrici tue. Poi, nella cruda mischia
| contro i Giganti. Alla tua destra, piede
| contro piede, io pugnavo; e con la lancia
| forai lo scudo a Encèlado, e l'uccisi.
Quando Sanacharib, re degli Arabi e degli Assiri, condusse il suo vasto esercito in Egitto, i guerrieri del faraone Sethos si rifiutarono di combattere. Allora il re, colto da profonda disperazione, entrò nel santuario, e, dinanzi all'immagine del dio, pianse per la sua sorte. Sfinito dalle lacrime si addormentò, e sognò il suo dio di fronte a lui, mentre lo benediceva, dicendogli di andare senza paura a scontrarsi con i suoi nemici Arabi, poiché lui stesso avrebbe inviato chi lo avrebbe aiutato. Sethos allora, risvegliatosi dal sonno, raccolse gli Egiziani che gli erano rimasti fedeli, fra i quali non v'erano guerrieri, ma mercanti, artigiani e gente del mercato; e con essi marciò verso Pelusium, che controlla l'ingresso in Egitto e lì si accampò. Quando i due eserciti furono uno di fronte all'altro, giunse la notte, e una moltitudine di topi divorarono tutte le frecce e le corde degli archi del nemico, e rosicchiarono le cinghie con le quali sorreggevano i loro scudi. Il giorno successivo iniziò la battaglia ed i nemici caddero a migliaia, poiché non avevano gli archi per combattere né scudi per proteggersi. Da allora venne eretta una statua di Sethos nel tempio del dio Vulcano, con un topo nella mano, ed una iscrizione che recita: Guardami, e impara il rispetto per gli dei.
Nel mio rifugio moresco, mentre tamburella
l'acqua della semina benedetta sui vetri,
io penso alla lontana Europa che combatte,
al Nord feroce, avvolto nelle piogge autunnali.
Dove guerreggiano galli, teutoni ed inglesi,
là nelle vecchie Fiandre e in una fredda sera,
su cavalieri e fanti, su carri e su cannoni
mette il velo la pioggia della melanconia!
Avvolgerà la nebbia le rosse spoglie belliche
grigia sordina al ferrigno chiarore del campo,
le nebbie della Mancia cadranno come un sudario
della fiamminga duna sul fango insanguinato.
Un imperatore ha schierato le truppe della Germania
contro il francese avaro e il triste moscovita,
e ha osato sferzare la fulva pantera di Britannia.
Mezzo pianeta in armi contro il teutone milita.
Signore! La guerra è orrenda e barbara: la guerra,
odiata dalle madri, fa infuriare le anime;
mentre la guerra passa, chi semina la terra?
Chi segherà la spiga, che dal giugno è ingiallita?
Albione scruta e insegue le carene sui mari;
Germania abbatte templi, dimore ed officine;
la guerra mette un soffio di gelo nelle case,
la fame sulle strade e nelle donne il pianto.
È barbara la guerra e ottusa e regressiva;
perché su Europa ancora questa sanguigna raffica
che falcia l'anima e questa aggressiva follia?
Perché l'uomo si ubbriaca di sangue un'altra volta?
La guerra ci riporta [...]
il delirio d'orrori
di Attila in Europa coi suoi feroci eserciti;
le orde mercenarie, i pùnici rancori;
la guerra ci riporta i morti millenari
di ciclopi, centauri, Eracli e Tesei;
risuscita la guerra i sogni cavernicoli
dell'uomo con villosi giganteschi mammut.
Ebbene? Il mondo in guerra e solo Spagna in pace.
Salute, o buon Chisciano! Se è tuo questo contegno,
io ti saluto. Salve! Salve, pace spagnola,
se non sei pace vile, ma disdegno ed orgoglio.
Se sei disdegno e orgoglio, tuo valore, su lustri
in questa pace, valida, la spada arrugginita,
per teneri a pulita, senza macchia, impugnando
l'arma della tua vecchia panoplia disusata;
se lucidi e forbisci i ferri per - un giorno -
vestir di luce, e in piedi: eccomi, dunque, Spagna,
tutta, in anima e corpo, per una guerra mia,
eccomi, dunque, armata per la mia propria impresa,
dire, affinché chi ascolta dica: è voce non eco.
Il buon mancego parla parole di saggezza;
sembra che il cavaliere incartapecorito
il senno ha riacquistato, con la spada alla vita;
pace di Spagna, allora ti saluto. Se sei
vergogna umana di ostinati livori
con cui mercanti avari s'ammazzano a migliaia,
sopra la terra madre che nudi li partorì;
se sai come l'Europa intera naufragava
in una pace senz'anima, in affanno. senza vita,
e che l'annichilava una febbre crudele,
Gli uomini di fronte alla guerra
che oggi è febbre di questo conflitto fratricida;
...
pace di Spagna, allora ti. dico salve anch'io,
e a te, la forte Spagna; se, in pace benedetta,
nel tuo disdegno incidi, come sopra uno scudo,
due pupille che scrutano e un cipiglio che medita.