L' intelligenza umana è stata ben poco diretta a ricercare l'utile e il vero! Quanto ingegno sprecato nella difesa di credi e teologie! Quanto tempo, e quanto talento sono stati perduti in controversie teologiche, in processi, in politica, in critiche verbali, in astrologia giudiziaria e nella ricerca della pietra filosofale!
Il celebre teologo nonconformista Baxter fu quasi lapidato dalle brave donne di Kidderminster per avere asserito dal pulpito che "l'inferno era lastricato di teschi di bambini", ma a forza d'argomenti e di erudite citazioni patristiche, il reverendo predicatore alla fine prevalse sugli scrupoli della sua congregazione, e pure sulla ragione e sull'umanità.
Frasi sulla teologia
DiWilliam Hazlitt
Scalfari, da quando non dirige più, dà le pagelle a chiunque, anche al Papa a cui spesso impartisce lezioni di teologia. È un filosofo della libertà di stampa. Lui è libero.
La filosofia significava andare in piazza e insegnare alla gente come si fa il buon governo, come si conduce bene l'anima, come si rispetta la natura. La filosofia era nata per questo: insegnare agli uomini queste cose. Socrate faceva così, andava in piazza e parlava con la gente. Poi dopo si è arroccata, è diventata una cosa accademica, autoreferenziale, una dottrina. Un qualcosa che assomiglia molto adesso a una sorta di figlia della teologia.
Io non sono un teologo, ma un filosofo della Storia che segue il metodo "genealogico" di Nietzsche, il quale, a differenza di Platone, non si chiede, ad esempio, "che cos'è l'anima", ma: "Come è venuto al mondo questo concetto, che storia ha avuto, che significati ha assunto, che effetti di realtà ha prodotto?", persuaso come sono che l'essenza di una cosa, il suo senso è nella sua storia.
Frasi sulla teologia
DiUmberto Galimberti
E se "filo-sofia" non volesse dire "amore della saggezza" ma "saggezza dell'amore", così come "teologia" vuol dire discorso su Dio e non parola di Dio, o come "metrologia" vuol dire scienza delle misure e non misura della scienza? Perché per filosofia questa inversione nella successione delle parole? Perché in Occidente la filosofia si è strutturata come una logica che formalizza il reale, sottraendosi al mondo della vita, per rinchiudersi nelle università dove, tra iniziati si trasmettte da maestro a discepolo un sapere che non ha nessun impatto sull'esistenza e sul modo di condurla? Sarà per questo che da Platone, che indica come condotta filosofica "l'esercizio di morte", ad Heidegger, che tanto insiste sull'essere-per-la-morte, i filosofi si sono innamorati più del saper morire che del saper vivere?
Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. Bacone, quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione religiosa del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come salvezza.
Prima della nascita della ragione, che è cosa recente essendo nata 2500 anni fa con la filosofia (la quale, per distinguersi dalla teologia ha sempre ragionato "come se Dio non fosse"), la religione era un tentativo di reperire dei nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto che ha sempre terrorizzato l'uomo e generato angoscia.
Hans Urs von Balthasar lascerà la sua impronta nella storia del pensiero umano come un teologo che ha radicalmente ripensato il mistero dell'uomo a partire dal mistero trinitario. Il suo contributo a riguardo non è stato ancora accolto e riconosciuto nel nostro tempo, benché sia così assetato di antropologia.
Credo che la Chiesa debba rendere grazie a Dio per questo libro storico [Gesù di Nazareth. Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione], per quest'opera cerniera tra due epoche, che inaugura una nuova era dell'esegesi teologica.
Qui vi è il tentativo di costruire una teologia pubblica anzi, se ci è concesso di mutuare uno stilema a una grande memoria, una teologia pubblica europea. Se l'epoca della teologia appare conclusa, o se ne trascina appena l'ombra, ciò è avvenuto perché gli stinti intelletti che se ne sono occupati (a parte alcune eccezioni) portano in loro il tarlo che aveva roso la disciplina. Come se questa avesse dovuto seguire le sorti della religione a cui la legava la subalternanza. La stessa caduta della religione, ormai solo oggetto di fede e di speranza squallidi sostegni del nostro incerto destino , doveva favorirla e sbarazzare il campo da ogni equivoco. Che Dio esista è solo un fatterello sinistro. Niente di più. (Dato come vanno le cose, bisognava aspettarselo)
Gli uomini della Chiesa si preoccupano del miglior bene per l'uomo in rapporto a Dio. Spesso questa preoccupazione diventa preconcetto, diffidenza. Mi auguro che molti sacerdoti diventino medici e biologi, e molti medici e biologi diventino anche filosofi, umanisti e teologi, in modo che si capisca che la verità va incontro ai liberi, ai liberi anche da se stessi.
Quando la morale viene fondata sulla teologia e il diritto su un'autorità divina, le cose più immorali, più ingiuste e più vergognose possono avere il loro fondamento in Dio e venir giustificate.
L'essenza più profonda della religione si rivela nell'atto più semplice della religione: nella preghiera, un atto che dice infinitamente più, o almeno tanto quanto il dogma dell'incarnazione, benché la teologia proclami quest'ultimo il sommo mistero.
Frasi sulla teologia
DiLudwig Feuerbach
Se non si abbandona la filosofia di Hegel, non si abbandona la teologia.
Consegnando al teologo il foglio delle dimissioni, l'arciprete non più arciprete con tono parodiante, quasi cantando, disse: "Io sono la via; la verità e la vita; ma a volte sono il vicolo cieco, la menzogna e la morte".
Un tempo m'intressò la teologia ma da tale fantastica disciplina (e dalla fede cristiana) mi sviò per sempre Schopenhauer, con ragioni dirette, Shakespeare e Brahms, con l'infinita varietà del loro mondo.
I pensatori materialisti hanno attribuito al cieco meccanismo dell'evoluzione più miracoli, improbabili coincidenze e prodigi di quanti ne abbiano mai potuto attribuire a Dio tutti i teologi del mondo.
Un rapporto di conoscenza che non fosse al servizio dell'amore, non potrebbe avere, all'interno della teologia, nessuna pretesa di essere una parte della sua logica.
La domanda circa la verità nella teologia è la domanda circa il suo oggetto: Dio, che nella sua Alleanza, è alla fine nel suo Verbo incarnato, è diventato un Dio con noi e per noi.
Frasi sulla teologia
DiHans Urs von Balthasar
Ciò che viene detto sull'amore, sulla grazia, sul sorvolare e dimenticare, e così via, avrebbe potuto essere scoperto senza l'irradiamento di luce teologica?