Solo le qualità che sorgono dalla nostra attività spontanea danno forza all'io e formano per tanto la base della sua integrità. L'incapacità di agire spontaneamente, di esprimere quel che veramente si sente e si pensa, è la conseguente necessità di presentare uno pseudo io agli altri e a se stessi, sono la radice del sentimento di inferiorità e di debolezza.
Cos'altro possono impararvi i bambini, se non a odiare la cultura? Una volta che quest'odio ha messo radice nei teneri animi, anche da grandi detestano lo studio.
Lo scoppio di una guerra è innanzitutto lo scoppio di due masse. [ ] L'entusiasmo con cui gli uomini accolgono una dichiarazione di tal fatta ha la sua radice nella vigliaccheria del singolo di fronte alla morte. [ ] Il peggio che possa capitare agli uomini in guerra e cioè morire insieme risparmia loro la morte individuale che essi temono più di tutto.
La proprietà feudale della terra conferiva dignità, mentre la moderna proprietà di beni mobili ci riduce nuovamente a un'orda nomade. Stiamo tornando alla civiltà del bagaglio e gli storici del futuro rileveranno come le classi medie abbiano accresciuto i propri possessi senza mettere radici nella terra, trovando forse in questo il segreto della loro povertà d'immaginazione.
Non voglio il mondo, perché il mio, | il più bello, il più vero sei tu. | tu sei quel che luna sempre fu | e quel che un sole sempre canterà sei tu | Questo è il nostro segreto profondo | radice di tutte le radici | germoglio di tutti i germogli | e cielo dei cieli | di un albero chiamato vita, | che cresce più alto | di quanto l'anima spera, | e la mente nasconde., | Questa è la meraviglia che le stelle separa. | Il tuo cuore lo porto con me, | lo porto nel mio.
La manna di Dio non è la minestra tiepida e inamidata delle cappelle, ma i chicchi incandescenti dell'amore e della vita distribuiti ugualmente e imparzialmente tra noi tutti, e alle radici del nostro essere sta non l'avidità di proprietà o di denaro, ma il desiderio, grande quanto l'universo, di esprimere noi stessi liberamente e fino agli estremi limiti delle nostre capacità individuali.
Uno scrittore fecondo, vitale e debordante nella scrittura come nell'esistenza; letteralmente anche eccessivo. Storia di neve, con le sue 816 pagine, sembra scritto da tutti e da nessuno; una memoria collettiva, potenzialmente senza inizio e senza fine, perché, anche se l'omonima protagonista la magica, angelica e gelida eroina e vittima vive solo ventinove anni, ogni vita si ricollega, come le radici degli alberi si abbarbicano su quelle morte e marcite, a generazioni precedenti, a immemorabili maledizioni, a forze e passioni di tempi o secoli passati.
L'accento posto fin dall'inizio sull'individuo piuttosto che sul Tutto. Le stesse realtà globali, come lo Stato, nella tradizione europea sono al servizio dell'individuo, che è il protagonista. È un filo rosso che risale alla polis greca, al concetto stoico e cristiano di persona e continua con l'umanesimo, l'illuminismo, il liberalismo, la democrazia e il socialismo democratico. Per questo credo che le radici ebraico-cristiane facciano parte del patrimonio europeo. Credo che la differenza essenziale tra civiltà occidentale e orientale consista in questo. Grandissime civiltà, come l'India, sono diverse. Nella Bhagavad Gita, il testo sacro indiano, prevale il senso della totalità. [Corriere della sera, 14 novembre 2004]
Puoi anche andare a vivere altrove, cercare speranza nei tuoi nuovi mondi, ma le tue radici sono piantate dove sei nata e le radici fertili ti possono davvero nutrire a lungo.
La Francia non coincide con la geografia; quel che rappresento è «una certa idea della Francia», che ha radici nella terra ma innanzitutto nella mente di chi decide di entrare in resistenza e sperare in un mutamento.
Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune gioco di stagione.
Questa fraternità passiva, questo patire insieme, questa rassegnata, solidale, secolare pazienza è il profondo sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma naturale. Essi non hanno, né possono avere, quella che si usa chiamare coscienza politica, perché sono, in tutti i sensi del termine, pagani, non cittadini: gli dèi dello Stato e della città non possono aver culto fra queste argille, dove regna il lupo e l'antico, nero cinghiale, né alcun muro separa il mondo degli uomini da quello degli animali e degli spiriti, né le fronde degli alberi visibili dalle oscure radici sotterranee. Non possono avere neppure una vera coscienza individuale, dove tutto è legato da influenze reciproche, dove ogni cosa è un potere che agisce insensibilmente, dove non esistono limiti che non siano rotti da un influsso magico.
Sono un pessimo chitarrista, e un pianista ancora peggiore. Se non avessi avuto vicino Edge non avrei avuto speranze. Se non ci fossero stati Larry e Adam, quelle melodie non avrebbero messo radici. Devo contare sugli altri, e lo faccio molto bene.
È giunto il momento che il mondo si muova in una direzione nuova. Dobbiamo impegnarci per il reciproco rispetto e dobbiamo farlo da subito. Sono consapevole dell'aspettativa che circonda il mio incarico, ma so che non ha radici in quello che io rappresento, ma nel fatto che il mondo è scontento dello stato e vuole cambiare. L'America è pronta a guidare questo cambiamento.
Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è la massima che ha guidato la mia vita. La Volontà è infatti l'elemento assolutamente infimo e spregevole in noi: bisogna nasconderlo come si nascondono i genitali, benché siano entrambi le radici del nostro essere.
L'opera della divina provvidenza nel corso dei secoli, nei quali milita sulla terra la Chiesa, consiste nel sottoporre successivamente tutte le cose, anche appartenenti alla società esterna degli uomini, a Gesù Cristo; nel farle entrare nella società cristiana, nel far sì che prendano in quella il loro posto, secondo il bell'ordine che va a compiere l'intera e perfetta organizzazione della Chiesa, germe e radice di quella pianta che si deve estendere e dilatare in tutti i suoi tronchi, e fino agli ultimi suoi ramoscelli e più piccole foglie.
Rino [Gaetano] era un folletto, un clown che aveva dentro radici così diverse dalle nostre che era quasi inesplicabile. Quindi, quando ci faceva sentire le canzoni, a me e De Gregori per esempio, noi ci guardavamo con Francesco e cercavamo comunque di collocarlo.
Vogliamo essere un gruppo bancario unitario e quindi riconoscerci in un sistema di valori che abbia degli elementi forti e comuni. Allo stesso tempo non vogliamo disperdere le identità che di questo gruppo fanno parte, le nostre radici.
Quando si agisce è segno che ci si aveva pensato prima: l'azione è come il verde di certe piante che spunta appena sopra la terra, ma provate a tirare e vedrete che radici profonde.